Nella sala nobile di Pal. D’Amico, organizzato da FIDAPA, ha avuto luogo il Convegno DONNE IN ARTE, l’emancipazione femminile nell’Arte pittorica, a cura del Prof. Franco Scolaro,
Ha introdotto i lavori del Convegno l’assessore alla cultura Salvo Presti, assai compiaciuto delle iniziative della FIDAPA che l’amministrazione ha sempre sostenuto e della tematica scelta per il convegno. La presidente Carmen Sottile, nel suo intervento di saluto, ha ringraziato l’assessore Presti per la sua disponibilità nei confronti dell’associazione e per il suo contributo, ulteriore merito alle iniziative della sezione di Milazzo e ha ricordato che il convegno DONNE IN ARTE si inserisce nel progetto CANTO NELL’ARTE nato durante la presidenza della socia Graziella Cuzzupè, al fine di valorizzare “le Donne nell’Arte” , dal momento che diverse statistiche hanno rilevato che le opere delle artiste sono meno presenti di quelle degli artisti nel mercato e nelle collezioni pubbliche e private.
Il professor Scolaro inizia ad illustrare parte dell’Universo pittorico femminile nel periodo rinascimentale e oltre. Affascinante l’excursus del Relatore, da cui emerge come l’emancipazione femminile risalga a tempi molto lontani , a riprova della preziosa e geniale natura della donna. La prima donna presentata incarna il prototipo di donna e madre: la “Pittrice pontificia”, Lavinia Fontana, figlia di un pittore e andata sposa ad un mediocre pittore del tempo, fu conosciuta dal Papa Gregorio XIII e quindi da quel momento famosa per i suoi dipinti ricchi di particolari. I suoi quadri furono commissionati dal Re Filippo di Spagna. Lavinia fu madre di 11 figli che educò all’arte in un laboratorio da lei gestito. Sofonisba Aguinossola, detta Tintoretta, perché figlia del Tintoretto, di nobile casato, fu educata alle arti della pittura e fu ricca la sua produzione: un suo quadro “Il ragazzo punto dal gambero”, pare, abbia ispirato il Caravaggio nel dipinto “Il ragazzo morso dal ramarro”. La presentazione di Artemisia Gentileschi ha appassionato il pubblico per la tormentata vita dell’artista, anch’ella figlia di un pittore Orazio Gentileschi da cui apprese l’arte dell’uso delle terre da pittura. Ammiratrice e seguace dei modelli caravaggeschi, fu subito apprezzata nel mondo nobiliare e dal padre mandata a scuola presso l’amico Agostino Tassi che in seguito violentò la ragazza la quale non esitò a denunciarlo e a farlo processare… Di lei sono famosi GIUDITTA CHE DECAPITA OLOFERNE e LA CONVERSIONE DELLA MADDALENA.
Il prof. Scolaro che ha individuato tra le tante artiste donne che hanno lasciato, al di la di ogni pregiudizio e di ogni convenzione legati ai tempi, impronta di forza, di coraggio e di genialità artistica, conclude la significativa carrellata con la presentazione di Frida Kahlo, pittrice e poetessa che segnò uno squarcio nell’Universo femminile come simbolo di libertà, forza estrema, coraggio, un’eroina che dedica la sua vita a colui che ama, Diego Riveira, e malgrado le sue precarie condizioni di salute, nonostante le sofferenze vissute, Frida fa della sua disabilità Arte e riesce a vivere una vita ricca di entusiasmante energia come rivelano le sue opere e i suoi scritti. Completano la preziosa relazione creando suggestivi momenti carichi di emozione, in mezzo ad un pubblico straripante, le letture di alcune lettere e versi di Frida Kahlo le socie Fidapa Angelica Furnari, Antonietta Micali, Carmelita Silipigni assieme al suggestivo suono del violino del giovine musicista Gioele Guandolfo.
Rita Chillemi.