Mercato sì, mercato no. Alla fine, anche questo giovedì a Milazzo, sulla riviera di Ponente il mercato settimanale si è regolarmente svolto, e dalle 8 fin dopo le 12 è tornato il tradizionale appuntamento del giovedì, che per i milazzesi e l’intero hinterland segna la prosecuzione di un’attività storica. Ma anche, nonostante il rispetto delle misure di pubblica sicurezza anti Covid, il mercato settimanale è stato al centro di una polemica, tra chi si dichiara contrario al suo svolgimento, per il potenziale dilagarsi di fenomeni di assembramenti e violazione di regole tra gli stand, e chi, più tollerante, si dimostra favorevole per dare giustamente ossigeno agli operatori già fortemente penalizzati rispetto all’intero settore commerciale. Le operazioni di controllo sono state come la solito affidate alla Polizia Municipale, assieme alle volontarie della Protezione civile U.N.A.C.(Unione Nazionale Arma Carabinieri).
Nel nostro quotidiano giro fra le bancarelle, abbiamo raccolto la testimonianza di una infaticabile e gentile signora 70enne, barcellonese, decana degli ambulanti: “Vi ringrazio di cuore per l’attenzione rivolta, abbiamo lavorato bene osservando le dovute precauzioni tra noi colleghi ed i clienti. Vorrei ricordare che il mercato di Milazzo è un’istituzione e nessuna ordinanza può sospenderlo. Da anni sono subentrata nella vendita ai miei genitori, presenti fin dal lontano 1971 quando il mercato si svolgeva a San Papino. Noi paghiamo un canone, anche se mancano tanti servizi, su tutti quelli igienici, e abbiamo il diritto di lavorare come tutti. Aggiungo che la settimana scorsa abbiamo pagato cinque euro per ogni banco agli addetti ai controlli. Vorrei chiedere, tramite il vostro giornale, il ripristino del mercato di Gualtieri Sicaminò, che dopo oltre quaranta anni nella villa comunale è stato inspiegabilmente chiuso”.
In data 4 febbraio, il Sindaco Midili e l’assessore al ramo Capone avevano registrato diverse criticità ammonendo i rappresentanti sindacali degli ambulanti, anticipando una nuova sospensione se non fossero state correttamente applicate le disposizioni concordate; e proprio per questo nella giornata odierna non ci sembra siano state rilevate eclatanti irregolarità.
Ancora oggi in molte cittadine il giorno del mercato occupa un posto speciale nel cuore di ogni ceto sociale, come luogo d’incontro per fare acquisti, ma anche per socializzare. Occorre avviare un importante lavoro di crescita culturale che colga e manifesti quel valore aggiunto, unico nel suo genere, che i mercati possono rappresentare. Serve certamente equilibrio, ma senza mettere la testa sotto la sabbia. In tempo di Covid, accantonata la zona rossa e navigando in zona gialla, i giudizi del Tribunale dei social network appaiono notevolmente da area arancione rafforzata.
G.L.
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