Home / TEATRO / MESSINA, “QUASI AMICI”, ed è un nuovo trionfo per il “Vittorio Emanuele” che punta sulla qualità!

MESSINA, “QUASI AMICI”, ed è un nuovo trionfo per il “Vittorio Emanuele” che punta sulla qualità!

QUASI AMICI: una storia vera che ha appassionato i francesi, decretando per il film omonimo del 2011 il record di incassi! Una storia vera i cui protagonisti erano l’aristocratico e raffinato Philippe Pozzo di Borgo e Abdel Sellou, il primo costretto a passare il resto della sua vita su una sedia a rotelle, essendo divenuto paraplegico dopo un incidente con il parapendio, il secondo figlio delle banlieue, indigente, con qualche problema con la giustizia. Due persone diverse per estrazione sociale, educazione, disponibilità economica, gusti musicali, comportamenti. Fra loro nasce una “quasi” amicizia che nessuno aveva pensato di raccontare o di mettere in scena. Una storia vera che riesce a conquistare gli spettatori, siano essi in un cinema o in un teatro: perché era naturale che al successo cinematografico facesse seguito quello teatrale! Una storia vera in cui la casuale “quasi” amicizia fra i due diventa complicità, prende il sopravvento sulla commiserazione e sulla pietà nei confronti di una persona sicuramente più sfortunata, riesce a scuotere il pubblico e, incalzando con battute, improvvisazioni, giochi di luci, lo porta a riflettere e a comprendere le diversità. 

Fra i due protagonisti reali della storia nasce un’amicizia che ancora oggi è solida, così come viene mostrato alla fine di ogni rappresentazione: si è risposato Philippe, ed ha due figli; si è sposato Driss, anche lui ha dei figli.

Una strana coppia quella che abbiamo pian piano scoperto nella proiezione e nelle due ore e poco più di spettacolo; una solida intesa nonostante le opposizioni di chi aveva in cura lo sfortunato benestante e non gradiva la presenza di quello squattrinato, stravagante e spiantato giovane al quale interessava esclusivamente una firma su un modello, per non perdere il suo reddito di cittadinanza o l’indennità di disoccupazione, necessario per aiutare la sua famiglia. 

Emozioni e risate, per tutta la durata dello spettacolo, grazie alla “strana coppia”, che ha conquistato gli spettatori del Vittorio Emanuele! No, non era formata da Jack Lemmon e Walter Matthau, come nell’omonimo film di Gene Saks; erano Massimo Ghini e Paolo Ruffini, straordinari interpreti della loro versione di QUASI AMICI, con la regia di Alberto Ferrari. Gradevolissima la loro interpretazione, la loro presenza sul palcoscenico. Con loro abbiamo gradito ed apprezzato Claudia Campolongo, Francesca Giovannetti, Leonardo Ghini, Gianmarco Trulli, Alessandra Barbonetti, Diego Sebastian Misasi, applauditi per la professionalità e la bravura. 

Ed un ulteriore applauso va tributato al Vittorio Emanuele, in tutte le sue componenti, ed è giusto riconoscere che continua a proporre spettacoli di prim’ordine, evidente prova di competenza e serietà, di rispetto per il pubblico e per la città.

A nome di TERMINAL e dei suoi numerosi lettori un grazie per quanto sta facendo!

Commenti

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.