PREMESSA: E’ un semplice racconto che tutti dovrebbero leggere. Incluso quelli che se ne intendono di calcio. Sì, proprio loro; quelli che da un comodo divano sono i Commissari Tecnici della Nazionale, e non solo di quella italiana…
Era una domenica del 2 luglio del 1990.
All’hotel ristorante Paradiso di Napoli soggiornava tutta la squadra dell’argentina, arrivò anche il Maradona che abitava poco distante, credo in via Pacuvio, nella bella via Orazio. L’indomani li aspettava la semifinale dei campionati del mondo da giocarsi proprio a Napoli contro l’Italia.
Maradona non stava bene, aveva problemi allo stomaco, soffriva, vomitava. Lontano anche dai compagni argentini, che invece facevano gruppo. In una stanzetta, appartato giù nella grande hall, era consolato solo dalla prima moglie, mentre le sue bimbe giocavano.
Se ben ricordo, fu una partita epica, vinta contro la nostra nazionale dagli argentini ai rigori, con un punteggio di 5-4 dopo un pareggio di 1-1 nei tempi supplementari. Al gol del solito Totò Schillaci, fece seguito un’uscita non sicura del portiere Zenga che permise a Caniggia di pareggiare nel secondo tempo.
Meritavamo di più, fu sfortuna?
Maradona come per incanto in campo aveva dato il meglio di sé, eppure solo ore prima era uno straccio..
Lui ed il pallone, una sol cosa … Ma era Maradona, se lo scrivano bene in mente i nostri campioncini tatuati!
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