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MILAZZO, GLI AUTORI SONO FIGLI DI GENTE CHE CONTA? FATE PAGARE I DANNI, COSI’ IMPARANO!

Piazza Duomo, che nella toponomastica cittadina non esiste, è nuovamente nell’occhio del ciclone. Una volta c’erano i dissuasori di sosta e di transito, eppure la sera sostano le auto perché qualcuno ha dimenticato di sollevare il cilindro metallico che impedisce il passaggio e la sosta. Ma siamo sicuri che lo abbia dimenticato? E se fosse ormai una consuetudine lasciare aperto per permettere a tutti di fare i proprio comodi? L’unico modo per smentire questo nostro dubbio sarebbe quello di… chiudere.

Ma il problema di piazza Duomo (che, ripetiamo, non esiste nella toponomastica di Milazzo…) è anche la necropoli; anzi, quella che con un eufemismo si chiama NECROPOLI.

D’altra parte, come chiamare quei pochi metri quadrati coperti alla meno peggio da alcune lastre di vetro? Come chiamare quel sito storico culturale che testimonia la presenza di tombe di diversi secoli addietro? Come chiamare ciò che impreziosisce la storia di Milazzo votata al turismo ed all’arte, che occupa una parte, piccolissima (peccato!!!), di una piazza, di fronte al Duomo e a due passi da un enorme palazzone, dove si rincorrono bambini e giovinetti, incuranti se il pallone finisce sui vetri di copertura assieme a tanti altri oggetti contundenti?

Necropoli, lo abbiamo già detto.

Una necropoli piena di erbacce nonostante in più occasioni i volontari dell’associazione SICILIANTICA si siano presi cura di ripulirla dei corpi estranei, inclusi i rifiuti, e di riparare i vetri di protezione.

Nonostante gli interventi incisivi dell’arciprete, don Giuseppe Currò, e del sindaco Midili, la situazione di degrado è sempre presente.

E il vandalismo non interessa solo la copertura, attenzione! In un passato recente qualcuno, immortalato dalle telecamere, aveva effettuato delle scritte sulle pareti del Duomo. Si poteva intervenire già allora, acciuffare il malvivente, dargli una severa punizione, far pagare ai genitori (che sono sempre gli ultimi a venire a conoscenza delle bravate dei loro figli) le spese per la pulizia. Non ci risulta che sia stato fatto: perché? Intoccabile? Coperture? Figlio di un dio maggiore? Non sta a noi dire di chi si tratta…

Ed allora è inutile invocare la presenza delle telecamere se poi viene fuori che il responsabile delle bravate (e dei danneggiamenti) non deve essere toccato perché i genitori hanno un peso nella società!

Tenetevi i danni, continuate a coprire e a giustificare questi ragazzi che fanno il bello ed il cattivo tempo! Addirittura spegnete le telecamere, ricoprite con sabbia, pietre e terriccio la necropoli, le antichità, l’arte di questa città! Diamola vinta ai balordi, qualunque sia la loro età! Se questi sono i giovani, speranza del domani, siamo proprio messi male.

Non è così? Bene: allora acciuffateli e infliggete loro delle pene severe… se è il caso, datele anche ai genitori, responsabili delle azioni dei loro figli. Il vandalismo si combatte soprattutto così.

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