UN TEMPO SI SAREBBE PARLATO DI GESTO SACRILEGO, ma solo ieri Papa Francesco ha ammonito i cristiani colpevoli di dimenticarsi di Gesù, trincerandosi dietro la scusa della tolleranza nei confronti di altre religioni. E Gesù, del quale abbiamo festeggiato la Sua nascita, con un occhio ai regali e l’altro alla tavola imbandita per più giorni, è stato il bersaglio di sconosciuti vandali che non si muovono da soli. Qualche mese fa a Milazzo fu presa di mira l’icona della Madonnina al Tono, non quella custodita nella chiesa, come troppo frettolosamente qualcuno ha creduto, ma l’altra, quella dell’edicola costruita dai pescatori… Il gesto fece scalpore, e da TERMINAL chiedemmo anche il parere di psicologi per cercare di comprendere le motivazioni. Ovviamente, non riuscimmo a cavare un ragno dal buco: e oggi, a distanza di qualche mese da allora, abbiamo la certezza che ci troviamo ad avere a che fare con una società malata. Di cosa stiamo parlando? Di quanto accaduto nel vicino comune di Merì, dove l’Amministrazione Comunale, insediatasi a giugno, sta cercando di rendere gradevole il Natale, coniugando il sacro con il profano, e offrendo spettacoli e iniziative prima inesistenti. A Merì è stato realizzato un presepe, con sagome dei personaggi ad altezza d’uomo. Lasciamo che sia l’amministrazione a descrivere ciò che è accaduto…
“Solo fino a qualche ora fa ci sembrava un atto ignobile e stupido distruggere la pedana e uno dei Re Magi del Presepe realizzato in Piazza XXIV Maggio.
L’Amministrazione si è mossa ed ha lavorato alacremente per riportare nella nostra comunità l’atmosfera natalizia che mancava da tempo, fiduciosa che grandi e piccoli, sostenitori e avversari avrebbero gioito degli eventi organizzati per il bene e beneficio di tutta la cittadinanza.
Dei privati, dei semplici cittadini come tutti noi, Meriesi e no, hanno contribuito e hanno gentilmente offerto in modo del tutto gratuito il proprio tempo, la propria maestria, le proprie ricchezze, lì dove per ricchezze intendiamo quelle che nascono dal cuore, dall’anima, dall’amore.
A questi privati l’Amministrazione porge il proprio ringraziamento e si scusa in nome di coloro che hanno perpetrato l’ennesimo atto di vigliaccheria e vandalismo. Questa volta i teppisti non si sono solo soffermati a danneggiare le immagini raffiguranti la natività ma hanno anche rubato la statua raffigurante Gesù Bambino.
Provvederemo già domani a sporgere denuncia presso la stazione dei Carabinieri di Merì e siamo sicuri che faranno di tutto per individuare i colpevoli di questo miserabile e deplorevole atto.
Vogliamo far sapere a questa gente che non distrugge comunque la Nostra voglia di fare perché per uno o pochi non può pagare tutta la cittadinanza fatta per la stragrande maggioranza di gente civile ed onesta.
Ciò che ci conforta sono infatti le tante manifestazioni ed espressioni di solidarietà che tutte le persone hanno da subito dimostrato.
Vogliamo chiudere l’anno pensando solo che qualche uomo o donna di buona fede non abbia potuto per qualsiasi motivo acquistare il Bambinello per portare nella propria casa pace, gioia e armonia di cui sicuramente ha bisogno.
Vogliamo pensare che semplicemente abbia voluto prendere “in prestito” il nostro…. e, a questa persona come a tutti gli altri, auguriamo di concludere l’anno riflettendo, solo riflettendo su ciò che si è fatto…. su ciò che si farà….”…
Ecco, questo è tutto. Il Bambinello tornerà al suo posto? Non siamo ottimisti come gli amministratori di Merì, e comprendiamo la loro amarezza, che è anche quella delle persone di buona volontà, tolleranti e disposte a porgere l’altra guancia. Ma in certe occasioni, porgere l’altra guancia è solo fornire il pretesto a chi compie gesti scellerati e inqualificabili di continuare…