Si avvicina aprile e con il mese cominceranno ad aprire con maggiore sicurezza climatica i locali, le serate fuori, tra amici, in famiglia. Per aiutarci in questi spostamenti è stata partorita un’idea che, a sommi capi, sembrerebbe interessante ma, come capita spesso, diventa difficile capirne l’attuazione.
Per gli spostamenti e i rientri a casa, il comune ha deciso di “arruolare” gli NCC della zona.
A memoria, sembra la scopiazzatura dell’accordo sottoscritto dal ministro Salvini l’anno scorso, con i tassisti e i gestori dei locali. Solo che all’epoca il protocollo sperimentale era sovvenzionato dal ministero. Il trasporto era gratuito ed a carico della cassa messa a disposizione per l’iniziativa.
Naturalmente a noi, vuoi per la lunghezza della nostra penisola italica, vuoi per le difficoltà di veicolare certe idee in tempi utili e non biblici, certe iniziative arrivano tardi o non arrivano per nulla. Di sicuro non arrivano i soldi per la sperimentazione (a proposito di soldi, questo è un discorso che poi affronteremo, visto che noi siamo di centro destra, a Roma c’è un governo di centro destra, a Palermo ce n’è un altro simile, quindi di soldi – secondo l’uomo della strada – ne dovremmo avere in quantità…).
Capisco che ormai i taxi sono diventati merce rara e Messina non rilascia più licenze (e qui ci sarebbe da farsi qualche domanda), ma delegare a dei privati “convenzionati” (?) un servizio che dovrebbe essere pubblico, lo trovo come sempre una fuga dalla realtà.
Qualche domandina sarebbe utile per capire meglio come si svilupperà questo servizio annunciato in pompa magna.
La prima potrebbe essere legata alle tariffe: saranno calmierate e chi controllerà? Faremo la fine dei poveri clienti dei taxi romani dove, per pura disgrazia, non funzionano mai i pagamenti elettronici e delle ricevute non vi è traccia? Con prezzi fuori da qualsiasi controllo?
La seconda, e mi metto dalla parte degli autisti: trasportare delle persone che, magari, hanno alzato il gomito, e per evitare di guidare in stato di alcolica ebbrezza, potrebbe causare incidenti di percorso immaginabili. In questo caso, cosa succede? Paga lo sventurato che ha usufruito di un servizio pubblicizzato dal comune e il “povero autista” finisce cornuto e mazziato? O interviene il comune, appesantendo le casse comunali?
Ma la domanda più facile sarebbe: non era più semplice un accordo per il trasporto pubblico, con mini bus per più corse organizzate, durante la serata? E non che arrivino SOLO nel porto, dove la Provincia ha creduto bene di fissare delle tariffe SOLO ANDATA (ma sicuramente avrà sbagliato: se fosse stato il Sindaco, apriti cielo!), ma proseguano verso le zone della movida o gli alberghi. Ma una ulteriore domanda mi sia consentita: i treni, a Milazzo, arrivano di notte; e a ballare si va con il treno? Misteri!!!
Lo scaricabarile degli impegni amministrativi sta diventando una sorta di sport nazionale. Dove non arriva il servizio pubblico, per pigrizia e/o incapacità, ci appoggiamo ai privati.
Intasare la già complicata circolazione cittadina, in certi orari e giorni, con mezzi privati per corse che risulterebbero oltretutto insufficienti, la trovo una opzione di difficile comprensione. Capisco, d’altronde che, una iniziativa del genere, come molte altre, colpisce la fantasia; facendoci credere che siamo “tutelati” e che pensano a noi. Solita storia, ripetuta e masticata mille altre volte.
Di certo, per curiosità personale, mi piacerebbe capirne di più, per avere contezza di quanto, di quello che appare, sia reale e quanto del resto, politicamente vuoto. A perdere!
Paolo Tirante
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