FATTA PIENA LUCE SULLA PATERNITA’ DEL TEMA CHE LA STRAGRANDE MAGGIORANZA DEI CANDIDATI NON HA SVOLTO… OVVIAMENTE E’ SATIRA …
Mercoledì 21 giugno. Data cerchiata in rosso da tanti maturandi, e non solo perché comincia l’estate, stagione da passare a mare, a mostrar le chiappe chiare o rimanere con le parti intime a mollo. Il 21 giugno è stato anche il giorno in cui sono iniziati i tanto attesi e temuti esami di maturità che hanno coinvolto quasi mezzo milione di studenti dell’ultimo anno di superiori, al termine di un percorso quinquennale svolto senza troppe preoccupazioni rispetto alle generazioni precedenti… Oggi gli esami rappresentano l’ultima esperienza intergenerazionale e interclassista rimasta nella nostra società (in attesa del ripristino del servizio di leva…) e, sebbene non siano passati tanti anni da quando anche io mi sono seduto dietro quel banco, tutti ricordiamo le emozioni che essi ci hanno trasmesso, quel misto di eccitazione, paura e… rottura di cabbasisi se l’esame di stato coincideva con eventi sportivi di particolare rilevanza…
Ma le scene più surreali si vedono da sempre nei giorni immediatamente precedenti la prima prova, quando mandrie (qualcosa che non va?) di studenti danno sfoggio delle loro abilità, e imitando in maniera sconcertante gli eroi dello spionaggio, perdono punti nei confronti di James Bond quando asseriscono di avere trovato qualche indizio in rete o un anniversario particolare che possa rivelare i temi trattati in sede d’esame. Tutti si aspettavano un tema su Pirandello (150 anni dalla nascita), Garibaldi (210 anniversario della nascita), Falcone (25ennale dell’attentato), financo su Che Guevara (50 anni dalla morte) o Kennedy (centenario della nascita). E solo al fatidico momento dell’apertura delle buste con le TRACCIE ministeriali (anche questo abbiamo dovuto leggere, però scritto MAIUSCOLO non segna errore, quindi basta scriverlo MAIUSCOLO e siamo tutti scienziati…) c’è stata la doccia fredda: “CAPRONI!” dissero i professori!
“Ma come si permette, prof? Chi pensa di essere? Sgarbi?” hanno replicato in una scuola non meglio identificata alcuni studenti con un curriculum non certo brillante…
“No, no! Caproni… Giorgio Caproni. E’ il nome del poeta, critico, partigiano e traduttore italiano protagonista dell’analisi del testo! Ma non vi preoccupate: se non vi va bene lui c’è sempre l’alternativa con Pascoli e Montale!” ha precisato un altro docente più… ferrato! Spegnendo sul nascere un tentativo di contestazione e di rivolta, che si orienta solo sul presunto responsabile della geniale idea: Vittorio Sgarbi. “E sì, hanno stabilito in una riunione congiunta i rappresentanti dei nuclei più militarizzati, ha rotto le sacrosante palle a tutti con i suoi CAPRA, CAPRA, CAPRA ed ecco che viene fuori dal Ministero una pessima imitazione…E noi protesteremo perchè abbiamo dovuto lavorare su una traccia in meno. Tranquilli, per fortuna saremo tutti promossi, altrimenti un ricorso alla Fedeli non lo toglie nessuno!“
Ecco l’origine di Caproni… A parte il nome sconosciuto alla quasi totalità (non solo degli alunni, ma anche dei professori: Caproni è, si legge su internet, morto nel ’90, quando gran parte dell’attuale corpo insegnanti era già in servizio…), ritorna il tema della Resistenza, come quello sui pericoli della tecnologia (che infatti c’è: tema socio-economico “Allarme Onu: i robot sostituiranno il 66% del lavoro umano”), tutta roba che trasuda retorica da tutti i pori.
La maturità, simbolo di un’Italia ripiegata su se stessa e zeppa di evergreen ideologizzati immutabilmente come il Festival di Sanremo, i tronisti di Maria De Filippi e Porta a porta, continua! Dai decimi ai sessantesimi, ai centesimi, ai crediti formativi, alla promozione per tutti perchè “Tanto se vogliono lavorare devono emigrare”, la scuola della illegalità (come chiamereste voi una scuola dove anche gli asini vengono promossi, a dispetto di chi ha studiato per tutto il suo percorso scolastico?) ha toccato con mano, in due soli giorni, la preparazione CULTURALE di chi digita sul sito la parola TRACCIE e chi sceglie il titolo di un tema tirando in ballo CAPRONI. Persone che hanno perso i contatti con il mondo studentesco, con i programmi ministeriali, a conferma della livellazione verso il basso del grado di cultura e di preparazione della maggioranza dei diplomati e dei laureati (i recenti concorsi hanno evidenziato baratri, non lacune…). Tanto, che importa se poi assumeranno ingegneri che parlano due lingue per seicento euro al mese?
Ripartiamo aspirando ad una ristrutturazione dell’esame di stato, e proponiamo una visione alternativa alla questione: e se “Pascoli, Caproni e Montale” fosse in realtà un suggerimento nemmeno tanto velato da parte del ministero per il futuro dei tanti liceali, stante la mancanza di lavoro? Un invito, insomma a riscoprire la vita agreste vista la scarsa preparazione e il fatto che il lavoro sarà appannaggio delle macchine?