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MAIK PAPA se n’era andato e nessuno lo ha saputo!

Ricordate MAIK PAPA, al secolo GIOVANNI SANTORO? E’ stato uno dei pionieri delle radio libere, uno dei protagonisti dei programmi di Radio Mediterraneo fin dal 1976. Giungeva in radio, a San Filippo del Mela, la sera, alla fine del turno di lavoro al Policlinico, e tirava tutta la notte, fino alla mattina seguente, facendo compagnia a tutti coloro che lo ascoltavano, in quei primi anni di programmazione, salutandoli, se era il caso, ad uno ad uno! Salutava i panettieri, i casellanti dell’autostrada, i metronotte, gli infermieri, i Carabinieri, i marittimi a bordo delle navi, i turnisti della Raffineria e dell’ENEL, persino gli ammalati e le persone sole in casa, che decidevano di ascoltare le sue canzoni e le proposte musicali. Non erano pochi, al contrario di quanto si pensava; la mancanza di ponti radio faceva ascoltare la radio fino in Campania ed in Calabria, e giorno dopo giorno se ne aveva conferma, poichè in radio giungevano messaggi da parte di chi voleva parlare con lui, avere da lui rassicurazioni che la sera successiva avrebbe ricevuto un saluto, una parola di conforto, anche un incoraggiamento! Era questa la radio del tempo: spesso lunghi vuoti in cui le musiche prendevano il sopravvento sul conduttore, il quale doveva stare al telefono per parlare e condividere le preoccupazioni di chi aveva qualcosa da raccontare, per sfogarsi, per parlare, per chiedere consigli! E dalla radio, nella notte, ecco la voce amica di MAIK PAPA, che ascoltava più che farsi ascoltare, dando a volte l’impressione che avesse ceduto alla stanchezza e si fosse addormentato!

Conosceva i suoi interlocutori, quel conduttore di radio Mediterraneo: anche quella bambina che stava male e ogni sera chiedeva il saluto; anche quella donna che cercava lavoro per il figlio, e chiedeva a lui se poteva aiutarla; anche quel signore anziano che preferiva ascoltare un brano di Claudio Villa, per tornare indietro nel tempo!

Maik Papa a giugno aveva compiuto 80 anni, e ci aveva invitati ad una festa: il COVID ci ha impedito di essere con lui, e non ci è stato possibile festeggiarlo come avrebbe voluto. Sarebbe stata una serata di mondanità, rivivendo i ricordi di anni lontani, o un modo per dargli l’ultimo saluto? Abbiamo disertato, purtroppo; e Giovanni Santoro, Maik Papa, non lo meritava. Avevamo rinviato il tutto ad un momento migliore, senza sapere che lui, il festeggiato, dopo tre mesi se ne sarebbe andato per sempre, senza avere la possibilità di una nostra presenza, una preghiera, un ultimo saluto. Nessuno ha saputo che quell’amico della notte, come lui stesso amava definirsi entrando in trasmissione, aveva spento le luci, i microfoni, aveva staccato i giradischi, e aveva riposto nella custodia tutti i dischi che portava con sè, per fare compagnia a chi aveva bisogno di lui, una notte intera!

Lo abbiamo saputo casualmente, e rimediamo ad una mancanza involontaria salutandolo adesso, a tre mesi dalla sua partenza! Con la speranza che lui stesso ci comprenda, da lassù; e che i nostri lettori, molti dei quali sono stati suoi assidui ascoltatori, preghino per lui, e gli diano un ultimo saluto. Proprio come faceva lui da quel microfono di radio Mediterraneo, con tutti quelli che lo aspettavano e gli volevano bene!

Ciao, Maik Papa, ciao Giovanni Santoro… grazie di tutto! 

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