SI E’ SPENTO OGGI A MESSINA IL MITICO INTERPRETE DI UNO SPORT CHE ABBIAMO CONOSCIUTO ED AMATO SOLO GRAZIE A LUI. AI SUOI CARI LE ESPRESSIONI DEL NOSTRO PIU’ SINCERO CORDOGLIO.
C’era una volta una Milazzo che amava uno sport che si praticava addirittura sul lungomare Garibaldi, durante la festa del Santo Patrono, o a piazza San Papino, quando bastavano solo delle balle di paglia per recintare il circuito e offrire qualcosa di diverso, di alternativo, per coraggiosi, per appassionati, ma anche per giovani irresponsabili. Erano definiti irresponsabili perchè amavano il rischio, perchè praticavano uno sport che non dava sicurezza in caso di un incidente. Uno sport strano, nuovo, differente dagli altri: seduti su macchinette senza alcuna protezione, con quattro piccole ruote, con un casco in testa e tutto affidato alla loro abilità! Seduti su un go-kart, termine al tempo sconosciuto, che venne pubblicizzato grazie ad una canzone di un diciottenne Gianni Morandi, Go-kart twist! Vulnerabili, su quelle macchinette che avrebbero potuto effettuare un testa-coda con facilità, basta abbordare male una curva, ma soprattutto coraggiosi, perchè i loro nervi saldi e la concentrazione li proteggevano mentre inanellavano giri su giri, sfrecciavano rombando, si rimettevano in gioco dopo le sbandate e riprendevano velocità per dimostrare di essere forti. Erano i campioni di ieri, quelli che si sfidavano seduti su un telaio realizzato in officina, sul quale veniva montato un motore, quattro ruote, un volante, un sedile… Tutto frutto di passione e grazie alla conoscenza dei pezzi da montare: quale aerodinamica, quali regole, quali calcoli sofisticati di ingegneri meccanici… il loro rapporto con i motori non aveva nulla da spartire con studi successivi che avrebbero condizionato ogni momento della gara, sfruttando ogni minimo dettaglio. Il piede sul freno permetteva di conoscere la condizione delle gomme, quello sull’acceleratore il rendimento del motore che non doveva, non poteva tradire chi aveva puntato sul suo fedele alleato! Altri tempi. E se non fosse stato per quei coraggiosi di ieri, non avremmo conosciuto questo sport.
CICCIO BARTUCCIO aveva passato la sua vita a costruire go kart. Era una passione la sua, che lo coinvolgeva al punto da stimolarlo ed invitarlo a competere, a misurarsi con altri piloti appassionati dell’epoca.
Poi, un giorno di ottobre del 2020, ha pensato di costruirne uno nuovo, molto più competitivo, in grado di battere qualsiasi avversario. Ad ottant’anni compiuti, Ciccio ha realizzato il capolavoro della sua vita: un nuovo go-kart, che ha voluto provare lui… ed ha pensato di salire su in questa domenica di ottobre, quando tutti eravamo impegnati a portare indietro di un’ora gli orologi, e non ci siamo accorti che Ciccio Bartuccio stava tornando indietro di cinquanta e forse sessant’anni.
Non lo abbiamo visto nemmeno partire, quel giovane pilota alla guida. Lo abbiamo solo atteso invano al termine di un primo, interminabile giro per un applauso meritatissimo.
Non lo abbiamo visto passare… e non lo attenderemo neanche all’arrivo! Ed allora abbiamo capito che quella era la sua ultima corsa. Una corsa lunghissima, che si è conclusa in pochi attimi: il tempo di chiudere gli occhi e sognare. E poi riaprirli, per vedere da lontano quella bandiera a scacchi e gli avversari seminati per strada. E sulle tribune, uno sventolare di bandiere, ed un boato, e poi il meritato trionfo, con migliaia di amici che ha raggiunto e che lo hanno abbracciato…
Questa è stata l’ultima corsa di Ciccio Bartuccio, in quel letto dell’Ospedale Piemonte di Messina. Una corsa che ha segnato il suo arrivo lassù, in questa umida giornata di ottobre, mentre noi portavamo indietro le lancette di un orologio per regalare un’ora in più a questo stramaladetto 2020 che ci ha riempito di dolori e di lutti.
Un 25 ottobre che ci ha tolto Ciccio Bartuccio, uno di quei giovani definiti incoscienti o irresponsabili ma soprattuto coraggiosi, eroici pionieri di uno sport che lui ci ha regalato e ci ha fatto amare!
Ciao, Ciccio! Ti vorremo sempre bene!
I FUNERALI SARANNO CELEBRATI NELLA GIORNATA DI LUNEDI’ 25 OTTOBRE ALLA ORE 15.30 NELLA CHIESA DI CATTAFI
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