LA SCRIVE IL PROF. PITRONE, PER ANNI FIRMA PRESTIGIOSA DEL NOSTRO GIORNALE… La stessa lettera è stata pubblicata sul profilo FACEBOOK dello stesso Pitrone.
Signor Presidente,
anzitutto chiedo scusa per il disturbo. In secondo luogo, ringrazio in anticipo per l’attenzione che vorrà dedicare al mio appello. Sono un credente, non cattolico, ho 68 anni. Quindi, ricordo bene il garbo, la finezza, la buona educazione dei personaggi televisivi degli anni ’60.
Purtroppo, da quattro decenni circa, tali caratteristiche positive sono pressoché sparite e soppiantate da turpiloquio, risse, volgarità, piazzate e perfino bestemmie. Tutti gli Italiani hanno assorbito, e continuano ad assimilare simili veleni morali ogni giorno, giacché il turpiloquio è diventato, per certi aspetti, obbligatorio. Non esiste più dibattito o spettacolo di intrattenimento, infatti, che non presenti sequele di parole irripetibili per una persona con un minimo di buona educazione. Il danno è stato ed è gravissimo, soprattutto per i bambini che, ormai, usano un linguaggio scurrile con grande naturalezza. E’ ben vero che i genitori dovrebbero vigilare, ma spesso non è possibile perché il lavoro impegna entrambi i coniugi e i piccoli restano molte ore ad ascoltare e vedere il degrado più totale.
I responsabili di tale catastrofe non sono poi molti, una cinquantina circa (attricette, attorucoli, vignettisti, giornalisti, conduttori). Tuttavia, usano gli studi televisivi per turbare e inquinare le coscienze di piccoli e adulti.
Il leader supremo di tale gruppo è il Prof. Vittorio Sgarbi. Fin dalla sua prima apparizione al “Maurizio Costanzo show” non ha fatto altro che riversare in tutte le case degli Italiani parole e azioni che, oggettivamente, i dirigenti della televisione di Stato e delle private avrebbero dovuto vietare. Adesso parla apertamente perfino delle sue tendenze sessuali, dichiarando di essere un auto-pedofilo. Sono certo che continuerà con una crescita esponenziale, soprattutto perché lui e i suoi compagni di cordata non sono mai stati redarguiti né da esponenti istituzionali né, soprattutto, religiosi.
Signor Presidente, in virtù di quanto fin qui scritto, oso chiedere il Suo altissimo intervento per invitare questi individui ad esprimersi in maniera educata e civile. Io non ho alcun potere in tale senso, Ella sì.
Le sarò grato se, nell’atteso discorso a reti unificate di fine anno, vorrà dedicare qualche minuto al recupero della buona educazione che sembra quasi sparita dal nostro Paese.
Ringrazio per l’attenzione e auguro ogni bene.
Cordiali e deferenti saluti
Giuseppe Pitrone
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