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MA QUESTI RIFIUTI CHI LI PAGA?

cassetteUN LETTORE CI INVIA UNA FOTO, E CI INVITA A RISOLVERE UN PROBLEMA, CON LA DOMANDA CHE RIPETIAMO NEL TITOLO. ECCO IL PERCHE’…

Vi invio una foto, scattata in una strada qualsiasi di Milazzo, in un cassonetto qualunque. Ho contato almeno dieci cassette in legno, di cui si è “liberato” l’ambulante, uno dei tanti, che giornalmente ha un posto (assegnato o meno non lo so…) in una strada, non importa dove, della città. Ha finito di lavorare, e dalle cassette svuotate gli affari gli sono andati bene. E come ogni giorno, ha depositato le cassette, logicamente prima dell’orario consentito previsto, in un cassonetto, riempendolo. Chi arriverà dopo a deporre i sacchetti avrà evidenti difficoltà, quindi i rifiuti si spargeranno sulla strada. Poco male, se c’è la raccolta che funziona.

Mi sono allora posto una domanda, e invito anche i lettori a prendere nota in attesa di avere una risposta: a Milazzo ci sono almeno dieci (???) ambulanti; considerato che ognuno deposita a fine giornata una media di cinque cassette, e fissando X come peso di una cassetta in legno, quanto peseranno le cassette depositate in una settimana? Quante in un mese? Quante in un anno? E a quanto ammonterà il peso complessivo dei rifiuti che verranno portati in discarica e il costo addebitato ai cittadini Milazzesi? Perchè sappiamo bene che loro, gli ambulanti, non pagano la spazzatura che producono. Fate i vostri calcoli e datemi una risposta. A proposito, non sto considerando gli scarti di frutta e di verdura che finiscono, anche loro, nel cassonetto, e che spesso pesano più delle cassette!

Ma quanto siamo generosi, noi Milazzesi! Non pensate che ogni ambulante ci dovrebbe fare lo sconto su quello che compriamo per il solo fatto di pagargli i rifiuti che produce ogni anno? O sarebbe meglio che il Comune ne tenga conto? Contenti noi!… Grazie per la pubblicazione, e per la risoluzione del problema!

Nino R. 

Commenti

1 Commento

  1. La soluzione, purtroppo non possiamo darla. Possiamo lamentarci, per l’ennesima volta, del malcostume degli ambulanti, coadiuvati dall’assoluta assenza dell’amministrazione. Abbiamo visto cosa è successo dopo la festa patronale; abbiamo visto tutti dello scempio che è stato regalato dalle bancarelle al lungomare, e l’unica risposta del comune (dopo aver fatto pulire quell’immondezzaio), è quella di proporre la privatizzazione delle feste patronali passando la mano ai privati. I quali domani, se riusciranno ad organizzare qualcosa in questa tormentata città, dovranno farsi carico della sicurezza e della pulizia, come tutte le fiere che si rispettano. Giusto, solo che questa cura ed attenzione il comune non la usi, quando è direttamente interessata all’evento; come per gli ambulanti. Alcuni giorni or sono, su un quotidiano online del palermitano veniva pubblicata una lettera simile. Dei poveri turisti australiani, vedendo lo sconcio e la sporcizia della città, ed il malcostume dei suoi abitanti, ha etichettato la regione come la Thailandia d’Europa!
    Fantastico! Non bastavano le menti pensanti ed afflitte della città a lamentarsi, adesso abbiamo anche i paragoni che ci seppelliscono ulteriormente nel letamaio nel quale viviamo quotidianamente. La domanda difficile e complicata, piuttosto, è capire a chi spetta fare rispettare le regole? A chi tocca verificare se gli ambulanti, che parcheggiano ormai in maniera stazionaria nei soliti posti, abbiano le licenze, la formazione h.a.c.c.p., i permessi? Noi cittadini? Con il rischio di venire malmenati? Capisco che le regole, a Milazzo, siano bicolori: quelle bianche sono per i fessi come me, come, mi scusi, lei, che cercano di capire come fare a migliorare e risolvere i problemi, pagano le tasse per il mantenimento della cosa pubblica…e poi ci sono le regole rosse, quelle dei furbi; quelli che si mettono con l’ape in mezzo alle palle, sulla curva, che butta la spazzatura fuori orario, facendomi pagare due volte, una per i parcheggi che vengono sequestrati e che diventeranno loro per usucapione, e quello delle tasse, sulla spazzatura, che mi vedrò accollare perché l’eccessivo carico di cibo e cassette di legno ha appesantito il carico di immondizia. Siamo al paradosso. I violatori della legge, impunemente, sotto la luce del sole, hanno il benestare di una amministrazione che non fa nulla per risolvere il problema, trovando più semplice scaricare i suoi tentennamenti in tasse, a noi. Bene bravi bis!
    A questo punto, probabilmente, il commissariamento del comune avrebbe maggiori probabilità di riuscita. Potrebbe essere una idea, da valutare. Saluti

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