Ci è giunta notizia che sono stati avviati i lavori per l’apertura di un varco nella navata destra della Chiesa della Madonna del Rosario nel Borgo collinare di Milazzo a seguito della concessione dell’autorizzazione.
Precedentemente la scrivente associazione, con le note del 29/1/2019 e del 5/6/2019, era intervenuta per chiedere la revoca del paventato intervento e solo pochi giorni fa ci era stato verbalmente assicurato che non solo non c’era alcuna autorizzazione, ma che non risultava in atto la presentazione di alcuna richiesta.
Oggi sembrerebbe invece che detta autorizzazione sia stata concessa, pur se non ne abbiamo trovato traccia nel sito istituzionale della Soprintendenza ai BB.CC.AA., e che l’intervento edile sia già in corso, in evidente dispregio di ogni logica di buon senso a tutela dei beni culturali.
Vogliamo qui richiamare l’attenzione sulla valenza dell’illustre edificio storico e religioso, parte integrante del vasto convento di S. Domenico fondato come la stessa chiesa nel XVI secolo e privo di alterazioni dal 1790. Sottolineiamo che adesso, con questo intervento, l’edificio viene aggredito per superficialità e motivi che appaiono futili, manomettendone l’integrità architettonica e artistica.
Ci sembra opportuno ricordare a tutti che nessuno, laico o religioso, è proprietario esclusivo dei beni del patrimonio culturale, ma che ne siamo tutti custodi e obbligati a conservarli e tutelarli come previsto dall’art. 9 della Costituzione della Repubblica Italiana.
Per queste ragioni, allo stato dei fatti, poniamo alcune domande:
- quale bisogno c’era di aprire un varco nella navata quando nella stessa è già presente una porta che collega l’edificio di culto con i locali della sagrestia attraverso i portici del Chiostro ?
- sulla base di quali motivazioni è stato autorizzato un tale intervento che evidentemente non risponde a criteri di ordinaria manutenzione ?
- chi sorveglierà che l’intervento, che a questo punto ci auguriamo limitato e non invasivo, non trascenda in un irreparabile e irreversibile danno alla “bellezza” del manufatto ?
- se risulta rispondente al vero che nella sagrestia sono iniziate delle attività propedeutiche ai lavori e in particolare che siano state rimosse le protezioni a suo tempo realizzate dalla Soprintendenza a protezione delle sottostanti cisterne e manufatti di età preistorica? E cosa ne sarà di tali reperti una volta decontestualizzati?
- se è accertato che detti lavori riguardino esclusivamente beni di proprietà della Parrocchia / Curia interessata e non riguardino anche proprietà non di pertinenza come il Chiostro di S. Domenico e i locali all’interno dello stesso, proprietà del Comune di Milazzo che sollecitiamo a intervenire?
Oggi registriamo con amarezza la sconfitta di chi si batte disinteressatamente per la tutela del patrimonio culturale, ma ancor di più di chi ha istituzionalmente il compito di soprintendere alla tutela dei BB.CC.AA.
Milazzo, 10 giugno 2019 Italia Nostra – Milazzo