UNA CARRELLATA DI SEGNALI, STRADALI E DI INDICAZIONE ONOMASTICA DI STRADE, CHE DA ANNI MANCANO O SONO SUPERFLUI, O PEGGIO ANCORA, MAI RIPRISTINATI DOPO LA REPENTINA ELIMINAZIONE… E ALTRI CHE, SEPPUR OSSERVATI DAGLI AUTOMOBILISTI, SONO PALESEMENTE CONTRADDITTORI…
Quelli riprodotti nelle foto sono cartelli della segnaletica stradale costretti prematuramente a sorte immeritata dopo avere svolto il compito per il quale erano stati installati. Prematuramente perché la loro funzione era ed è ancora necessaria, eppure, non hanno nemmeno avuto la prova d’appello, quella che si riserva ai condannati in primo grado. Taluni, prima “caddero” per eventi diversi (incidenti causati da terzi, manomissioni indebite, vento o altro): vedi Via S. Opolo e Monastero ove non esistono più le targhe toponomastiche (l’una divelta dal vento, l’altra rimossa da ignoti); Via Ventimiglia, Largo Buccari, Piazza Roma laddove i cartelli “giacquero”; non “risorsero” e poi… scomparvero nel nulla. Per quell’ “Uomo”, almeno, ci fu una tomba ma per essi nulla se non silenzio senza il necessario ripristino. Eppure, non erano superflui,, né – tanto meno – ridondanti !
Altri, invece, sono stati asportati per mano istituzionale dimentica dei motivi specifici che, in illo tempore avevano suggerito la loro installazione:
In Marina Garibaldi (angolo C. Colombo) il “divieto di circolazione” per autobus, pullman e mezzi pesanti in genere serviva ad evitare gli imbottigliamenti di quel tipo di veicoli nel budello della Via Ryolo; ancora in Marina, il “divieto di sosta” per camion, camper ecc.., posizionato ad hoc per specifica richiesta avanzata dalla stampa locale, evitava che le sporgenze di tali mezzi oltre i limiti dei singoli stalli, invadessero buona parte della carreggiata a danno della normale circolazione; nella rotatoria porto è stato dismesso il paletto col “divieto di transito” e “freccia direzionale”, con obbligo a destra, che impediva l’immissione in rotatoria uscendo dal terminal aliscafi ed obbligava a circolare lungo il relativo parcheggio solo verso nord. Manca pure (sulla parte prominente dell’aiola) la doppia freccia bianca su sfondo blu con “delineatore di ostacolo” che in modo univoco indicava le direzioni possibili: verso Via F. Crispi, in prosecuzione dalla rotatoria, o verso la zona parcheggio. Con ciò era preclusa – ovviamente – l’immissione in rotatoria provenendo dal piazzale del terminal aliscafi. Si osserva a proposito del detto “delineatore catarifrangente” che il suo scopo era quello di evitare impatti pericolosi contro il bordo dell’aiola. Per gli increduli basta una prova serale, quando le tenebre e la carente illuminazione non lasciano vedere quell’ ostacolo per tempo. Quest’ultima-voluta eliminazione ha determinato un CAOS INFERNALE sulla rotatoria…, nel piazzale di sosta dei Giuntabus e TANTO…TANTO PERICOLO.
Ma quante altre situazioni del genere ci saranno in giro? Sicuramente tante! Fra i cartelli mancanti, ci sembra d’obbligo segnalare quelli che hanno scatenato la rincorsa agli incassi da parte dei preposti al servizio, tramite autovelox. Non esiste alcuna segnaletica che limiti la velocità, proprio sull’asse viario, demandata solo alla libera interpretazione del “fotografo”. Entrando degli accessi laterali, San Paolino, Marconi, Parco, piena contraddizione tra i cartelli esistenti, dove il divieto di superare i 50 km/orari è integrato da un pannello IN CASO DI PIOGGIA. E non ci pare che in questi ultimi tempi ci siano state piogge torrenziali nè tanto meno motivazioni così valide da regolamentare la marcia ad una velocità inferiore a quella prescritta dalle caratteristiche dell’arteria. In compenso, spunta di tanto in tanto un segnale, le cui dimensioni sono equiparabili a quelli che vengono messi, temporaneamente, in quei luoghi ove si procede al lavaggio del pavimento. Sì, proprio ATTENZIONE, PAVIMENTO BAGNATO… In genere prima dei distributori di carburante dove si posizionano, abilmente occultati agli automobilisti, i fotografi…
Cui prodest??? – A profitto di chi ??? – Tutti lo sappiamo bene e sarebbe l’ora che qualcuno si degnasse di spiegarne la “ratio”.
A proposito di segnaletica da “pavimento bagnato”, mi farebbe piacere se i fotografi debitamente occultati dalle frasche,a cui si fa riferimento, possano essere segnalati a qualche giudice od organo superiore, nonchè essere “castigati” per la loro solerzia nell’estorcere (scusate ma non trovo alti sinonimi) denaro agli automobilisti il cui unico torto è quello di transitare su una strada su cui si dovrebbe circolare almeno a 80 km orari, proprio perché trattasi di via di veloce deflusso e snellimento del traffico urbano. Si dice che vogliano tutelare la sicurezza degli automobilisti,ma secondo me è solo per evitare che, qualche scienziato con velleità da pilota di F1, che vada a schiantarsi a causa della sua dabbenaggine ( e non perchè la strada sia pericolosa), possa citare per danni l’ente proprietario della strada stessa. A pensare male si fa peccato, ma alla fine ci si azzecca! Intanto file in stile processione con il morto si allungano sempre più sull’ormai temutissimo “Viale dei gabellieri medioevali”, in più con il rischio di ritrovarsi spiaccicato in un colossale tamponamento a catena, qualora qualcuno inchiodasse i freni, proprio a causa del fatidico cartello “pavimento bagnato” !
In alcuni casi sarebbe meglio non averla messa la targhetta https://www.facebook.com/375959649401967/photos/a.378184085846190.1073741828.375959649401967/509048979426366/?type=3&theater.
Tra gli altri segnali dimenticati anche il divieto di transito in via Ryolo, angolo via Cumbo Borgia. Rimane il dubbio invece sul divieto di transito in via Nardi, visto che dal lato Marina c’è solo il divieto di accesso.