ROTATORIE, DELIZIA DEL PAESE. OGNUNO FA QUEL CHE VUOLE, OGNUNO SI IMPROVVISA ESPERTO. NESSUNO PERO’ RISPETTA LE LEGGI!
Scetticismo, è vero! Non lo avevamo ancora manifestato, pensando che avrebbe prevalso il buon senso, specie dopo il brusco impatto con la realtà di Milazzo. Le rotatorie, queste intruse nella vita caotica degli automobilisti, dei pedoni, persino dei vigili urbani che non riescono a farsi valere e sono oggetto di critiche per i loro comportamenti che sembrano rasentare l’omissione la tolleranza. Né valgono le giustificazioni che possano discolparli: il “siamo in pochi” rassomiglia piuttosto alla reazione del bambino che si difende chiamando il padre nel corso delle piccole incomprensioni infantili, che provocano spesso litigi e bisticci. Essere pochi non significa non svolgere il proprio ruolo, signori miei! E non mi pare che la colpa della pessima educazione sia da imputare solo agli automobilisti. E allora mi viene voglia di scrivere ancora peggio, sparando nel mucchio, se non fosse per il rispetto che nutro per qualcuno che ha voluto la nascita di questo giornale, e che nel Comando ha lasciato il cuore… E per i ricordi legati a persone che avevano fatto dello stesso Comando Vigili il fiore all’occhiello della città… persone che non ci sono più, ma sempre evocate quando si assiste impotenti, noi automobilisti, a certe decisioni che stravolgono anche le regole del buon senso, non solo della viabilità. Se poi certe decisioni hanno solo l’obiettivo fin troppo palese di affossare l’amministrazione guidata dall’avv. Formica, tutto sembrerà più chiaro: state decretando la sua morte politica, senza muovere un dito. State accompagnando al patibolo i milazzesi, che non sanno come reagire di fronte all’incalzare di decisioni calate dall’alto come la mannaia di Mastro Titta sulla testa dell’incolpevole Rugantino. Non mi riferisco solo all’aborto legalizzato di via Siro Brigiano, alla chiusura delle strade e al loro successivo sventramento come se il chirurgo avesse dimenticato nello stomaco del paziente la garza o una pinza. Mi riferisco agli sguardi inebetiti di chi ammira la transumanza (mi è piaciuto il termine usato in un articolo) degli studenti privi di rispetto e di regole; alla sosta caotica degli autobus, padroni incontrastati del porto; alla circolazione in via Nino Ryolo, fra pedoni sulla sede stradale, auto in sosta dopo che sono stati tolti i paletti dissuasori, possibilità di procedere fino a ponente grazie al ripristino del primitivo senso di marcia dopo la caduta dello zar… Mi riferisco alla canalizzazione sempre intasata dal camion del supermercato o dalle auto dei clienti, che impediscono di procedere verso Grotta Polifemo o Capo Milazzo. Mi riferisco ai parcheggi su via Cosenz che restringono la sede stradale ed esasperano gli animi dei conducenti dei veicoli che si incontrano e restano imbottigliati; ai pedoni costretti a camminare in mezzo alla strada in via Regis; alla segnaletica realizzata a Vaccarella, dove l’asfalto ha superato la prova solo in un punto prestabilito o magari suggerito, mentre davanti alla sagrestia della chiesa è praticamente scomparso; a quelle strisce di mezzeria inesistenti sul lungomare Garibaldi, ma di fatto praticamente inutili perchè ognuno faceva quel che voleva. Mi riferisco ancora di più ad una foto fra le numerose inviate al giornale, con tanto di data che ne immortala lo scatto, dove il senso di marcia sembra essersi spostato da destra a sinistra. Guardate per rendervene conto! Certo,. per gli automobilisti non è facile ancora abituarsi, per cui la foto li ritrae nella loro mano, specie se si devono immettere nella rotatoria! E forse anche per questo i vigili non fanno verbali, per convincerli che in questa città tutto significa niente e viceversa. Una sorta di ammutinamento? In questa città, se non lo si è capito, si fa tutto al contrario. E occorre adeguarsi, altrimenti guai! Ma guai … a chi?