Cara Ministra, visto che sempre più alunni hanno difficoltà a sollevare zaini pesantissimi che contengono libri indispensabili per studiare, e visto che a lungo andare questo sforzo potrebbe nuocere agli stessi, e causare danni al bilancio dello Stato, proprio nel settore SANITA’, per curare questi ragazzi vittime proprio del PESO DELLA CULTURA, non ritiene ELLA che, nei consueti collegi per la scelta dei LIBRI DI TESTI, le case editrici debbano informare i dirigenti e i docenti, oltre che del prezzo del libro che non deve sforare quanto stabilito dal Ministero, anche del suo peso? Sembra una stupidaggine, vero? Eppure ancora non ci riusciamo a spiegare il motivo dell’eccessivo peso di un singolo libro, che potrebbe essere stampato con carta più leggera per mantenere i costi! Ci scusi se l’ho disturbata, ma sono un nonno, oltre che ad essere editore di questo giornale. E la prima cosa che fa mio nipote, che ha sei anni, quando vado a scuola per prenderlo (cosa che inorgoglisce i nonni come me…) è proprio quella di darmi lo zaino, che deve sopportare per il tratto classe – corridoio – uscita!
La ringrazio a nome di altri nonni, nonne, mamme, papà e anche bambini, che non penseranno mai di protestare…
Santino Smedili
Questo articolo mi ha riportato alla mente le “guerriglie” accanite che ero costretto a fare con e contro le maestre (specialmente elementari) della scuola che frequentavano i miei figli: ognuna di esse infatti chiedeva una serie di libri, allegati,quadernoni e tricche e ballacche che rendevano lo zaino delle povere vittime molto simile al carico di uno scaricatore di porto del dopoguerra! E io passavo sempre per essere l’egoista che intendeva privare i poveri figli di un dignitoso “corredo” scolastico che li avrebbe fatti diventare dei geni eruditi, mentre loro stesse si affaccendavano a chiacchierare per i corridoi della scuola,pensando a quale regalo chiedere alle mamme per le prossime festività natalizie,pasquali,ecc.ecc.Mi ricordo di quando si andava a scuola con una cartella “vuota” che conteneva un quaderno a righe,uno a quadri,un sussidiario ed un libro di letture:corredo scolastico che pesava circa un chilo e mezzo(a voler essere esagerati); eppure siamo arrivati con merito all’università, con conoscenze molto più approfondite di quelle odierne.Inutile cercare di coinvolgere ministri e sottosegretari in questa battaglia che sa già di guerra persa;inutile sgolarsi con maestre che incassano favori da case editrici che rispondono solo a politiche di mercato.Penso che i nostri bambini,anche se bombardati da strumenti elettronici che potrebbero rendere loro la vita facile, siano destinati ad andare a scuola con i trolley con le ruote, proprio come quelli che portiamo in aereo in cabina, per cercare di attenuare le “sindromi da scaricatori di porto” che prematuramente saranno costretti ad affrontare!