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MILAZZO, L’AUTOVELOX FA IL PIENO DI MULTE A PONENTE. QUINDI LA STRADA E’ PROVINCIALE…

ED A MAGGIOR RAGIONE LE ACCUSE AL SINDACO DI MILAZZO NON HANNO FONDAMENTO!

A questa conclusione si arriva leggendo il titolo dell’articolo, pubblicato giorni fa da altre testate, con cui si dà risalto all’azione della POLIZIA PROVINCIALE! Di conseguenza si ammette, ma passa inosservata per il distratto o chi è in malafede, la proprietà della CITTA’ METROPOLITANA, ossia dell’ex provincia regionale di Messina, della litoranea di Ponente! NESSUNA RESPONSABILITA’ del comune di Milazzo nei sinistri che spesso e volentieri si verificano su quella pericolosissima arteria, ed a maggior regione IMMOTIVATE, frutto di astio o di prevenzione, le accuse che da sempre sono piovute sui sindaci della nostra città, si chiamino costoro Midili, Formica, Italiano, Pino, Nastasi o addirittura Cartesio, tornando indietro di trent’anni almeno!

A questo punto occorre fare un sereno mea culpa, chiedendo scusa se in questi trenta e più anni di omissioni ci si è scagliati contro i politici della città di Milazzo; ai quali va addebitata una sola colpa: quella di non avere reagito con fermezza ed avere respinto al mittente con veemenza attacchi ingenerosi e sconsiderati, minacce ed insulti.

Per cui, cari lettori, ma soprattutto cari commentatori, riteniamo che sia doveroso DA PARTE DI TERMINAL assumere la difesa dei nostri amministratori: e ci riferiamo a quelli che da trent’anni ad oggi hanno gestito la nostra città e sui quali sono piovute le accuse più infamanti, palesi o nascoste dietro lo pseudonimo con cui spesso si cela chi non ha il coraggio di dire apertamente ciò che pensa e lo fa in maniera subdola e viscida!

Siamo debitori di trent’anni di scuse, che non cancellano comunque la gogna mediatica alla quale i responsabili della cosa pubblica cittadina sono stati sottoposti persino da chi li ha votati, ed ha trovato il modo, in quelle accuse pretestuose ed  ingenerose, di rinnegare persino il sostegno dato ai propri eletti! Trent’anni di accuse, che crollano miseramente davanti al comunicato con cui si riconosce alla città metropolitana di Messina il merito di avere eseguito sul lungomare di Ponente, quindi SU UNA ARTERIA DI SUA PROPRIETA’, “un’operazione di controllo“, tramite “… il personale della Sezione Radiomobile della Polizia Provinciale, … , dotato di apparecchiature mobili di autovelox” rilevando “… oltre cento infrazioni (altri verbali sono in arrivo a domicilio) per aver superato il limite di velocità soprattutto nelle ore mattutine rispetto a quelle notturne che trasformano comunque l’asse Milazzo-Barcellona in un circuito di Formula Uno“. Come leggiamo nell’articolo, “Nel quadro delle intensificate attività di prevenzione e accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale, lungo la pericolosa arteria di ponente principalmente viene posizionato l’impianto autovelox in prossimità del depuratore di contrada Fossazzo ma anche lungo il tratto del litorale.”

Qui però abbiamo qualcosa da obiettare: perchè l’autovelox è situato IN PROSSIMITA’ DEL DEPURATORE DI CONTRADA FOSSAZZO? E’ facile intuire la risposta: è un tratto in cui la velocità aumenta, le auto si sorpassano con maggiore facilità, è minore la presenza di pedoni; dove, ma non per ultimo, aggiungiamo noi, è più facile che l’autovelox riesca nel suo intento di repressione!

Altra obiezione è quella che una presenza FUORI DAL VEICOLO DEGLI AGENTI OPERANTI potrebbe scongiurare persino l’infrazione, che, visti i tempi di notifica, non agisce immediatamente come deterrente, ma lascia un lasso di tempo di almeno un mese, durante il quale lo stesso contravventore continua nel suo reato fino a quando non riceve la sgradita sorpresa che è stato beccato dall’autovelox!

Ma per gli altri tratti di strada che non siano Fossazzo o il Sayonara? Dalle ex Cupole a via Orsa Maggiore? Da via Orsa Maggiore a via Matteotti, dove la realizzazione della mini rotatoria (nonostante le critiche dei detrattori) sta svolgendo un ottimo lavoro di canalizzazione contribuendo alla riduzione della velocità, chi ci pensa? Proprio in questo tratto è maggiore la densità abitativa, e gli attraversamenti pedonali non sempre garantiscono la precedenza a chi deve passare la strada dalle abitazioni alla spiaggia, siano costoro giovani, anziani, donne o bambini, epòersino portatori di handicap che raggiungono il vicino lido La Fenice. Realizzare delle strisce pedonali rialzate potrebbe essere la richiesta da formulare al Sindaco della città metropolitana; ma nelle more, provvedere noi milazzesi all’educazione dell’automobilista non sarebbe male. Come? La proposta potrebbe essere quella di dislocare un buon numero di vigili, non importa quanti perchè la vista di una divisa è già un ottimo deterrente per chi ama pigiare sull’acceleratore e una sicurezza per i cittadini, molti dei quali turisti, che vedono una figura amica.

Sarebbe il primo passo per dare quelle risposte, come diceva il pezzo che abbiamo letto, “… che i cittadini di attendono“. Se “i controlli degli agenti della Polizia metropolitana, attraverso l’autovelox quale deterrenti di gravi conseguenze, sono inflessibili e le multe arrivano a raffica” sarebbe opportuno che costoro si portino anche dopo la zona di Fossazzo! Il semaforo sul ponte di Calderà, ad esempio, che non sempre viene rispettato: fermare il trasgressore, procedere immediatamente alla  contestazione, decurtare i punti sulla patente di guida senza fornire l’alibi che alla guida ci sia il nonno novantenne… ecco come si sparge la voce!

E si finisce di dare addosso all’amministrazione della nostra città! Crediamo che dopo trent’anni sia il momento di chiarire! E crediamo di avere fatto il nostro dovere dando un’informazione che dovrebbe servire ad essere più leali verso i nostri amministratori, di oggi, di ieri, ed anche di domani, nei confronti dei quali non sempre le scuse bastano!

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