UN’AZIONE SPREGEVOLE, SE DOVESSE VENIRE FUORI LA MATRICE DOLOSA. E IN QUESTO CASO, PER QUALE MOTIVO? LE DICHIARAZIONI DEI PROPRIETARI.
In poco tempo tutto in fumo. E ora sono in tanti a cercare una risposta agli interrogativi: come è successo, perchè è successo, chi è stato? Tutto è accaduto attorno alle ore 15.30 di ieri, sul litorale di Ponente, in via del Marinaio d’Italia, a due passi dal campo sportivo “Marco Salmeri”. Un incendio di vastissime dimensioni che ha avvolto il lido Open Sea dell’AISM. Vigili del Fuoco giunti anche dal capoluogo ma inutile ogni tentativo di salvare le cabine adibite a docce, lo spogliatoio e la direzione, le pedane, le recinzioni e i pedalò. Scongiurato il timore che ci fossero persone tra le fiamme: infatti nel periodo di inattività il lido è abusivamente occupato da barboni ed extracomunitari, sempre più numerosi a Milazzo, così come in altre città d’Italia, e spesso senza una fissa dimora. Le indagini sono condotte in ogni direzione dai Carabinieri della locale Compagnia di Milazzo. Si teme l’azione dolosa, e non viene trascurato nessun dettaglio. Fino alle 14, e quindi almeno un’ora prima dell’incendio, all’interno della struttura si trovava Christian, il figlio del Presidente, con una squadra di volontari per effettuare lavori di manutenzione. Non riescono a darsi pace i dirigenti, che hanno ricevuto la solidarietà di amici, collaboratori ed utenti. Durissimo il Presidente di Aism Sicilia, che sottolinea aspramente: “Amo Milazzo da sempre. E Milazzo non merita tutto ciò“. “Non credo a quanto sia avvenuto, dichiara Emanuele La Via, un fatto assurdo… che manda in fumo anni di sforzi dell’Associazione”. Questo episodio è l’epilogo di una serie infinita di furti e danneggiamenti di varia natura subiti negli ultimi tempi all’Open Sea. Infine, da registrare l’intervento del volontario Massimo Abbriano: “Non bisogna fermarsi ai danni ma al progetto di risanamento immediato da pianificare già da domani per dare vigore al grande impegno dell’AISM”.