“An Overview of Aircraft” – Incontro di apprendimento attivo in collaborazione con l’Institute of Aerospace Technologies dell’Università di Malta per gli studenti di Trasporti e Logistica (ex Aeronautica) dell’ITT E. Majorana di Milazzo.
Grande sinergia, alta formazione ed un tocco di internazionalità sono stati al centro delle due giornate di promozione dell’apprendimento attivo che l’Istituto Tecnologico “Ettore Majorana” di Milazzo ha offerto agli studenti del corso di studi Trasporti e Logistica (ex Aeronautica) con il workshop “An Overview ofAircraft”, nell’ambito del progetto “CFD design and Testingof an Ultralight Aircraft”.
L’evento, tenutosi presso l’aula magna dell’Istituto, è stato fortemente voluto dal prof. Massimo Chillemi, docente di Meccanica e Macchine, che ha coordinato i lavori insieme alla docente di lingua Inglese, prof.ssa Sonia Billa. I workshop sono stati condotti in collaborazione con l’Institute of Aerospace Technologies dell’Università di Malta. Presenti il prof. David Zammit Mangion, Direttore dell’Institute of Aerospace Technologies e docente di Electronic Systems presso l’Università di Malta e di Avionic Systems presso l’Università di Cranfield (UK), e il prof. Robert Camilleri, docente di Civil Aviation and Aeronautics presso l’Università di Malta (Civil Aviation and Aeronautics).
I lavori hanno avuto avvio con i saluti del sindaco di Milazzo, dott. Pippo Midili e dell’Assessore alle Politiche Giovanili, dott. Francesco Coppolino i quali hanno unanimemente sottolineato la grande rilevanza dell’iniziativa per i giovani studenti dell’istituto mamertino che, nelle parole dello stesso primo cittadino, rappresenta “un’eccellenza nel panorama dell’istruzione regionale e italiana”.
Della stessa idea il Dirigente Scolastico prof. Bruno Lorenzo Castrovinci, per il quale tale metodologia di formazione, atta ad approfondire argomenti specifici attraverso sessioni di discussione e apprendimento pratico, costituisce un’azione didattica innovativa ed efficace.
Gli ospiti Maltesi, introdotti dai proff. Chillemi e Billa, sono subito entrati in argomento e, in un continuo rapporto di interazione con gli studenti, hanno trattato diversi aspetti della tecnica aeronautica, parlando prima di sviluppo del velivolo dal primo volo dei fratelli Wright all’attualità, proseguendo con la genesi della forza aerodinamica e le condizioni di equilibrio in volo, per concludere con una dissertazione sui protocolli di sicurezza e sulle indagini relative a incidenti e avarie.
I workshop sono stati condotti prevalentemente in Inglese, lingua franca del settore aeronautico.
L’uso dell’inglese non è stata una condizione necessaria (i professori Zammit Mangion e Camilleri parlano la nostra lingua), ma è stata fortemente voluta per testare e implementare le competenze linguistiche degli studenti e per evidenziare il contesto internazionale in cui devono essere collocate le professioni aeronautiche.
Si è certamente trattato di una sfida nella sfida, proporre ad alunni adolescenti tematiche di alto profilo tecnico in lingua inglese, ma le aspettative non sono state disattese, e tutti i ragazzi hanno partecipato con curiosità ed attenzione, interagendo con osservazioni e domande ed evidenziando competenze disciplinari e padronanza linguistica. Per gli studenti è stata, dunque, anche un’occasione per acquisire consapevolezza delle proprie competenze, con un’evidente ricaduta positiva in termini di autostima.
Molto soddisfatti si sono detti gli stessi professori Zammit Mangion e Camilleri i quali hanno più volte sottolineato e apprezzato l’iniziativa, proponendo la ripetizione dell’esperienza anche nei prossimi anni.
Il workshop, che già di per sé rappresenta un’iniziativa di particolare rilevanza in termini di innovazione didattica e implementazione di competenze linguistiche e tecniche, nonché di confronto con un’istituzione di formazione e ricerca di respiro internazionale, è stato comunque, soltanto uno dei momenti di un percorso più ampio.
“An Overview of Aircraft”, infatti, fa parte del progetto “CFD Design and Testing of an Ultralight Aircraft”, che nasce da un’idea di formazione trasversale per competenze in un contesto di continuità verticale tra la scuola secondaria superiore e l’università e di internazionalizzazione del processo educativo, con l’obiettivo di fornire agli studenti strumenti e metodi per la crescita culturale e professionale in ambito STEM ed in linea con gli standard europei.
In tale ottica va inquadrata la scelta di una tematica di alto profilo scientifico, ovvero lo studio del comportamento aerodinamico di un velivolo. È questo uno dei principali trend della ricerca e dell’industria in campo aerospaziale, che, nel definire nuove strategie per la sostenibilità ambientale del trasporto aereo, riconoscono nell’efficientamento aerodinamico uno strumento necessario per conseguire maggiori performance in termini di risparmio energetico e, consequenzialmente, di minori emissioni in atmosfera.
Anche la scelta della metodologia attraverso cui affrontare lo studio aerodinamico è in linea con le procedure scientifiche ed industriali. L’ottimizzazione delle risorse in termini di progettazione, tempi di analisi e costi in fase di prototipazione e testing comporta, infatti, un utilizzo sempre più diffuso e sistemico delle tecniche di simulazione. Nel campo della fluidodinamica, in particolare, è ormai consolidato un processo iterativo di progettazione-test in ambiente simulato, grazie alle tecniche di fluidodinamica computazionale (CFD). Il progetto si propone, quindi, di introdurre la simulazione fluidodinamica con l’obiettivo di creare un ambiente di ricerca e condivisione dei risultati.
L’attività si caratterizza per un approccio multidisciplinare e laboratoriale che, in una prima fase, ha coinvolto i docenti di Meccanica e Macchine e di Inglese dell’indirizzo Trasporti e Logistica, con interventi curriculari finalizzati a fornire agli studenti le necessarie competenze di base.
Lo step successivo sarà rappresentato da uno stage presso l’Institute of Aerospace Technologies chevedrà impegnati trentotto alunni delle classi 3 ACR, 4 ACR e 5 ACR in esperienze laboratoriali sotto la guida dei professori David Zammit Mangion e Robert Camilleri.
Il progetto proseguirà anche dopo lo stage con la realizzazione di un prototipo, l’elaborazione dei risultati e la disseminazione dell’esperienza.
Il progetto consentirà, dunque, di sviluppare anche soft skills essenziali, quali la capacità di lavorare in team e, soprattutto, il pensiero critico, quel “think out of the box” fin troppo spesso annichilito da modelli precostituiti e stereotipati.
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