DISCARICA ABUSIVA, MA NON TROPPO, SULLA RIVIERA DI PONENTE, UNA COSA CHE SAPEVANO TUTTI, MA NESSUNO PARLAVA. NON PERDETE IL SEGUITO: FAREMO NOME E COGNOME DEGLI AMMINISTRATORI DI QUEGLI ANNI!
C’è un archivio storico: le copie cartacee di un giornale cittadino, LA VOCE DI MILAZZO, in cui non si risparmiavano critiche e si denunciava, senza mezzi termini, quel che di illegale veniva perpetrato fin dagli anni 70.
La discarica di ponente è frutto di accordi politici? Nulla di male! Così si faceva in quegli anni, così si faceva un po’ in tutti i comuni: solo che le comunità costiere non avevano terreni per smaltire i rifiuti prodotti in anni in cui non c’era una coscienza ambientalista (ammesso che oggi ci sia, ma solo a parole…)!
Si scavava, si interrava, si copriva! Ruspe e camion, diceva il pezzo de LA VOCE DI MILAZZO, per prelevare sabbia dal torrente per le costruzioni edilizie, e camion e ruspe per coprire quelle immense voragini e interrare tonnellate su tonnellate di rifiuti.
Fin da quando, si chiedono gli inquirenti? Non è difficile, basta analizzare qualche rifiuto con il metodo Carbonio – 14 e risalire anche all’anno; forse anche al mese o al giorno, tanto ormai non ci meravigliamo di nulla.
Gli errori ci sono stati: non avere considerato che i rifiuti erano stati insabbiati a pochi metri dal mare, il quale, in certe giornate, sconvolge e rimescola. E il mare di ponente ha rimescolato, ha risucchiato i metri cubi di sabbia messi a protezione dei terreni cresciuti vertiginosamente in altezza, ha restituito all’uomo sapiens quel che di “sapiens” non aveva proprio nulla! Solo il risultato della sua imbecillità, avallata dalla complicità di chi taceva e non aveva mai fatto osservare che in quegli anni si sarebbe dovuto amministrare per una città migliore da consegnare ai figli e ai nipoti. Nessuno è innocente, ma è anche vero che chi è senza peccato deve scagliare la prima pietra! Ed ecco allora che, interpetando in maniera personale la frase evangelica, ognuno assolve chi si è reso responsabile di uno scempio durato fin troppo tempo, prima che ci si rendesse conto che occorreva provvedere diversamente: cercando una discarica che ancora non si trova!
In cosa hanno sbagliato i nostri vecchi amministratori?
Presto detto!
Nell’aver voluto coprire il morto lasciando i piedi scoperti! Creare un campetto di calcio sulla monnezza; piantare alberi per nascondere lo scempio! Decisioni costate milioni di lire del tempo, soldi pubblici bruciati poichè non è rimasto nulla delle due decisioni scellerate ed avventate.
Bastava un po’ di buon senso e far proteggere quei terrapieni da enormi massi, collocati davanti ad arginare il mare. Non ce ne saremmo probabilmente accorti oggi, ma se ne sarebbero accorti, un domani lontano, i nostri nipoti…
Ma la solidarietà che lega i politici di ieri e di oggi, quelli della Prima Repubblica con quelli della Terza o Quarta avrebbe senso se ci fosse stata anche qualche piccola confidenza fra i vecchi e i nuovi: “Pensate a rafforzare la massicciata davanti ai terrapieni a Ponente, in località Torretta, vicino al torrente… Non chiedete il perchè… negli anni passati è successo questo… pspspsps … Mi raccomando, acqua in bocca! Ma non fate salire il mare!“
Ed invece nulla di tutto questo….
Nessuno sapeva, nessuno vedeva, ognuno fa il “caduto dalla naca!”
Legati solo dalla sete di potere, quella di andare a coprire uno scranno al Palazzo delle Aquile, oggi è solo una perdita di tempo cercare i responsabili. Sono tutti morti! E no! Non sono tutti morti. Molti sono in vita, colpevoli quanto gli altri passati a miglior vita! I nomi li daremo al prossimo articolo…
Però è meglio mettere mano in tasca e togliere quella bomba ecologica.
Già, i soldi… Di chi?
I nostri, naturalmente…
Bravi loro, con i soldi degli altri! Secondo la vecchia consolidata regola che qualcosa nel c…. degli altri è sempre un filo di capello!
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