IL POPOLARISSIMO “SCIROCCO” così come veniva soprannominato per le sue folate offensive che mettevano scompiglio nelle difese avversarie, si è spento a Padova, dove da anni si era trasferito e dove esercitava la professione di Ingegnere. Avevamo proposto anni fa una sua foto, assieme al suo Maestro Pippo Maio, a Claudio Portelli, Stefano Muscianisi, Salvatore Sindoni, Matteo Gitto, Giovanni Sferlazzas e Peppe Impellizzieri, scattata nell’atrio del Carmine, dove fino ai primi anni 70 si disputavano gli incontri di pallavolo. Entusiasmo prima e dopo le partita, ricordi indelebili di giornate passate a fare allenamenti sotto l’occhio vigile e sempre critico dell’allenatore, applausi e boati che salutavano ogni punto che veniva conquistato, esplosione di gioia quando si arrivava al fatidico 15 e poi alla vittoria al terzo set! Giovani innamorati di uno sport che ha dato soddisfazioni, giovani che hanno lasciato anche questa città per andare a studiare altrove, giovani rimasti tali nel cuore quando ritornavano ad abbracciare gli amici di sempre nella loro città natale…
Uno di quei ragazzi di ieri non tornerà più: ha lottato strenuamente contro un infido avversario che lo ha sconfitto! Eppure la prima partita l’aveva vinto Franco Vento… al punto da concedere la rivincita, chiesta in maniera subdola, indegna. Una rivincita che lo ha trovato sempre pronto a rifugiarsi in difesa, ad attaccare per segnare i punti necessari per aggiudicarsi i set, a sommare quei punti che avrebbero significato un’ennesima vittoria…
Il male lo ha annientato, ma Franco è rimasto con la voglia di tornare alla battuta, per cercare un improbabile recupero, lottando non i denti… I suoi compagni di ieri, di quella squadra temibile hanno tifato per lui. E i boati dei quindici, dei sedici anni che assordavano gli spettatori dell’Atrio del Carmine si sono levati alti!
Alla fine Franco ha subito la più dura delle sconfitte, uscendo a testa alta dal campo… E accanto a lui, a fare ala al suo passaggio, gli amici di ieri, di quei sedici anni, che assieme agli amici di oggi che lo stanno conoscendo in queste poche righe pronti a tributargli l’ultimo applauso, per strappargli un sorriso…
Coraggio, SCIROCCO, purtroppo non ci sarà un’altra possibilità di rifarti, di rifilare una sconfitta a quel nemico che non ama perdere e che ricorre a mezzi sleali, illeciti, pur di vincere…
Ti rimarrà la gioia di essere volato in alto, sempre più in alto, per schiacciare un ultimo pallone e fare esplodere di gioia la tifoseria, i tuoi amici, fare esultare la panchina, l’allenatore, il pubblico!
E da lassù potrai vedere il nostro mondo: piccolo, minuscolo, imperfetto; con i suoi problemi, le sue ipocrisie, le sue contraddizioni… e renderti conto che lassù hai raggiunto quella perfezione che ti chiedeva ad ogni partita il tuo Mister, mai contento, sempre critico, sempre desideroso di chiedervi il meglio, di mettercela tutta…
Ciao Franco… come una brezza sei volato via… lasciando il tuo ricordo nei nostri cuori…