di Giuseppe FALLITI
La vita è un gran giro di giostra, questi giochi e questa ruota sono il suo “mestiere” cioè l’attrazione che gli dà da vivere. Tra le case, la strada e la risacca si incastra il parco giochi temporaneo. Presto potrebbe arrivare il sorridente “Brucomela” quasi a ricordarci che il verme effimero del divertimento si insinua nella mela per farci dimenticare i problemi veri (metafora del peccato). O potrebbero arrivare le “Montagne russe” per far provare il brivido del precipitare dopo l’illusione della risalita. A metà tra magia e maledizione, ritiene che avvicinandosi alla luna possa allontanarsi dalle “persecuzioni” per le proprie presunzioni o che si illuda di attrarre con il mercato della fiera il popolo assetato. Per fortuna in questo parco giochi temporaneo non ci sono “mostruosità umane” se non gli schiavi muti e stupidi. Il mito del “mondo alla rovescia” si esalta con una ruota panoramica perché l’ebbrezza della festa perpetua possa rompere il quotidiano. La vita del giostraio è scandita dall’essere nomade: da un selfie ad una diretta, da una processione ad un giro di ruota… I problemi restano di chi li ha e non di chi li evita con le illusioni accecanti del “panem et circenses”. In fondo il giostraio è senza arte né parte, perché dove mette le macchine e le giostre ha già tolto aria, acqua e suolo!
Imparare la differenza tra palio e giostra può essere utile ed interessante ma il giostraio verrebbe sconfitto da storia, confronto, lealtà ed onestà.
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