SI TRATTA DI ELSA CARAVELLO, CHE CON LA MAMMA HA PARTECIPATO ALLA TRADIZIONALE MANIFESTAZIONE CHE DA ANNI SI SVOLGE NEL COMUNE DEL COMPRENSORIO.
Giocolieri, artisti di strada, musici, Officina del conio, Menù e spettacoli medievali… Per assistere ad eventi del genere occorre andare all’estero, dove sorgono ancora castelli medievali e le tradizioni sono molto radicate. Nel corso di una mia recente visita in Irlanda ho potuto assistere ad una manifestazione “in costume”: era stata programmata all’interno delle mura di un castello, dove le visite si susseguivano in maniera molto regolare, proprio per evitare l’affollamento e per assicurare lo spettacolo ai presenti, per la maggior parte turisti. Ma ci sono eventi che si svolgono a due passi da casa nostra, e i giocolieri, gli artisti di strada, i musici, l’officina del conio, il menù e gli spettacoli medioevali vengono proposti sui manifesti che, onestamente, meriterebbero una promozione maggiore. Ieri, 27 gennaio, e come ogni anno, Monforte San Giorgio ha vissuto e promosso un pezzo di storia della Sicilia, facendo rivivere nella memoria dei Monfortesi e dei presenti all’evento un periodo storico molto importante per le terre dei Monsfortius. Il nome Katabba dato alle giornate medievali è quello della suonata di campane e tamburo composta da ben venticinque ritmi differenti che per venticinque giorni e precisamente dal 17 gennaio al 5 febbraio viene ripetuta all’alba e al tramonto, e rievoca le varie fasi dell’ingresso dei cavalieri normanni a Monforte e termina con un ritmo festoso che ricorda il festoso ballo a cui avrebbero partecipato i monfortesi per manifestare la loro gioia per la conquistata libertà. La storia ci riporta indietro di nove secoli: è il 1061 quando il gran Conte Ruggero, provenendo da Messina, dopo avere conquistato Rometta, Venetico e Roccavaldina, prende d’assedio Castel Munt da Furt, prima di proseguire verso la piana di Milazzo. Prendendo in prestito quanto pubblicato da Guglielmo Scoglio su http://www.nuovosoldo.it/2012/02/04/il-vero-significato-della-katabba-di-monforte-san-giorgio/ , furono infatti i Normanni a dare il nome Monforte al paese e ad introdurre il culto di San Giorgio creando in suo onore una chiesa e dotandola di reliquia analogamente agli altri centri che si erano distinti nella resistenza ai Musulmani come Castelmola, l’eroica rocca di Taormina, e Rometta, l’ultima città siciliana a cadere nelle mani dei Musulmani. L’evento, al pari di altri del comprensorio della Valle del Mela e di altri comuni siciliani, ha lasciato una forte traccia nella memoria dei residenti, che di generazione in generazione riescono a suscitare forti emozioni a “Mont fourtis” e dintorni. Il corteo in costume è quello maggiormente atteso, e la sfilata è molto apprezzata ed applaudita. Quest’anno però anche Milazzo ha avuto il suo “momento di gloria”: Elsa Caravello, della quale abbiamo avuto la possibilità di pubblicare una foto, fra le altre che raffigurano alcuni partecipanti (con l’abito rosso e con il velo bianco, ci è stato spiegato che si tratta della regina) è stata proclamata GRAN DAMA del KATABBA di Monforte San Giorgio. Questo riconoscimento servirà ad attrarre nel piccolo comune, alle prossime edizioni, molti più Milazzesi? O può essere l’impulso per programmare e organizzare anche noi, qui a Milazzo, eventi simili che affondano le radici nella tradizione e servono a far conoscere una pagina di storia? Ci auguriamo che possa avvenire l’una e l’altra cosa… Nel frattempo accontentiamoci di applaudire la piccola Elsa che ha tenuto alto il nome di Milazzo!
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