Un caos indescrivibile e tanto…, tanto malumore specialmente negli esercenti. Ma poco importa: il commercio si svolge a PARCO COROLLA!
Più abbiamo le “pezze” in quel posto e più provochiamo lacerazioni che tanto somigliano a quelle dei “flagellanti” di Nocera Torinese (CZ) che si flagellano a sangue durante i riti pasquali; quello, infatti, è un autolesionismo voluto, evocativo della crocefissione; quelli, almeno, hanno uno scopo ed il gesto è pregno di significato cristiano con la volontà specifica di soffrire sanguinando per le vie cittadine. Ben diversa è la situazione – seppur non imposta da chicchessia – certamente ben lontana dall’avere valenza di cristianità o di fede – che vede per la seconda volta una manifestazione kartistica in pieno centro, qui…, a Milazzo, con la determinazione e la consapevolezza del “flagello” che porta una scelta del genere, sicuramente censurabile.
Stamattina mi son visto preso dai Turchi quando, alle 7,40, imboccando la Via Porto Salvo, mi trovo davanti uno sbarramento di transenne ed un omino che agitando in alto il dito indice (a mò di pendolo) mi dice di NO. Non potevo passare, ma, in Via Umberto I° non c’era alcuna preclusione (e siamo alle solite dimenticanze). Sempre l’omino senza gradi, mi indica di procedere verso la Via Cumbo Borgia – cioè contro mano – come aveva fatto con altro conducente che mi precedeva.
Recrimino… alzata di spalle del tizio e… procedo. Il perché di tutto questo? Era in corso il montaggio delle transenne per delimitare il percorso dei kart. “’Nzuppo”, ed eseguo: percorro Piano Baele contro mano; la Cumbo Borgia, quindi la Ryolo e torno sulla Umberto I° avendo fatto il periplo del “biritton” .
Ma non è finita: continuo sulla Umberto I° ma – giunto a Piazza Cesare Battisti – noto che la strada, a partire dalla Via Chinigò, è interamente transennata sui marciapiedi di destra e sinistra e che è sbarrata trasversalmente all’altezza dell’Ottica Calafato; proseguo e due – tre Vigili mi fanno cenno di svoltare a sinistra, all’inizio di Piazza Mazzini, cioè contro senso ancora, per portarmi sulla Domenico Piraino. Che rabbia!, sbotto con uno di loro al quale dico che quello era un vero “casino” ed in risposta ottengo una alzata di spalle…un “che ci posso fare” rassegnato che voleva dire “chista iè ‘a zzita” ed un “vada, vada…prego”. Una vera Odissea mattutina. Mi chiedo, al di là della mia stizza personale provocate dall’inatteso contrattempo, come è mai possibile che con la criticità stradale che ci avviluppa giorno dopo giorno, col caos infinito che c’è in ogni strada, permettersi il lusso “sadico” di creare sbarramenti di questo tipo in pieno centro urbano e per giorni interi. Queste fulgide idee dovrebbero venire per le tante altre cose non fatte che attendono soluzione. Questo non è turismo; non è attrazione nè coinvolgimento globale; questo non è “programma” ma fatto episodico, estemporaneo e per tale buttato là in pasto ai cittadini al di fuori di un contesto logico e coordinato.
Snellire la circolazione deve essere il punto di riferimento; deve essere l’angoscia delle notti di chi ci governa ed invece ci troviamo in mezzo al fracasso, alle balle di paglia, ad un odore di scarichi puzzolenti ed a macchinette che sfrecciano oltre i limiti della sicurezza, in un circuito cit-ta-di-no, che offre spunti di velocità notevoli, quindi pe-ri-co-lo-so come tutti i circuiti cittadini. E tutto perché? Non si sa; quel che è vero è che a Milazzo mai c’è stata una tradizione kartistica (a parte qualche amatore di cui potrei fare il nome) e null’altro. E non mi si dica che questo porta denaro… guadagni per i commercianti… flusso turistico e forestieri a migliaia perché non è vero. Stamattina nel prendere sigarette e giornale ho sentito forti lamentele proprio dai titolari di esercizi, alcuni dei quali con doppio ingresso lato porto e lato Via Piraino erano imbottigliati, anzi transennati, da ambo i lati senza un minimo di varco pedonale. Anzi, sempre ad onor del vero, uno di loro si lamentava che la transenna davanti il suo locale era danneggiata al punto che pezzi di fil di ferro sporgevano pericolosamente verso l’esterno con possibilità di lacerare le gambe ai passanti. Per meglio comprendere, un paragone figurativo lo troviamo rammentando i “rostri” montati sulle ruote delle bighe del Colossal BEN HUR. Insomma, se fino ad ora abbiamo temuto che il commercio si fosse fermato a Parco Corolla, con queste decisioni fuori da ogni logica ne abbiamo la certezza: e proprio nel fine settimana, quando dovrebbero arrivare quelli che definiamo TURISTI, li invogliamo a fermarsi alle porte di Milazzo!
Metafore o raffronti a parte, siamo proprio in alto mare e non si vede luce all’orizzonte, nemmeno quella della lanterna di Capo Milazzo. Milazzo è bella di suo, ha le attrattive paesaggistiche fra le più belle, ha un mare splendido, una storia senza pari e tradizioni di arte e di cultura da non dimenticare. Non serve avvilirla con le stupidaggini (con tutto il rispetto per qualunque sport) perché tali sono certe scelte sicuramente discutibili. Personalmente sono convinto assertore che lo sport è vita, salute, fratellanza e tant’altro sempre di cifra rigorosamente positiva, ma lo sport va fatto col cervello, va fatto dove è possibile e non dove il rischio per gli stessi partecipanti è al massimo livello o dove, in assoluto, è incompatibile fisiologicamente. Il centro urbano è il Centro Urbano; non lo si può sbarrare continuamente e con massima superficialità; quasi con sadismo (“di ‘ccà non si passa! “); non lo si può lasciar martoriare dal primo che arriva.
In buona sostanza deve essere un altro il luogo per fare competizioni Kartistiche e non credo che questo sia un parere privo di sostenitori. Mutuando da un modo di dire: “Ogni cosa al suo posto e …per ogni sport il suo luogo specifico”… che lo esalti nel senso giusto del termine, perché lo sport è di per sé esaltazione del corpo e dello spirito.
Perfettamente d’accordo su tutto. Il problema viabilità esiste e purtroppo è stato affrontato dalla nuova amministrazione come un gioco. L’arroganza e la presunzione hanno fatto il resto. Però ho un piccolo pregiudizio sulla voglia dei commercianti cittadini a vendere. Non vedo molti negozi aperti quando faccio una passeggiata la domenica mattina. E non penso che i parchi commerciali limitino più di tanto le vendite dei negozi del centro. Se non ci fossero i parchi commerciali non arriverebbero tanti abitanti di Messina, Patti, Capo d’Orlando ecc. Oltretutto non ci sarebbe il lavoro che al momento, precari o no, viene dato a tanti ragazzi. Penso che bisogna cambiare mentalità senza cercare alibi, anche se concordo pienamente sulla inutilità di bloccare Milazzo proprio nei giorni in cui tanta gente arriva per la passeggiata domenicale. Ma penso che su questo incida parecchio il caos enormemente aumentato causa la viabilità ed il menefreghismo di chi dovrebbe interessarsi veramente. E non solo questa settimana che il blocco diventa ufficiale!!!!!
Ai Milazzesi non va bene nulla..MAI…qualsiasi cosa si faccia !! e questa la triste realtà !! buono solo a lamentarsi in ogni occasione !!
Non è solo voglia di lamentarsi ad ogni costo;qui si tratta di rispetto per una città già abbastanza martoriata da amministratori improvvisati,incompetenti arroganti e presuntuosi che alla minima occasione non perdono tempo ad accanirsi sui cittadini con “trovate ingegnose” che non hanno senso né turistico né commerciale, ma che portano godimento solo a quattro scalmanati improvvisati che la sera con gli amici si gloriano dei “successi” delle manifestazioni del cavolo.Quando si organizzano certe cose, si devono prendere in considerazione TUTTI gli strumenti per non bloccare le necessità di una città e soprattutto: la SICUREZZA, che in questo caso viene sempre messa sotto le suole da personaggi quanto mai incompetenti. Personalmente, molto malignamente, prego vivamente che ogni tanto ci scappi l’incidente magari grave, così per un po’, anche alle forze dell’ordine a cui spetta il compito di vigilare, verrà voglia di dire: ALT, fermiamoci a ragionare. Certe competizioni si possono agevolmente svolgere “fuori le mura” delle città, in campi appositamente creati e resi idonei allo scopo, certamente non in strade strette e malagevoli come quelle della nostra città che ha ben altri gravi problemi da risolvere ed a cui destinare risorse economiche, magari coinvolgendo i commercianti ed albergatori che sicuramente trarranno vantaggi dalla vivibilità della loro città, anziché chiedere sempre a scrocco.
Non ho voglia di “sparare sulla croce rossa”, ma mi preme evidenziare un paio di cose. Venerdì sera ho assistito alla fase di montaggio delle transenne. E per me vedere tante norme sulla sicurezza scavalcate perché si fanno a Milazzo o perché si fanno di sera, onestamente lo trovo a dir poco fastidioso. Passo oltre per evitare polemiche che qualcuno classificherebbe come sterili (la sicurezza nei luoghi di lavoro dovrebbe essere ai primi posti ovunque…), e passo al nodo della questione. Per quale motivo la città viene presa in ostaggio da manifestazioni che non portano particolari riscontri in termini di ritorno turistico o commerciale? Io capisco gli sforzi che ci vogliono per organizzare gli eventi in una città con la puzza sotto il naso e che non pagherebbe un biglietto nemmeno se arrivassero in città i Pink Floyd, ma mettere ” a ferro e fuoco” un contesto cittadino che sembra fatto apposta per un turismo di qualità, con manifestazioni si interessanti, ma non conformate per la morfologia cittadina, lo trovo difficile da comprendere. Milazzo non ha un piano di divisione per residenti che snellirebbe il traffico; il fine settimana molti da fuori piombano con le auto creando delle fila interminabili di macchine e scarichi a tutto gas…senza che nessuno possa fare nulla o porvi rimedio. Quando si decide di chiudere il centro della città, bisogna mettere in condizione i residenti di trovare spazi per parcheggiare e circolare, senza che vengano buttati in pasto ad arrangiamenti alla milazzese o alla siciliana che son tutto, fuorché regolari o nella legge. Rischi per la sicurezza continui che potevano (rimaniamo sempre nel timore di qualche incidente di troppo) creare il precedente e che avrebbero di conseguenza reso gli sforzi degli organizzatori, vani, con strascichi ulteriori. Il caos della domenica mattina sarebbe da raccontare ai posteri, la confusione era sovrana, ma era solo una parte di quelle “stramberie” locali cui siamo costretti ad assistere in serie ormai da anni. Non è un problema di questa amministrazione, non solo, è una eredità che ci portiamo dietro da decenni, figlia del nostro malcostume (il milazzese se lo fai camminare si sente povero e spaesato), e della faciloneria con la quale gli amministratori in turno ed in serie hanno cassato con “che ci posso fare?”.
Milazzo andrebbe rispettata, anche nel pianificare interventi che mirino al rispetto dei cittadini e punendo gli stessi che delle regole se ne fottono, mandando tutto a quel paese. Potrei fare un discorso più ampio, che inghiottirebbe in questo buco nero, molti aspetti dell’attuale amministrazione e di quelle precedenti, ma rischierei di diventare tedioso e rompiscatole, oltre misura. Vorrei solo evidenziare un paio di cose. La sporcizia e la scarsa scarsissima manutenzione della città si evince dall’asse viario. Il nostro biglietto da visita è fatto da erba alta e che cresce in maniera “spudorata” lungo la striscia di asfalto che dovrebbe accompagnarci alla città che si vanta di essere bella e ricca di storia. Probabilmente l’erba alta serve a nascondere le magagne di una cittadina che da tantissimi anni, forse mai, ho visto cosi malridotta. Ultimo appunto. Ben vengano le manifestazioni culturali e attrattive ma, come ho letto in vari interventi su facebook, se dovessimo solamente ricordarci che manifestazioni venivano portate a Milazzo e guardassimo quelle che siam costretti a subire oggi, verrebbe da piangere, ad avere ancora lacrime. Saluti