ARTICOLO SCRITTO DALLA REDAZIONE DI TERMINAL
da LE CRONACHE DEI SICILIANI del 9.5.24
I giudici della Corte d’appello di Messina, presidente Antonino Giacobello, in riforma della sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Barcellona, hanno assolto il 72enne milazzese Santino Smedili, scrittore e “anima” di “Terminal Milazzo”, dall’accusa di aver violato la normativa sui vincoli a tutela dei beni culturali, «perché il fatto contestato non sussiste».
Smedili, che nel processo di Appello è stato difeso dall’avvocato Fabrizio Formica, in primo grado era stato condannato dal Tribunale di Barcellona alla pena di quattro mesi di arresto, in quanto ritenuto colpevole di avere violato la normativa sui vincoli a tutela dei beni culturali per i lavori di restauro dell’antica Chiesetta di San Rocco situata al Borgo Antico. … l’associazione presieduta dallo stesso Smedili aveva ricevuto in comodato d’uso dall’antico sodalizio della Società marittima di mutuo soccorso di Milazzo, che risulta unica proprietaria del luogo di culto, a cui sono tanto legati i devoti di Milazzo attratti dalle molteplici iniziative culturali e popolari promosse dallo stesso Smedili.
I guai giudiziari per il presidente dell’Associazione provinciale Statistici sono iniziati subito dopo avere eseguito i lavori di manutenzione , resisi necessari dopo tanti anni di abbandono della Chiesetta.
Infatti, a seguito di un’ispezione tecnica dell’Ufficio abusivismo e dei vigili del Comune di Milazzo, è scattata una denuncia all’Autorità giudiziaria per abusivismo edilizio. Come conseguenza, al presidente della associazione Smedili, veniva contestato di avere impermeabilizzato la cupola dell’edificio ripristinato gli intonaci ed eseguito la tinteggiatura delle pareti e dei soffitti, rimosso la lapide della confraternita di San Rocco (1853), senza peraltro avere preventivamente richiesto l’autorizzazione alla Soprintendenza di Messina, tanto che è stato poi sottoposto a processo con conseguente condanna.
Nel giudizio di secondo grado, Smedili, è stato assolto con formula piena, «perché il fatto non sussiste», in quanto la difesa ha provato che la Chiesetta di San Rocco, risalente a epoca antecedente al 1600, non appartiene al patrimonio ecclesiastico ma ad una antica associazione mutualistica, quale la Società marittima di mutuo soccorso e pertanto “non è soggetta ai vincoli imposti dal codice sui beni culturali”. Si conclude positivamente con una sentenza d’appello l’odissea e un calvario giudiziario per Smedili accusato di violazioni urbanistiche a causa di una lacunosa e parziale attività investigativa.
COMMENTO: Abbiamo preferito riportare quello che hanno scritto i giornali PER NON SEMBRARE DI PARTE. Allo stesso nostro editore abbiamo chiesto un parere sulla vicenda:
“Era necessario effettuare lavori di manutenzione perché la chiesa era pericolante, e voi che mi conoscete sapete benissimo che non lascio niente al caso. Mi sono pertanto documentato, siamo andati alla Curia a Messina con il Presidente della Società marittima rag. Minasi, con il dott. Andriolo, e con il prof. Marco Grassi, direttore di questo giornale. Stabilito che la chiesa non è della Curia, ma PRIVATA, non soggiace a nessun vincolo. Per non lasciare nulla al caso, però, si è preferito informare il comune di Milazzo che all’interno della chiesa si stavano eseguendo lavori di normale manutenzione, e ci siamo avvalsi del silenzio assenso prima di iniziare. D’altra parte, tutti vedono la chiesa, la sua posizione su un colle, non è una stanza nel seminterrato. Ma qualcuno, al quale saranno richiesti i danni morale e materiali, ha pensato bene di scagliarsi contro una Chiesa ritenendola della Curia, quindi non effettuando nemmeno quei controlli preventivi necessari per archiviare il caso piuttosto che mandarmi in Tribunale, e nonostante tutti abbiano testimoniato che si tratta di un bene il cui unico proprietario è la Società Marittima. Per quello che avevo fatto non volevo una medaglia, nemmeno una targa affissa all’entrata della chiesa, o addirittura una statua: ma ricevere del male quando stavo facendo un bene, per tutti, non mi ripaga. Ed a luglio, poiché non sono abituato a questi comportamenti meschini, ci mancava anche l’emorragia cerebrale…. Basta, ragazzi, ho parlato troppo, il medico mi limita anche nel parlare. Fortunatamente tutto è finito e ringrazio chi mi è stato vicino. Avremo altro tempo per ricominciare: S. Rocco è sempre là, che ci aspetta. Me in particolare…”
Questo è quanto ha dichiarato il nostro Editore. Era giusto che anche noi ci occupassimo della vicenda: in questa città piace mormorare alle spalle e pensare sempre al peggio. Per una volta però qualcuno si è sbagliato. E i Giudici se ne sono accorti…
(nella foto, il nostro Editore, dott. Santino Smedili, e il Direttore prof. Marco Grassi, durante la cerimonia di consegna del quadro della Madonna della Lettera alla chiesa di S. Rocco)
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