Chissà quali sensazioni si provano quando, sospeso nel vuoto, vedi il mondo da lassù. Chissà se quelle emozioni riesci a descriverle a chi, con il fiato sospeso, ti guarda mentre, trasportato dal vento, diventi per lunghissimi minuti padrone del cielo…
Chissà quante volte a Fiorenzo Borgia sono state fatte queste domande. Anche io, che lo conoscevo da quarant’anni, e con il quale avevo un fraterno rapporto di amicizia, le ho fatte… Ho ricevuto sempre uno sguardo estasiato, un sorriso appena abbozzato, due occhi che si chiudevano per lasciare immaginare emozioni indescrivibili.
Fiorenzo ieri ha spiccato il suo ennesimo volo. Novello Icaro, ripeteva da decenni quei salti nel vuoto per affidare il suo corpo alle correnti, rivivere quelle sensazioni indescrivibili, spingere il suo sguardo oltre la linea dell’orizzonte, ammirare da lontano il mare e da vicino il cielo! La sua era una passione alla quale non avrebbe mai rinunciato; ed il richiamo che su di lui esercitava lo aveva spinto, anche ieri, a librarsi in volo, per scrutare ancora una volta l’orizzonte, all’ora del tramonto, per seguire il sole che si andava ad immergere nel mare e scomparire… spegnendo la sua scia di fuoco e spuntare dalla parte opposta…
Un volo come gli altri, un volo ripetuto decine, centinaia, migliaia di altre volte…
Ma non era da solo lassù Fiorenzo.
Aggrappata a lui c’era una vecchia signora, che aveva deciso di portare per sempre con sè questo figlio del vento.
Chissà quante volte lo aveva visto librarsi in volo; chissà quanta invidia aveva provato, lei che vola nelle tenebre, nel vedere lui, sorridente ed impavido, sfidare il vento, il vuoto, il tempo. Il sole!
Chissà cosa si saranno detti lassù, quando lui l’ha vista avvinghiata al suo corpo, e con rabbia tirarlo giù…
Una sfida che ha trovato Fiorenzo impreparato a sostenere una lotta impari, con una vecchia che lo aveva seguito, in silenzio…
Nessun presagio, nessun segnale, nessun altro sospetto: è così che si è presentata, dopo averlo fatto sognare ed ammirare estasiato, per l’ennesima volta, il golfo incantevole di quella Milazzo che lo aveva accolto quando era poco più che un ragazzo… quei puntini minuscoli sulla spiaggia, quei colori rossastri sull’immensa distesa azzurra… il verde della vegetazione che ormai conosceva come pochi…
Ha vinto lei, dopo averlo fatto illudere, dopo avergli fatto vivere un’altra delle sue emozioni indescrivibili, un’altra di quelle sensazioni che Fiorenzo non è stato mai in grado di raccontare perchè sicuramente ha voluto tenere per sè i particolari più belli…
Ha vinto lei, quella vecchia signora che è andata fin lassù, per dirgli che il vento che lo teneva in alto aveva girato, con improvvise folate, le altre pagine del libro della vita… tante pagine, da scrivere, da raccontare, da vivere…
Ma non gli ha detto la verità, quella signora. Come avrebbe potuto il vento, suo fedele amico, strappare impietosamente le pagine del suo libro? A farlo è stata quella signora che non ha avuto pietà di lui, di Mariella, di Egle, di Giorgio… di tutti i suoi cari.
Fiorenzo non potrà raccontare quell’ultima emozione, terrificante. Ha perso la sua battaglia combattuta nel vuoto, in quel cielo che si stava colorando di rosso….
Lei, la signora della morte, ha avuto la sua preda: ma anche Fiorenzo ha vinto. Mentre il suo corpo giaceva sulla distesa verde di capo Milazzo, lui continuava il suo volo sempre più in alto, dove nemmeno gli uccelli osano spingersi. Lo incontreremo ancora, quando quella signora deciderà che toccherà a noi.
Per ora accontentiamoci di vederlo ogni sera al tramonto, spingendo il nostro sguardo verso l’orizzonte, sfidando il sole… Ecco, Fiorenzo è lì, sempre più lontano… e nell’oscurità, alzando gli occhi, lo vedremo lassù, in alto.
E’ proprio quella stella, la più luminosa, guardando verso nord…
Saluteremo Fiorenzo venerdì 24 luglio alle ore 17 nella chiesa del Sacro Cuore di Milazzo
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