Vedere in uno scaffale di un supermercato siciliano lo stratosferico prezzo di acquisto della farina di Kamut superare di circa il 150 % il costo della farina di Perciasacchi (una varietà di grano antico siciliano) provoca un senso di fastidio, ma allo stesso tempo impone una seria riflessione sull’importanza del marketing nelle scelte che operiamo per i nostri acquisti e sulla premialità che siamo disposti a pagare per assecondarlo.
Il grande pubblico conosce il Kamut come una varietà di grano, ma in realtà non è altro che un marchio che commercializza prodotti aventi come materia prima una varietà di frumento registrata negli Stati Uniti con la sigla QK-77
Il Kamut non è altro che un marchio, come la Nutella (crema di nocciole) o la Coca Cola (bevanda gassata).
Recenti studi scientifici hanno dimostrato che la varietà QK-77 (conosciuta come Kamut) appartiene alla specie Triticum turanicum, la stessa a cui appartiene il nostro Perciasacchi, con caratteristiche qualitative simili. Ma il nostro Perciasacchi viene coltivato in Sicilia e non in Canada e non ha bisogno di glifosate per maturare, anche se gran parte dei consumatori ignora questo dato.
Come ha recentemente fatto notare la trasmissione Report su Rai3, molti pastifici italiani che prima utilizzavano il Kamut per produrre la pasta biologica, stanno abbandonando questo grano perché i residui chimici contenuti non rientrano nei parametri di ammissibilità consentiti dal bio.
Ma allora com’è che il grande pubblico conosce il Kamut e non il Perciasacchi?
Questione di marketing! I proprietari della Kamut ci hanno raccontato che la scoperta della loro varietà risale al 1949, quando un aviatore americano ricevette alcuni chicchi di grano da un uomo che affermava di averli presi da una tomba in Egitto. Si tratta evidentemente di una narrazione fatta ad uso e consumo di consumatori poco avveduti, che ha però attirato l’interesse di una vasta platea, assegnando nel tempo una solida posizione commerciale al marchio Kamut, che viene identificato come un prodotto legato alla tradizione, dalle riconosciute qualità salutistiche.
Ci serva da lezione: il marketing non è un’attività accessoria, ma è importante quanto l’aspetto produttivo.
La natura ha dotato la Sicilia di tanti prodotti meravigliosi, ma per poterli vendere al meglio dobbiamo saper informare e raccontarli adeguatamente
Fooddiverso
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