Da LE CRONACHE DEI SICILIANI
“In merito alle recenti vicende che hanno interessato il Pronto Soccorso del Fogliani di Milazzo voglio sottolineare e riconoscere innanzitutto, il grande impegno profuso dal nostro personale che è impegnato costantemente nei presidi di urgenza ed emergenza. In un periodo di crescente pressione sui servizi sanitari, desidero esprimere la mia sincera gratitudine a tutto il personale per la loro dedizione e professionalità, fondamentali per garantire assistenza tempestiva e di qualità ai nostri pazienti. Abbiamo implementato nuove strategie per migliorare l’efficienza e ridurre i tempi di attesa, e siamo impegnati a fornire le risorse necessarie per supportare il personale in questo compito cruciale“.
A dirlo è il direttore generale Giuseppe Cuccì che ha anche ribadito l’importanza di garantire le cure a chi ha bisogno: “Riconosciamo le sfide complicate che affronta quotidianamente il personale ospedaliero e stiamo lavorando incessantemente per garantire che ogni paziente riceva le cure di cui ha bisogno. Per quanto riguarda il caso della signora rimasta tante ore al Pronto soccorso di Milazzo alla quale va tutta la nostra solidarietà, c’è da precisare che tenuto conto delle priorità identificate dal triage in quel pomeriggio c’erano ben 7 casi di emergenza classificati come rossi, quindi gravi con priorità di assistenza. Il problema del Pronto soccorso di Milazzo così come un po’ per tutti i presidi di emergenza urgenza è che la maggior parte degli accessi provengono da pazienti cronici, codici bianchi o verdi, cioè da pazienti che non sono gravi ed evidenziano un vulnus nella presa in carico della rete territoriale che le azioni del DM 77, con la realizzazione delle Case di Comunità e degli Ospedali di Comunità cercherà di affrontare e risolvere. A ciò si aggiunge la endemica carenza di personale che si registra soprattutto nell’area della emergenza urgenza con dotazioni organiche carenti di medici comune a tutti i presidi di emergenza non solo dell’ ASP di Messina, ma a livello nazionale”.
“Per implementare le dotazioni organiche dei presidi di emergenza urgenza dell ASP di Messina continua il manager Cuccì – c’è stato uno sforzo immane da parte dell’Asp di indire concorsi per reclutare medici di emergenza urgenza con deludenti risultati, in particolare solo negli ultimi mesi della mia gestione sono stati espletati ben tre prove concorsuali per l’emergenza urgenza e un altro avviso è già in gazzetta ufficiale. Attuiamo le misure necessarie per snellire le procedure di presa in carico nei PS come, per esempio, l’acquisto di nuove barelle e la realizzazione di diversi box di ripristino delle ambulanze. Per quanto concerne il trasferimento della postazione del 118 all’ interno del presidio ospedaliero di Barcellona, vorrei precisare che la scelta è funzionale sotto l’aspetto tecnico e logistico non sostituisce la riapertura del Pronto Soccorso, a tal proposito assicuro che continueremo con i concorsi per dirigenti medici e contestualmente sono al vaglio dell’azienda altre soluzioni da adottare. Nessun presidio Ospedaliero resterà indietro e continuiamo il nostro impegno quotidiano per garantire servizi di qualità”.
COMMENTO: Abbiamo voluto riportare l’articolo pubblicato da LE CRONACHE DEI SICILIANI con le dichiarazioni del Direttore Generale Giuseppe Cuccì, per porre alcune domande ed evitare che il tutto si risolva in un soliloquio…
Quando si è insediato Cuccì ha promesso che entro pochi mesi il P.S. sarebbe stato trasferito in altri locali (prima quelli dell’ex Psichiatria, poi quelli della Direzione Sanitaria) per consentire i lavori di ampliamento e ristrutturazione dell’attuale P.S., ma ancora nulla di quanto promesso è stato realizzato.
La solidarietà del manager dell’ASP non costituisce l’antidolorifico tanto agognato dalla mamma del piccolo estensore della lettera purtroppo.
A fronte dell’informazione sui sette codici rossi presenti in quei momenti, ci chiediamo quanto tempo rimane in media un codice verde al P.S. prima di essere dimesso? E perché tanto tempo?
Mancano medici solo al P.S. o anche nei servizi e nei reparti del nosocomio mamertino?
Quindi il problema riguarda tutto l’ospedale di Milazzo, che non risponde più alle esigenze della popolazione e lei, gent.mo manager della sanità messinese, cosa ha fatto per giustificare la sua non indifferente retribuzione oltre che bandire concorsi, per poi lavarsi le mani di quello che succede perché i medici con quelle buste paga che gli vengono offerte, non accettano di lavorare? PER IL MOMENTO CI FERMIAMO QUI…
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