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MILAZZO, 9 MARZO, MIGLIAIA DI EURO DI DANNI PER UN BLACK OUT PROGRAMMATO!

NON SI POTEVA FAR PASSARE SOTTO SILENZIO UN NORMALE LAVORO DI MANUTENZIONE ALLA RETE ELETTRICA. E nessuno avrebbe preso in considerazione il nostro servizio di cronaca, e non si sarebbe preoccupato più di tanto. Purtroppo ce ne dobbiamo interessare, con l’augurio che anche altre testate, quanto meno locali, diano risalto all’evento. Non per il fatto che per ore vengano lasciate, a macchia di leopardo, zone densamente abitate di Milazzo, mediante una semplice segnalazione affidata a volantini fotocopiati attaccati ai pali in cemento della pubblica illuminazione, ai vetri dei portoni, ai pluviali, ai pali della segnaletica stradale, ai muri dei palazzi… e nessuno di chi ha programmato il lavoro si preoccupa, ALLA FINE, di rimuoverli, tanto ci penseranno gli agenti atmosferici a conferire a questa città un aspetto degradante e desolante, ma perchè non vengono tenute in nessuna considerazione le esigenze dei residenti: famiglie, minori, attività commerciali e professionali, anziani! Disagi sopra disagi, incuranti, queste aziende che programmano, di una seria ed efficace informazione, di una verifica se tutto stia procedendo come stabilito, se (ma non importa più di tanto) gli anziani CHIUSI IN CASA abbiano difficoltà a scendere per le scale (mancando la luce, l’ascensore ovviamente non funziona) per acquistare il pane o altri generi di prima necessità. Se le attività commerciali stiano andando incontro a difficoltà, riducendo di molto gli incassi della giornata (nella zona oggetto dell’ultima sospensione di erogazione di energia elettrica c’è un’attività di parrucchiere, ed il titolare ha dovuto rimandare indietro i clienti… ma non è stato il solo).

In fin dei conti, dopo il ripristino dell’energia, nessuno si ricorderà di qualche ora di black out: lavori programmati, vallo a spiegare a chi ha 80 o 90 anni, chiuso in casa e con il citofono non funzionante, che attendeva la figlia o un altro parente che magari si è preoccupato perchè nessuno rispondeva. Pazienza… per il progresso questo ed altro!

Purtroppo il 9 marzo ha segnato una tappa non certo esaltante nella programmazione e nell’esecuzione degli ennesimi lavori che hanno visto sospendere l’erogazione elettrica a Milazzo ai residenti di via E. Celi, 15, di via Col. Bertè da 38 a 42A e 52, di via San Giovanni 38 e 48, così come riportato sull’avviso. Sul quale veniva anche scritto “IL NOSTRO SERVIZIO, LA VOSTRA COLLABORAZIONE. PER MIGLIORARE OCCORRE L’ENERGIA DI TUTTI”. Ed a caratteri cubitali AVVISO DI INTERRUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA. Proprio come la foto che riportiamo.

Ed ancora “VI COMUNICHIAMO CHEL’ENERGIA ELETTRICA VERRA’ INTERROTTA PER EFFETTUARE LAVORI SUI NOSTRI IMPIANTI Giovedì 9 marzo 2023 dalle ore 8.30 alle ore 12.30.

Più chiaro di così! Loro lo hanno detto, se poi anzichè ultimare i lavori alle 12.30, così come scritto sugli avvisi (potete ancora controllare, nessuno si è preso la briga di rimuovere i volantini, perchè non si usa…) i lavori finiscono dopo le 15, ci saranno stati dei problemi. Via, finito, è tutto passato… 

Ma nessuno dei lettori, quelli non penalizzati dai lavori e dalla mancanza di energia elettrica, sa che alle ore 13.30 circa di giovedì 9 marzo 2023 in molte abitazioni si è sentito UN BOATO ASSORDANTE! “Mi è sembrato uno sparo” ha detto uno dei residenti, il quale non riusciva a spiegarsi cosa fosse successo. O altre persone, affacciate ai balconi, incredule del colpo avvertito all’interno del proprio appartamento, cercavano di capire cosa stesse accadendo. Nulla… Un boato e nulla più.

Ma dopo le 15, quando l’energia elettrica è tornata, e dopo che un tizio non meglio identificato faceva il giro dei palazzi per verificare “se l’ascensore funzionasse“, arrivano le prime sorprese. “La macchinetta del caffè… cosa è successo? Perchè non funziona?” chiede la signora del sesto piano, o “Non riesco a vedere la televisione, da lei funziona?“, chiede l’inquilino del quinto; e ancora “Non c’è acqua calda, la caldaia non parte! Ma la luce è tornata!” dice il proprietario dell’appartamento al quarto, al quale fa eco quello del secondo: “Nemmeno da me…” e via a cercare di capire cosa fosse successo. Un errore, sicuramente: ma fatto da chi?…

Finalmente si ipotizza anche l’origine del boato: un corto circuito a casa di chi fa la conta dei danni, ed in tutte le altre case. Intanto qualcuno contatta la nostra redazione “Ho fatto la segnalazione al numero verde appena ho constatato il danno. Mi hanno detto di presentare una denuncia fornendomi anche gli indirizzi. Meglio se per PEC. Ma io dove la prendo la PEC? Potete scrivere qualcosa?“.

Fino a ieri sera altre persone della zona hanno contattato TERMINAL per segnalare i danni ai loro elettrodomestici. La stessa richiesta: Scrivete qualcosa, denunciate i fatti!

Nel frattempo l’elenco si allunga: la prima stima ammonta a migliaia di euro, fra schede elettriche delle caldaie, condizionatori, antenne televisive, computer, decoder, piccoli elettrodomestici, frigoriferi, lampade di emergenza, citofoni. Poi arrivano le prime ipotesi che pubblichiamo, anche se non tocca a noi appurarle: “Potrebbe essere stato scambiato il neutro con una fase.. Hanno dato una tensione di 400 volt invece di 230 a tutte le utenze che sono state alimentate su due fasi e non fase e neutro. … Ma “forse” mi sbaglio. Forse il neutro è andato in corto con una fase “Accidentalmente”?”… 

In ogni caso i danni ci sono … ACCIDENTALMENTE queste cose succedono… ma è strano che non ci sia alcun controllo sul rispetto dei tempi stimati per l’esecuzione di determinati lavori. Deprecabile il fatto che il chi dovrebbe essere responsabile dei danni causati demandi ai singoli cittadini che lo contattano di provvedere alla stima dei danni stessi per avere un risarcimento dopo laborioso iter. Tutti gli anziani danneggiati come dovrebbero comportarsi? Hanno a disposizione chi li possa aiutare o dopo il danno ci sarà anche la beffa?”.

Troppo lungo riportare quello che abbiamo raccolto, come dichiarazioni, come danni, come lamentele…

C’è stato anche chi, nella discussione, ha cercato di buttare acqua sul fuoco affermando che in ogni caso ci sono le assicurazioni. A costui, qualcuno ha immediatamente replicato: “... L’assicurazione non esclude che le persone debbono anticipare le spese per le riparazioni quindi hanno anche un certo costo da affrontare… Alcune di quelle apparecchiature che vengono danneggiate in certi casi non possono essere riparate perché o vecchie o non esistono i ricambi immediati: bisogna richiederli e sperare che arrivino presto….In questi casi, oltre il danno anche la beffa…” 

Mentre qualche altro si preoccupa di dare un consiglio: “… Per tutte le riparazioni possibili fate fare fattura, per le cose non riparabili fatevi fare una lettera dal centro assistenza in cui vengono spiegati i motivi per i quali non si può procedere a riparazioneche… Chi ha sbagliato ha un’assicurazione quindi deve pagare!”.

A questo punto non ci resta che formulare i nostri auguri per i risarcimenti, ma ci sia permesso anche di stigmatizzare certi comportamenti che non depongono bene a favore di chi appalta i lavori. Oggi è toccato a Milazzo, ed i danni sono stati subiti da un numero tutto sommato contenuto di famiglie. Ammonteranno, dalle prime stime, a decine di migliaia di euro, e una volta tanto non viene chiamata in causa l’amministrazione comunale per il risarcimento.

Ma se dal palazzo si cominciasse a pretendere il rispetto delle leggi, delle regole, e non ultimo vero i cittadini da chi ormai da anni scava, smantella, dissesta, chiude strade, asfalta, ripara, torna a scavare, riposiziona cavi, crea disagi, probabilmente non staremmo qui a scrivere dopo avere ricevuto le giuste lamentele da chi ha dovuto subire danni per un errore.

Nei suoi quindici anni di vita TERMINAL è sempre stata la cassa di risonanza delle lamentele. Ed appare sempre più strano che certe cose vengano comunicate solo a noi        

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