UNA DICHIARAZIONE DEL DOTT. GIOVANNI UTANO, nella foto, DIRIGENTE MEDICO PRESSO LA ASP 5 MESSINA.
Duemilatrecento euro. E’ questo la media pro capite spesa annualmente dai milazzesi destinata al gioco delle slot machine e delle videolottery (dal Bingo al Dieci e Lotto al Gratta e Vinci). Anche se a sancirlo era stato in precedenza un dossier del Gruppo L’Espresso elaborando i dati Aamas (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli), da statistici e editori di una testata giornalistica, vogliamo ricordare ai non addetti ai lavori che si tratta di UNA CIFRA MEDIA, per cui, moltiplicando il valore per il numero di abitanti, viene fuori un importo che supera addirittura i 70 MILIONI DI EURO! E se molti non giocano, gli importi giornalieri o settimanali o mensili di chi effettivamente gioca sono elevatissimi!
Milazzo, nonostante il valore medio registrato, entra di diritto nella non invidiabile top ten siciliana, così come dichiara il dr.Giovanni Utano, già dirigente medico del servizio dipendenze patologiche del dipartimento salute mentale di Milazzo.
In tempo di Coronavirus, il fenomeno insidioso della ludopatia si è incrementato in forma on line. Basta un semplice smartphone, con un trend rischioso ed incontrollato alimentato dal disagio sociale che la pandemia ha provocato.
Il dato già rispetto agli anni scorsi era in crescita nelle casse di bar tabacchi e agenzie di questi giochi con apparecchi già censiti con una media al di sopra di quella nazionale. Oggi è ancor più preoccupante, e supera il confronto con altre città della provincia a cominciare dal capoluogo Messina e con il comune più popoloso Barcellona P.G. che presentano cifre meno allarmanti. Analogamente, cifre meno allarmanti vengono registrate nei piccoli comuni della valle del Mela.
Se anche questo è un effetto del coronavirus, non c’è da stare allegri. E meno male, aggiungiamo noi, che soldi ce ne sono pochi: se quei pochi vengono bruciati con il gioco, ben vengano gli aiuti dello Stato se è lo stesso Stato a riprenderseli.
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