VELOCITA’ ECCESSIVE, DI GIORNO E DI NOTTE) MA E’ STATO IMPOSTO UN LIMITE (L’UNICO MODO PER FARLO RISPETTARE POTREBBE ESSERE UN AUTOVELOX E FARE CASSA… ma questa non è la soluzione migliore), IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE CARENTE E STRADA PERENNEMENTE AL BUIO… E IN ESTATE C’E’ IL RESTO…
TONO, STRADA AL ALTO RISCHIO, scrive Gazzetta del Sud del 27 gennaio appena trascorso e condivido in pieno la necessità – finalmente sotto i riflettori dagli organi della Polizia Municipale – di imporre limiti più restrittivi sulla velocità in Via Tono, riconducendoli a valori compatibili con la tipologia di traffico su quella strada. Doverosi provvedimenti in pectore quelli enunciati …ma che non restino tali. Argomento, questo,che fu oggetto di servizi mirati sui giornali locali che già, nell’estate del 2017, a valle di un grave incidente, suggerivano scelte – allora futuribili – ma che avrebbero già dovuto avere precedentemente tempestiva attuazione.
Anche Terminal, in chiusura di un articolo sull’Asse Viario del 27/01/2019 ha – per l’ennesima volta – posto l’attenzione sulla pericolosità della Via Tono, visto che già da tempo in questa direzione si sarebbero dovute intraprendere le necessarie iniziative, atteso che gli incidenti su quella strada si contano a decine. Iniziative a più ampio spettro e non mirate ai soli limiti di velocità dovrebbero essere intraprese velocemente – però – non vedo traccia nelle dichiarazioni e nei programmi della Comandante del Corpo di Polizia Municipale riportati in Gazzetta del Sud (27/01/2019).
In altri Comuni, neanche tanto lontani da Milazzo, ove l’attenzione per la sicurezza stradale ha un posto prioritario, vediamo rallentatori di velocità stradali a dosso rialzato (lungomare di Venetico Marina); strisce pedonali con semaforo lampeggiante giallo (Giammoro di Pace del Mela); cartelli stradali di avvertimento “serie di passaggi pedonali per Km…”; “Zona Balneare moderare la velocità”; nonché limiti di velocità ad un minimo compatibile con i luoghi e loro destinazione. Tutto ciò non esiste a Milazzo sia su quell’arteria (convulsa all’inverosimile in estate) sia lungo la Spiaggia di Ponente in tutto analoga al Tono.
Ora, per via delle incompletezze appena enunciate, colgo lo spunto ed aggiungo che (qualcuno storcerà il muso) in Via Tono un cordolo centrale in gomma sarebbe un buon dissuasore per evitare sorpassi spericolati. Il come è compito degli specialisti che sapranno procedere tenendo conto delle aree destinate a parcheggio e degli incroci. Ovviamente, deleteri per chi ha poca dimestichezza con la buona educazione civica e propedeutici per buoni risultati, saranno i CONTROLLI, CONTROLLI ed ancora CONTROLLI.
C’è, inoltre, un secondo aspetto, parimenti importante e complementare al primo, del quale non ho visto traccia, che attiene alla illuminazione pubblica.
Già carente sotto l’aspetto progettuale ab origine (per distribuzione sostegni – tipologia e potenza lampade non idonee per quel tipo di insediamento urbano). L’impianto è ora maggiormente insufficiente per conseguenza dello smontaggio di ben 26 (proprio ventisei) lampioni del tipo ornamentale, dismessi da oltre due mesi perché danneggiati strutturalmente, non più funzionanti e non ancora sostituiti.
La strada è ora quasi totalmente al buio con grave disagio per chi vive in quei luoghi, né si ha contezza di soluzione, atteso che il problema pare non essere all’attenzione visto che chi ha disposto la rimozione dei lampioni non ha dato corso alla contestuale sostituzione. Logica avrebbe voluto che con un solo intervento si fosse risolto il problema piuttosto che (…chissà quando) tornare sui luoghi con tanto di autocestello ed operatori, esaltando i costi.
Solo per completezza segnalo che il detto impianto – carenze a parte – in epoche antecedenti è stato oggetto di interventi impropri essendo stati installati al posto di 13 lampioni ornamentali danneggiati, altrettante plafoniere di tipo industriale che nulla hanno a che vedere con i lampioni ornamentali originari. L’impatto estetico è quanto di più brutto si possa vedere.
Col solito auspicio di “pronta guarigione” (si direbbe per un ammalato) i cittadini del Tono e – perché no – di tutta Milazzo, attendono la soluzione del problema che, al di là di ogni considerazione più o meno personale, ha risvolti notevoli sotto il profilo della SICUREZZA.
Quella zona con l’incanto delle sua spiaggia e della ‘Ngonia Tono; con i suoi LIDI; con i suoi complessi turistici; con i suoi B&B e con tutto l’agglomerato urbano di notevole rilevanza storica (finchè riusciamo a mantenerla senza troppi abusi), merita diversa attenzione e diverse strategie.
(CONTINUA)