IL RESPONSABILE NON E’ IGOR IL RUSSO, ASSICURATO ALLA GIUSTIZIA SPAGNOLA, MA SEMBREREBBE ESSERE IL DOTT. GIANFRANCO NASTASI, PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DELLA CITTA’. CONTRO DI LUI, SECONDO QUANTO LEGGIAMO SU “LA ZOTTA – FATTI E MISFATTI DELLA POLITICA MILAZZESE”, SI MUOVONO “I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo…” ( come SCRISSE NEL BOLLETTINO DI GUERRA IL GENERALE ARMANDO DIAZ)
DAI POCHI CONSIGLIERI RIMASTI A SOSTENERE IL SINDACO PARTE LA CACCIA ALL’UOMO!
È divenuto il Presidente del Consiglio Comunale Gianfranco Nastasi l’obiettivo delle poche truppe appiedate rimaste al sindaco. Una strategia urlante e perdente. Invece di recitare il “mea culpa” per avere alienato da sé gran parte della maggioranza bulgara che aveva in Consiglio, il sindaco ed i suoi adepti scelgono, come sempre, la strada dello scontro frontale con chi lo ha messo di fronte alle sue responsabilità.
Le sue malridotte truppe cammellate alzano la voce in aula parlando di provocazione e di disappunto per la grave sconfitta registrata con la perdita di tutte le presidenze delle Commissioni consiliari.
Con chi te la vuoi prendere, caro Giovannino! Chi è causa del suo mal pianga se stesso!
Prendersela con il Presidente Nastasi non giova proprio a nulla se non a dare ufficialità ad una cocente sconfitta. Addirittura patetico il richiamo di qualche cammelliere alla proficua attività svolta dal Consiglio comunale in questi due anni e mezzo. Non si può discutere del nulla. Il ruolo dei consiglieri mai è stato tanto mortificato come in questo periodo di sindacatura. Non accorgersi dell’ira che sta montando nei milazzesi nei confronti di questa Amministrazione è veramente da stupidi. Bisognava pensarci prima, quando qualcuno credeva di avere in pugno la maggioranza in aula e di poterla manovrare a suo piacimento. Vuoi che qualcuno non era poi così cretino come il sindaco credeva ed ora è rimasto con un pugno di difensori arroccati sulle macerie di un fortino ormai assediato da tutte le parti. Nel 2015 aveva creduto che fosse amore, ma era soltanto un calesse!