UN SABATO COME TANTI ALTRI. MA NON SI ERA DETTO CHE LE AUTO IN DIVIETO SAREBBERO STATE VERBALIZZATE TRAMITE IL DISPOSITIVO “STREET CONTROL”?
Le regole? Quali? Di cosa stiamo parlando? Ogni giorno che passa si ha l’impressione che sia tutto un bluff, una gigantesca messinscena alla quale non abbocca più nessuno! La movida? Il distanziamento sociale? Le mascherine obbligatorie?
Lunghi mesi di astinenza e poi il passaggio alla fase 2, nel corso della quale si scaricavano sui giovani le responsabilità che il governo non ha saputo prendersi! Ognuno di loro avrebbe dovuto usare la testa, ma subito si è capito, a cominciare dalle manifestazioni per il 25 aprile e per il 1° maggio, dai giovani assiepati ai Navigli (ai quali sono stati mostrati, quasi a minimizzare una colpa del Nord, i bagnanti a Mondello!), che certe regole erano state fatte per non essere prese sul serio!
A che servono le minacce? Di quale colpa si stavano macchiando centinaia di migliaia, milioni di giovani? Chi avrebbe fatto scendere in piazza il Governo, per separare le coppie che si abbracciano, i giovani che socializzano, gli amici che stanno seduti vicini a mangiare una pizza? Le Forze di Polizia? E di quanti uomini dovrebbe disporre lo Stato? Milioni, almeno!
Ecco che qualcuno pensa di delegare 60 mila controllori, volontari per modo di dire, e gettarli nella mischia… sa benissimo che tutto finirà in una bolla di sapone, e non si preoccupa se tutti si metteranno a ridere e rimedierà una figuraccia: una più, una meno, cosa importa?
Poi, si allentano i cordoni della borsa, e si comincia a sperperare tutto quel che si era risparmiato: ed allora, puntando sul responsabile invito a tenersi a distanza di sicurezza, si concede a bar, pizzerie, ristoranti, locali pubblici, ad ambulanti di riaprire, per non essere penalizzati più di quanto lo siano stati. Si abbonda nella concessione di suolo pubblico, si aboliscono le limitazioni di passare da una regione all’altra, si invitano gli stranieri a venire in Italia, si chiede ai governi d’oltre Cortina a comportarsi in maniera analoga con i nostri connazionali… si aprono persino le discoteche, a condizioni che si balli a distanza, ma non si possono celebrare matrimoni, battesimi, comunioni; si vieta la vendita di alcolici; si impongono orari di chiusura; si riaprono i lidi, addirittura si stanziano cifre per lottare l’abusivismo e la contraffazione e si concede la possibilità, ai comuni che dovrebbero entrare in possesso di quelle somme, di assumere personale per sorvegliare chi va in spiaggia e non rispetta le disposizioni anti Covid! Assurdità, contraddizioni, ma soprattutto impossibilità a fermare chi, ormai, si è reso conto che nessuno sarà in grado di mettere un freno alla libertà dei giovani!
Milazzo ha fatto la sua parte, e per l’ennesima volta chi sperava in una regolamentazione dei flussi è stato deluso. Una delusione che non depone a favore dell’Amministrazione, che aveva pensato di vendere la pelle dell’orso prima di averlo catturato ed ucciso! Ecco il commento di chi, la notte scorsa, era in giro ed ha voluto toccare con mano, proprio come S. Tommaso, la situazione:
“… Migliaia di ragazzi e ragazze, ammassati più che assembrati, tra i luoghi tempio della movida giovanile mamertina: dal Tono al Borgo e soprattutto nel cuore della Marina e di via Medici, dove auto ferme nel traffico, faticavano a passare tra i ragazzi in strada e a causa di veicoli selvaggiamente sostati, specie al centro della careggiata del lungomare Garibaldi, nonostante l’annunciato “Street control”, probabilmente rimasto dormiente nei parcheggi del corpo della polizia del Municipio, invece di regolare la viabilità. Ancora una volta le notti estive fanno discutere tra disposizioni inefficaci dell’ordinanza sindacale della vigilia che vietava la somministrazione di alcol dopo le 21 se non all’interno o spazi di pertinenza del locale e disciplinava la chiusura alle ore 2. A poco servono le misure di sicurezza messe in campo dai gestori dei ritrovi, seppur limitati dalle disposizioni, se poi sulla strada gli assembramenti sono sempre più corposi fino alle 3 abbondanti, come dalle immagini cristallizzate nel reportage. La situazione sembra peggiorare ad ogni appuntamento del week end, con giovanissimi uno vicino all’altro compresi minorenni, senza mascherine, che trascorrono il sabato sera tra evasione, drink alcolici, fumo e schiamazzi fino a notte fonda, trasformando i luoghi del divertimento in scene da film. Non come avveniva nei tempi pre-Covid, esageratamente di più, a parte gruppi di ragazzi capaci di auto controllarsi. Lo sanno bene i residenti delle zone interessate che già non ne possono più e a sorprendere sono i mancati presidi delle forze di polizia per mantenere ordine e sicurezza, dopo la rissa dello scorso fine settimana in pieno centro cittadino. Il pugno duro della Prefettura e altre forme deterrenti non riescono ad arginare il fenomeno impazzito, ma sull’altro fronte gli eccessi da movida folle non penalizzino oltremodo l’economia degli imprenditori che nonostante i protocolli anti-contagio messi in atto non subiscano le conseguenze per le loro attività”.
Ecco, proprio su quest’ultimo punto vorremmo soffermarci: le attività imprenditoriali. Non vorremmo che siano loro a pagare, ancora una volta! Non vorremmo che siano loro ad essere penalizzati. Sarebbe il colmo, ma non sarebbe la prima volta che si cerchi di scavalcare il “muro basso”!
Dopo gli assembramenti ai quali abbiamo assistito qualche giorno fa, e ci riferiamo ai sostenitori di Salvini e ai suoi oppositori, ci sembra (lo mostrano decine di filmati e di foto) che ogni limitazione, ogni buona regola per il distanziamento sociale, sia stata mandata a quel paese! Insomma, ognuno se n’è fottuto, addirittura abbassandosi la mascherina per sputacchiare il proprio vicino con insulti rivolti al segretario della Lega, o abbracciandolo per il tradizionale selfie!
Se non ci saranno contagi, dopo quelle manifestazioni pro e contro, possiamo stare tranquilli che non accadrà più nulla: ormai si procede secondo un calendario, preparato da chi deve continuare a farci credere che si debba rientrare gradualmente in possesso di una libertà che ci è stata privata.
Ritornando ai sostenitori ed agli oppositori di Salvini, qualcuno ha voluto dimostrare, con la partecipazione di altre persone (responsabili o irresponsabili non sta a noi dirlo, ma erano tutte maggiorenni…) che a Milazzo o a Barcellona il coronavirus non fa paura! Se poi dovessero riscontrarsi dei contagi, sappiamo a chi dare la colpa: a Salvini, logicamente! Ormai siamo abituati!
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