Iniziativa lodevole, chiunque ne sia stato promotore. Il luogo, a parte la ventosità specialmente nei periodi invernali, appare idoneo; non è in pieno centro; non può essere fonte di disturbo della quieta pubblica; è ombreggiato; ha una superficie utile non certo vasta o a norma ma, al momento, ampia quanto basta. La staccionata in legno è bene impiantata ed è gradevole alla vista.
Uno “sgambatoio pubblico” (come da alcuni viene individuato) per i quattro zampe, che dovrebbe essere appositamente ed adeguatamente attrezzato, dove i cani possono muoversi in libertà. Uno spazio ludico, quindi, poiché è assolutamente indispensabile che un cane possa ogni giorno muoversi e giocare libero dal guinzaglio. L’iniziativa messa in atto ha pure una connotazione ben precisa sotto l’aspetto civico, giacché è propedeutica per una corretta modalità di approccio sociale del cane e – se ben ampliata – potrà divenire centro di aggregazione per i cittadini e per i giovani che potranno sviluppare una sensibilità ed una coscienza ancora più forte in tema ambientale ed animalista.
Pur tuttavia, qualche suggerimento mi sentirei di darlo anche con lo sguardo ad uno sviluppo nel tempo, foriero di possibile potenziamento alla portata di una Milazzo che cinofila è già diventata da tempo. Sarà pure una cinofilia “fai da te” e proprio, anche sotto questo aspetto, è necessaria una sorta di alfabetizzazione a scanso di incidenti possibili a giudicare dai soggetti a quattro zampe caratterialmente diversi fra loro per temperamento e/o aggressività. Intanto, restando a questa fase embrionale, vedrei bene, con immediatezza, abbeveratoi automatici per cani ed una fontanella per i conduttori. Qualche panchina non guasterebbe, essendo quell’area già divenuta punto di incontro per gli attuali frequentatori. Il cartello esterno, che un tempo avrà avuto una scritta, una figura, ecc…, oggi è solo un pezzo di lamiera arrugginita; un logo ben studiato potrebbe essere di attrattiva e di incentivo per l’incremento delle presenze. La staccionata dovrebbe essere più alta poiché i circa 70/80 cm attuali non bastano per frenare lo slancio dei cani, notoriamente intraprendenti e buoni saltatori; sarà opportuno documentarsi con l’ENCI nazionale. Quest’arEa, nel tempo, potrebbe divenire un Centro di Addestramento per Cani con tanto di maestri addestratori che possano insegnare ai conduttori metodi idonei per comunicare correttamente con l’amico cane, imparando a leggere il loro codice espressivo per meglio comprenderlo, tale che possano, a loro volta, insegnare al cane comportamenti confacenti ad un ambiente urbanizzato; come stare nel branco;come camminare “al piede”; come ubbidire al “capo branco”.
Proprio così, il cane gerarchicamente, riconosce un solo padrone al quale si lega con amore incondizionato, ma deve riceverne altrettanto e quando questo binomio funziona senza prevaricazione, solo allora si raggiunge un vero equilibrio di piena soddisfazione e di sicurezza. L’animale non va umanizzato, perché è questo l’errore più grossolano; è bene tenerlo come dogma, il cane è un animale e per tale va considerato, non è un pupazzo da ostentare né un giocattolo ma è un “soggetto” capace di tanto amore…capace (per es.) di cercare il padrone dal quale è stato allontanato anche traversando monti e valli, MA capace di fare veramente male, solo per aver travisato un atteggiamento, un semplice movimento sbagliato (le cronache abbondano dell’uno e dell’altro degli eventi citati)). Il cane – come ogni altro animale – va rispettato e questo non significa abbandonarsi ad inutili sdolcinatezze; ad effusioni smisurate; ad un inutile sbaciucchiamento, il cane non ne capisce il significato intrinseco. Atteggiamenti, questi, che solo servono a creare confusione nell’animale.
Solo per fare qualche esempio: deve avere i suoi orari cadenzati e non modificati continuamente; non deve avere cibo da tavola mentre si pranza perché poi verrà a chiederlo fastidiosamente; non deve dormire nel letto col proprietario (deve avere una sua cuccia); non deve salire su divani e poltrone; in buona sostanza non deve diventare una fastidiosa presenza. Ogni cosa ha un limite anche nella nostra vita di tutti i giorni…perché il nostro amico non dovrebbe averne? Le regole sono alla base di tutto !
A proposito di regole, nelle more che i sogni prendano corpo o anche se tutto dovesse fermarsi solo allo stato onirico, occorre rispettare le regole che valgono per i cani a passeggio se non si vuole che, nel tempo, ci si trovi in un letamaio. L’erba e lo sterrato non possono costituire alibi per nessuno.
La lista di consigli e suggerimenti sarebbe lunga ma si sappia che il cane ha solo bisogno di essere rispettato e che per il resto….è un cane e tale deve restare senza snaturarne indole e peculiarità proprie. Umanizzarlo è deleterio ed è esattamente l’opposto del volergli bene.
L’argomento meriterebbe trattati ma sarebbe troppo; mi augurerei soltanto di riscontrare interesse da parte di cinofili in erba o già ben maturi, affinché l’auspicio di queste riflessioni personali possa divenire realtà.