di Marcello AMATO
Premesso che non sono un architetto ma ho abbastanza senso del bello. E, sotto questo punto di vista, posso dire che la piazza appare bella. Molto verde, alberi, anche una vasca con acqua. Tutto concorre a farla apparire bella. Ma, concretamente non può dirsi che sia anche un luogo dove si può star bene.
Perché una piazza, oltre ad essere un posto di aggregazione dovrebbe essere un posto dove potersi rilassare, godere del fresco degli alberi, poter discutere con amici o conoscenti. E, da questo punto di vista, mi pare che abbia diverse carenze. Innanzitutto, non c’è abbastanza verde se non quello del prato inglese che mi sembra che non procuri spazi ombreggiati. Gli alberi, che dovrebbero garantire un po’ di frescura specie nelle ore più assolate, sono collocati nelle aiuole con il prato inglese dove non saranno certamente collocate le panchine e dove sarà possibile accedere soltanto a piedi scalzi. Inoltre, c’è un’area pavimentata che si estende per quasi il 40% della superficie della piazza dove immagino saranno collocate le panchine che presentano una caratteristica particolarissima: sarà possibile scambiare due chiacchiere con chi occuperà l’altro posto disponibile senza guardarlo negli occhi. E ciò potrebbe anche avere i suoi vantaggi in particolari occasioni.
Sarà possibile, però, ricaricare il proprio cellulare per poter mandare messaggi, magari a colui cui dai le spalle. Una vera esperienza di aggregazione e socialità.
Commenti
Una piazza sotto il sole cocente d’estate e sotto la pioggia in autunno e inverno. Come ha fatto giustamente notare il Sig. Amato, il 40% della piazza e solo cemento. La possibilità di ricaricare il cellulare sarà un incentivo alla asocialità: vedremo tante persone sedute sulle panchine col telefonino in mano, ognuno per i fatti propri. Eppure questa piazza ci è stata presentata come un capolavoro.