Che fine ha fatto l’ecoporto galleggiante che avrebbe dovuto sorgere nella rada di Levante di Milazzo? Come al solito nella nostra città i progetti che partono con entusiasmo finiscono nel dimenticatoio.
Ricordo che a palazzo D’Amico durante la presentazione del progetto da parte della società interessata ad eseguire l’opera noi del comitato grande porto fummo i primi e gli unici ad intervenire nel dibattito facendo notare che la grandiosità dell’opera che si intendeva realizzare si andava a collocare in una rada ampia e sicura da quasi tutte le intemperie.
Successivamente anche il sindaco e l’amministrazione comunale manifestarono il loro interesse per la realizzazione della struttura impegnandosi a portare avanti il progetto. Nonostante l’interesse manifestato dai progettisti che continuano a ribadire che la struttura è fattibile sia dal punto di vista tecnico e sostenibile dal lato economico in quanto finanziata da un fondo di investimento inglese e da due banche cinesi, al momento attuale non è stato fatto quasi nulla. Il progetto non è stato ancora esaminato in consiglio comunale, non è stata avanzata alcuna richiesta di concessione al demanio marittimo, non è stata inviata alcuna documentazione alla Regione siciliana per l’approvazione dell’opera. Intanto la stagione estiva si avvicina e Milazzo si avvia a fronteggiare il sempre più crescente traffico del diportismo con strutture inadeguate sia per qualità che per quantità. Offriamo ai diportisti un’utenza fatta di pontili galleggianti carenti per efficienza e servizi.
Nel frattempo a Capo d’Orlando è sorto un porto turistico all’avanguardia nel settore per completezza dei servizi e modernità delle infrastrutture, a S.Agata i lavori per la realizzazione del porto hub, originariamente destinato a Milazzo procedono alacremente e saranno completati al più presto, a Portorosa opera da decenni un porto turistico prestigioso per la sua unicità e per l’eccellenza di servizi offerti ai diportisti. Per mantenere la nostra posizione di leader nel campo del diportismo è necessario impegnarsi per la realizzazione dell’ecoporto galleggiante. Senza contare che nella parte esterna della diga foranea della struttura è previsto l’attracco delle grandi navi da crociera risolvendo una carenza di banchine portuali che da anni il presidente De Simone promette di colmare alimentando progetti fantasma all’interno ed all’esterno del tratto terminale del molo Marulllo. Facciamo presente che a Febbraio del 2020 scade il termine per la concessione del molo Marullo alla società Comet. A tal proposito la posizione del comitato grande porto è ben chiara ed è inutile ripeterla. Raccomandiamo al presidente del consiglio comunale, al sindaco, al presidente dell’autorità portuale di adempiere le procedure necessarie affinchè il molo Marullo dopo 20 anni di errata concessione rientri nella piena disponibilità del porto di Milazzo.
Noi del comitato saremo vigili per evitare fughe in avanti o colpevoli ritardi che potrebbero mantenere in vita l’attuale ed anomala situazione, pronti nel caso dovessero sorgere difficoltà ad indire una raccolta di firme dei cittadini milazzesi per difendere l’appartenenza del molo Marullo alla nostra città.
Com.te MARIO SCIOTTO – COMITATO GRANDE PORTO
L’ERRORE? NON CE NESSUN PROGETTO ALL’ESTERNO DEL MOLO FORANEO X UN ATTRACCO DI NAVI PASSEGGERE,,MA UN SEMPLICE PICCOLO ATTRACCO X LE BOARD SERVICE DOVE I PASSEGGERI SARANNO PORTATE IN TERRA ,E LA NAVE RIMANE IN RADA,,TIPO TAORMINA,
PER FARE IL MEGA PORTO SU LUNGOMARE GARIBALDI SERVE UNA DIGA FORANEA ANTI GREGALE FAC SIMILE QUELLA DEL MOLO MARULLO,,E ANCHE IMPOSSIBILE PERCHE DOVE ANDREBBE FATTA LA DIGA SI PARLA DI CIRCA 100 METRI DI FONDALE ,E PER FARLA IL COSTO E ASTRONOMICO,,COSTEREBBE PIU DEI PONTILI
Nessun problema comandante, a forza di chiudere alle correnti, spicchi di mare, tra qualche anno, ci ritroveremo a visitare la raffineria, passeggiando direttamente dalla marina Garibaldi. Questa smania di coprire, costruire e snaturare certe situazioni, la trovo veramente pericolosa. Posso comprendere queste cose, se fossimo in una condizione di viabilità e gestione dell’amministrazione di base, ottimale, se non più che sufficiente; ma viviamo nel marasma assoluto e pensare di risolvere i problemi, facendo altro o guardando altrove, è indice di superficialità. Politica e gestionale. Avanti così…il dio cemento e il presunto sogno turistico, senza affrontare seriamente tutto il resto, è ipocrisia politica allo stato puro!