Alle 15.30 di oggi, presso la Chiesa di San Papino, è stato reso l’ultimo saluto a Pippo Milazzo. Pippo, 69 anni: leggiamo il suo nome, assieme a quello di tanti altri, e notiamo subito che l’età di parecchi si è notevolmente abbassata. Una media che non c’entra nulla con l’invecchiamento della popolazione, e se ve lo dico io, ci potete credere. Da due anni, ossia da quando siamo costretti a registrare impietosamente nomi ed età anagrafica delle persone decedute in un periodo in cui abbiamo vissuto, e continuiamo a vivere i problemi legati alla pandemia, abbiamo notato un livellamento verso il basso dell’età! Proprio in questi ultimi due anni c’è stato qualcosa che ha influito sulle cause di mortalità, solo che nessuno ha il caraggio di puntare il dito contro una sanità che fa acqua da tutte le parti, al punto da trascurare ricoveri e controlli per persone veramente fragili! Persone che stanno pagando probabilmente per tutte le falle che si sono create in campo sanitario, dove i controlli, gli accertamenti specialistici, le analisi, persino i ricoveri vengono rimandati sine die, e molti reparti sono chiusi per fare spazio a persone che devono essere curate per altre malattie! Inutile fingere di non comprendere, inutile asserire che non è vero, che ci stiamo lasciando andare ad esternazioni prive di fondamento! I dati numerici parlano chiaro; le testimonianze dei congiunti delle vittime (perchè in questo caso di vittime si deve parlare, e non di semplici deceduti) parlano chiaro; anche le disposizioni dei responsabili della sanità costituiscono prove inconfutabili.
Ma nessuno fa nulla, e non si riesce a comprendere il perchè. Emergenza sanitaria, ci dicono. Come a volere giustificare la morte di un amico, di un congiunto, di una persona cara che si vede rifiutato il ricovero, l’intervento!
I sempre più numerosi necrologi che tappezzano i muri di Milazzo si confondono con altri manifesti che invogliano a comprare questo prodotto piuttosto che quell’altro, con il programma di Milazzo Film Festival, con quello dell’estate Milazzese! I morti, le foto, le lacrime dei parenti sono diventati ormai una triste routine, e nessuno può fermare questa rincorsa all’ultima dimora, come se si temesse di non trovare più quel posto che non è messo a concorso! Pippo Milazzo, uno dei più brillanti musicisti di Milazzo, protagonista con il Kersoneso d’Oro e poi con la taberna Mylaensis, non c’è più. Problemi cardiaci, dicono! Si è spento a Messina, leggiamo sul necrologio. Non è l’unico caso in questi ultimi tempi: persone che partono cariche di speranze e tornano in una fredda bara, per ricevere il pianto di congiunti, di amici, di chi fino all’ultimo ha creduto che fosse facile superare l’emergenza, che si trattasse di un banale incidente di percorso.
Ai familiari non resta che piangere per le improvvise partenze. Noi non possiamo fare altro che unirci al loro dolore, e ricordare su questa pagina di TERMINAL, che sta diventando, purtroppo, una pagina 6 della Gazzetta. Solo che lì moltissime persone non le conosciamo nemmeno. Qui, a Milazzo, ci conosciamo tutti. E ci chiediamo il perchè di questa strage quotidiana che non si riesce ad arrestare.
Ciao, Pippo! Ho voluto ricordarti così, con rabbia ma senza rassegnazione. No, caro amico mio. Non è giusto, non è giusto. E non sono solo io a dirlo, credimi.
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