TUTTO TACE COME PER INCANTO! E FINALMENTE SI VIVE (SI FA PER DIRE) TRANQUILLI… COME NELLE GHOST TOWN DI CERTI FUMETTI DI TEX WILLER! MA NESSUNO HA CONSIDERATO CHE LE MEDAGLIE HANNO DUE FACCE!
La movida? Solo il ricordo: come i motorini parcheggiati in piazza della Repubblica! Come il raduno dei ragazzi allo Charmant. Come il girotondo in auto per Giacomo Medici! Per movida ci riferiamo, ovviamente, a quella consistente presenza di ragazzi attorno al nucleo originario della città di Milazzo, il Borgo! Un movimento che, in qualsiasi stagione, faceva impallidire le serate estive dell’estate Milazzese degli anni 80 e 90, quando il Castello, grazie al suo teatro realizzato su una spianata alle spalle del Duomo antico, ospitava migliaia di persone provenienti anche da altre città italiane. L’on. Pino Merlino aveva compiuto un miracolo che nessun altro politico fu in grado di ripetere: valorizzare il Castello. Ed allora qualcuno fiutò l’affare, e nacque il Caffè Antico, che cominciò a proporsi come locale alternativo al passeggio della marina. Altri proprietari di casette diroccate ebbero la felice idea di fare soldi a palate, affittando locali di dubbio utilizzo, ai quali era stata cambiata la precedente destinazione urbanistica! Uno dopo l’altro, al Borgo nacquero locali pubblici: piccoli, ma poco importava, c’era la scalinata, c’erano i marciapiedi, c’erano i vicoli per ospitare e far sedere gli avventori, provenienti non solo da Milazzo, ma da tutta la provincia! Non a piedi, ovviamente, ma con le auto. Parcheggiate un po’ dovunque, tali da ostacolare il passaggio di quelle in marcia per il Capo, o verso il centro di Milazzo. E privando i residenti di quella pace, purtroppo messa in pericolo dall’invasione dei nuovi barbari! Nel frattempo anche gli immobili avevano acquistato valore: vecchie casette vendute e ristrutturate, ricorrendo a spese consistenti per renderle agibili e funzionali! E una tumultuosa vita notturna che, in mancanza di poche regole che nessuno aveva osato scrivere come freno e non certo come deterrente, ha reso invivibile uno dei luoghi più belli di Milazzo! In quasi venti anni si è cercato di fare di tutto, ma tutto si è arenato di fronte alle richieste spesso assurde dei residenti, che mai hanno tentato la conciliazione con chi aveva fatto crescere economicamente il Borgo, agevolando anche e soprattutto chi aveva fatto affari con le costruzioni messe in vendita! Alla proposta di giungere al Borgo a piedi, ad esempio, è stata anteposta la richiesta di bus navetta in partenza da piazza Roma! Mai nessuno che abbia avuto il coraggio di mandare a fare in culo chi si faceva portavoce di richieste insensate: duecento metri a piedi non hanno mai ammazzato nessuno, figuriamoci i ragazzi sani e forti che andavano al Borgo a fare le ore piccole! E che tornando a piedi verso il luogo dove avevano parcheggiato l’auto, avrebbero smaltito quel poco di alcool che (diciamolo chiaramente…) scorreva a fiumi indipendentemente dall’età dei consumatori! Nessuno dei titolari dei locali pubblici che avesse attivato l’apertura nelle ore antimeridiane, nessuno che avesse proposto un menù turistico ai visitatori del Castello, nessuno che avesse compreso che tirando troppo la corda … l’avrebbe spezzata!
Adesso si piange sul latte versato, e si rimpiangono i tempo dell’età dell’oro!
Il Borgo per molti è un mortorio. Il cimitero, qualche centinaio di metri più avanti, è più movimentato! E continuando di questo passo ci sarà ben poco da sperare che tutto torni come prima! Ormai i giovani sono attratti da altre mete: gli stessi barcellonesi stanno riscoprendo la loro città, ambita anche da chi abita in altri comuni.
Ma in vista della bella stagione non sarà solo il Borgo a languire, e in tanti lo sanno, ed hanno paura!
La febbre dell’oro, nel Far West, attirava persone che provenivano da ogni località: tutti si improvvisavano cercatori per fare fortuna. Nascevano le boom town, con gli empori, le banche, i maniscalchi, la stazione per la diligenza, il telegrafo, gli alberghi, la ferrovia. Ogni città aveva bisogno di uno sceriffo per fare rispettare le leggi e chiamava un giudice da una contea vicina per giudicare ladri di cavalli, assassini che troppo facilmente mettevano mano alle loro colt per ogni diverbio, molestatori della quiete pubblica! Mi pare che qui non ci siano stati nè sceriffi nè giudici a fare rispettare le leggi… e come nel selvaggio West, una volta passata la febbre dell’oro con l’esaurimento della miniera, la città è rimasta solo una GHOST TOWN… Per chi è appassionato di TEX WILLER sa benissimo che con questo termine si definisce una città fantasma… Al punto che nessuno esce dalle case per estirpare le erbacce che si stanno impossessando delle strade, dei marciapiedi, dei muri a secco! Anche se l’erba cresce sul muro delle loro abitazioni, anche se non riesce a farli passare… Pensandoci bene, nemmeno prima lo facevano… E già, di giorno dormivano perchè la notte o lavoravano, o dovevano riposare perchè venivano disturbati dai bordellisti! Ma ora? Aspettiamo le processioni di San Giuseppe, di San Francesco, della Madonna del Rosario: qualcuno mandato dal comune ci penserà!
Purtroppo nell’articolo si è mancato di sottolineare a chiare lettere la condizione di degrado delle peggiori periferie delle città, che i residenti sono costretti a sopportare durante le notti della tanto decantata movida che porta solo benessere a quattro sciacalli detentori di locali di dubbio gusto e di ancor più dubbia condizione igienico sanitaria dei prodotti che spacciano come tipicità di un territorio che ormai non esiste più e che forse, non è mai esistito.Se mai si fosse dimenticato o se non lo si è mai vissuto, non si conoscono le assurdità che certi “turisti movidari” commettono in spregio alle più elementari regole di civile convivenza: schiamazzi a tutte le ore della notte, vomito, bottiglie e fluidi fecali ed urinari sparsi un po’ ovunque senza ritegno né vergogna, né il minimo rispetto per i luoghi e per le persone che ci vivono e che ogni mattina, ancora “allampati” dal bordello notturno, sono costretti a pulire, visto che nessun netturbino spazza o lava, specialmente le stradine più piccole e senza uscita; per non parlare di spaccio di sostanze stupefacenti, devastazione di portoni e macchine parcheggiate in maniera impossibile tanto da ostacolare perfino eventuali mezzi di soccorso, liti furibonde tra galletti ringalluzziti da quattro zoccole che si vantano dei loro omuncoli maci che le affiancano con lo stesso atteggiamento di primati che marcano il territorio nella giungla. Tutto ciò ed anche di più, condito molto spesso da controlli inesistenti e forze dell’ordine latitanti, quasi a voler avallare ogni illecito delinquenziale. Francamente preferisco un po’ di silenzio in più e di erbacce che crescono indisturbate tra le secolari mura del borgo. Se si ha qualche dubbio, provate a vivere da residenti in un quartiere assediato da infami ed in uno un po’ più tranquillo, specialmente se l’indomani siete costretti ad andare al lavoro. Provare per credere.