di G. T.
…..c’è ancora una sorta di incompletezza nonostante sia trascorso quasi un mese dalla ultimazione dei lavori. E’ urgente, quindi, completare l’opera con la segnaletica necessaria per motivi di sicurezza.
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Il bordo dell’aiola (blocchi prefabbricati in cemento) ha il caratteristico color grigio, cosa che rende difficile (anche di giorno) percepirne l’esatta posizione visto che si confonde con l’asfalto del fondo stradale che è simile al bordo medesimo per intensità cromatica. La foto (frutto di fotomontaggio) riproduce la situazione alla quale riteniamo sia necessario pervenire predisponendo
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a) La pitturazione della bordura (zebratura giallo/nero Codice della Strada) in analogia a quella realizzata recentemente a Piazza Mazzini, Via G. Rizzo e, già da anni, anche a Vaccarella (inizio panoramica);
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b) Segnaletica verticale (frecce bianche su sfondo nero): con direzione destra –lato Milazzo e frecce con direzione sinistra lato Parco che indichino l’approssimarsi di una “curva pericolosa” come previsto dal Codice della Strada;
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c) Cartello con la esplicita indicazione di curva molto pericolosa posto alla distanza dovuta da ambo i lati.
Certo la bordura di lantane gialle era tutt’altra cosa, ma..…ciò che è necessario non sempre coincide con il bello.
Ma non lamentiamoci…l’aiuola merita plauso!
Scrivemmo proprio al proposito dell’aiola subito dopo il ripristino, e già anche nel passato (16-02-2019), a seguito di quell’ incidente che la distrusse, che quella curva merita la classificazione di “curva molto pericolosa.” Essa – di fatto – supera i 90°, la visibilità è nulla e rappresenta un’insidia notevole che ha come motivo primario, l’alta velocità con cui viene abbordata ad opera di soggetti che si cimentano in un esercizio che non sempre riesce.
La curva, inoltre, per il fatto di non essere servita da un marciapiedi lungo tutto il bordo destro (andando verso Parco) presenta un’altra situazione di pericolo allorquando, a bordo di qualsivoglia veicolo, venendo da Milazzo, nell’abbordarla, tenendosi in aderenza al muro che delimita una esposizione di moto, ci si imbatte improvvisamente in taluni pedoni che spuntano come fantasmi dal nulla. Si avventurano, col massimo del rischio, a percorrere quel tratto – privo di protezione alcuna per i pedoni. Sappiamo per averlo vissuto come quegli istanti di incrocio con i pedoni durino un’eternità. Con la paura di sentire il botto e con l’adrenalina alle stelle, ben che vada, strusci gli sventurati senza poter fare nulla; nemmeno un accenno di sterzata per evitarli perché tale manovra sarebbe ancora più pericolosa.
Rimedio:
– 1) Anche a discapito dell’attuale larghezza della strada, si potrebbe realizzare un marciapiedi al minimo della larghezza consentita dalle norme, con paletti e catenelle protettive o soltanto paletti e catenelle protettive (come già realizzato in Via dei Giardini al Parco) evitando l’onere di un lungo marciapiedi.
– 2) Vietare sul detto tratto queste “passeggiate” poco salutari installando appositi cartelli con pannello di chiarimento che indichi di servirsi del marciapiedi sul lato opposto della strada (lato Vigili del Fuoco) o qualunque altro accorgimento utile allo scopo.
Alla luce delle constatazioni di fatto qui riportate, si ritiene opportuno quanto ipotizzato, ovviamente adattandolo alla fattibilità e rammentando che sull’Asse Viario, laddove esso scavalca la Via Gramsci – punto di incidenti anche gravi – sono stati installati i cartelli qui evocati e cioè: Curva molto pericolosa a mt….; Limite di velocità Km/h…..; ed i “Delineatori di curva pericolosa”(le tipiche frecce bianche su fondo nero già richiamate visibili nel fotomontaggio).
Ripetiamo ancora, quella curva è molto pericolosa e bisognerà pur fare qualcosa: rammentiamo tutti che, in altri tempi, ben due volte fu distrutto il muro di recinzione dell’ex Hotel Silvanetta.
Quanto a ripetitività di eventi negativi….tanto basta!
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