di Pietro TORRE
Santa Maria Maggiore. Una cartolina di fine ottocento mostra poco dietro la facciata principale, lato alla sinistra di chi la guarda, un campanile: perché non c’è più? La risposta me la diede mio padre: fu demolito verso il 1917 perché i preti non ne potevano più delle riunioni notturne dei curiosi attirati dal fatto che si diceva che in quel campanile danzassero degli spiriti vestiti di bianco. Pare che fossero in tanti ad averli visti e che alla fine si sia deciso di abbattere il campanile poiché la cosa era degenerata e ogni notte veniva disturbata la quiete delle persone che lì abitavano e la mattina dovevano alzarsi molto presto, trattandosi per lo più di pescatori.
Andando avanti, presso l’asilo Calcagno, c’è chi ha visto, in tempi recenti, una specie di gnometto seduto sugli scalini: fu una ragazza che chiacchierava con un amico in macchina, parcheggiata di fronte all’antico asilo, ad accorgersi dell’esserino che, a suo dire, le avrebbe fatto un gran sorriso e poi, alzatosi, una capriola; lo indicò al suo amico, ma questi non vide nulla, anche perché intanto lo gnometto era sparito. Poco lontano da questa zona, lungo la salita che porta al castello (Erta San Domenico), una donna mi raccontò, pregandomi del massimo riserbo, di aver visto da ragazza vicino alla scalinata, un uomo alto con un mantello senza testa che dopo averla terrorizzata si era dileguato nel nulla. In fondo alla via Scopari, quella dietro la chiesa di Santa Maria Maggiore, si dice poi che in alcune notti di plenilunio si senta colà un vocio di persone allegre che chiacchierano e di bimbi intenti ai loro giochi, interrotto poco dopo da una specie di tuono accompagnato da urla di terrore: lì pare sia caduta una bomba durante l’ultima guerra mondiale e sia stata sterminata una famiglia.
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