Home / MILAZZO / MILAZZO, PERCHE’ NEL CENTRO CITTADINO NON C’E’ PIU’ NESSUNO?

MILAZZO, PERCHE’ NEL CENTRO CITTADINO NON C’E’ PIU’ NESSUNO?

Abbiamo letto su Facebook:

In passato il centro cittadino ed i negozi erano pieni di gente poiché vivevamo un’epoca diversa, con abitudini diverse, in mancanza di alternative. Oggi invece non solo esistono le alternative, concorrenziali, ma è cambiato in toto il nostro stile di vita e con esso abitudini fino a tempo fa consolidate.

A pochi passi dal centro cittadino vi è un parco commerciale che consente alle famiglie di:

° Fare la spesa

° Girare per negozi con vasto assortimento di prodotti

° Far giocare i bambini

° Vedere un film al multisala

° Consumare uno snack, un gelato, una pizza, un pranzo o una cena in uno dei locali di gastronomia.

Il tutto al coperto, all’asciutto, indipendentemente se fuori piove, fa freddo, tira vento… e con iniziative ed eventi organizzati senza dover tenere conto delle condizioni climatiche all’esterno.

Mentre nel centro cittadino, a poche decine di metri dal mare (anzi…dai mari… ponente e levante), basta un alito di vento con temperature già basse, che ti arriva un freddo umido fin dentro le ossa. La gente così opta per riversarsi nei centri commerciali, a proposito dei quali vorrei ricordare che, piacciano o non piacciano, volenti o nolenti, rappresentano comunque un indotto che dà lavoro e fa girare l’economia. Non va pertanto demonizzato a priori.

Inoltre, ponendosi dalla prospettiva del cliente, acquistare in un punto vendita che appartiene ad una grossa catena di distribuzione, nel quale sono frequenti promozioni e offerte, è ritenuto più conveniente. Senza contare inoltre il mercato delle piattaforme online, che abbatte ulteriormente i costi, andando a proporre i medesimi articoli anche fino al 30% in meno. Per il piccolo negozio è una concorrenza difficile da sostenere.

Non sto a dire se tutto questo sia giusto o sbagliato. Mi limito a descrivere una situazione che è un dato di fatto.

In ogni epoca, anche in quelle passate, il progresso ha portato un mutamento dello stile di vita della popolazione, con conseguente scomparsa di attività e mestieri, o perché non vi era più richiesta o perché questa veniva soddisfatta in modalità nuove e diverse. Già 30 anni fa abbiamo iniziato ad assistere alla scomparsa delle piccole botteghe ed empori, con l’avvento delle grosse catene di supermercati. Oggi sparute piccole botteghe sopravvivono solo nei piccoli quartieri di periferia o nei piccoli paesi. Eppure ci abbiamo fatto l’abitudine. Potete inventarvi nel centro cittadino ciò che volete: Babbi Natale, zampognari, mercatini, eventi e manifestazioni, prendervela con questa o quella Amministrazione che non ha messo le luminarie di vostro gradimento… ma non sono questi i rimedi e le soluzioni per contrastare l’emorragia di clienti e avventori. Nel centro cittadino sopravvivono solo quelle attività che offrono ancora un qualcosa di unico, che un centro commerciale o il mercato online non è al momento in grado di offrire, o comunque non allo stesso modo. Uno smartphone, invece, sia che lo compri nel negozio al centro, nel punto vendita della grossa catena o sulla piattaforma online, è sempre il medesimo prodotto ed il cliente compra li dove gli è più comodo acquistare, ma soprattutto dove spende meno. È certamente triste e avvilente visto dalla prospettiva dei piccoli commercianti, ma è cambiato il modo di vivere della gente ed è un fenomeno sociale che non si può nè arrestare nè invertire. Ci si deve convivere, adattarsi e reinventarsi con novità e originalità. Così come, ribadisco, è già avvenuto in passato, dove alla sparizione di attività e mestieri ne è corrisposta la nascita di nuovi, al passo coi tempi.

COMMENTO: Non perché abbiamo la possibilità di dire l’ultima parola, essendo i proprietari del giornale, ma vorremmo aggiungere che il nostro amico ha omesso qualcosa nella sua lucidissima e dettagliata analisi, che fra l’altro condividiamo, e cioè:

l’alto numero di parcheggi GRATUITI nel centro commerciale;

l’abbondanza dei negozi dove i nostri giovani sono intenti a sorseggiare vino (non dimentichiamo che sono aumentati i controlli per scoraggiare l’uso di alcool delle Forze di Polizia);

le tavole calde, i panifici e le pizzerie e rosticcerie che lavorano tutti i giorni dell’anno.

Non va dimenticato inoltre che al centro commerciale lavorano almeno 700 persone, e non è poco: e che il bacino di utenza è di almeno trentamila persone, in media, al giorno.

Sarebbe opportuno affrontare il discorso non su Facebook, ma in apposite riunioni, meglio se indette dalla Pubblica Amministrazione. Senza alzare troppo la voce e senza accusare questo o quello. Oggi sul banco degli imputati c’è il centro commerciale; ma ieri c’era il mercato settimanale!

DOMANDA AI COMMERCIANTI CHE SI LAMENTANO: Il movimento festivo o domenicale ha portato nelle casse denaro liquido o quelle persone vengono solo per la passeggiata?

Commenti

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.