NAVI CHE PORTANO MENO PASSEGGERI DI UN ALISCAFO, COME AL SOLITO DIROTTATE IN UNA CITTA’ INCAPACE DI OFFRIRE QUALCOSA!
L’arrivo della nave da crociera lo scorso lunedì 14 ha evidenziato per l’ennesima volta la disorganizzazione di una città che non riesce a programmare il proprio futuro! Ma non voleva puntare sul turismo? E non aspettava le navi da crociera per risollevare le sorti dell’economia? E a quei pochi passeggeri scesi in città cosa è stato offerto? Non occorre predisporre azioni una tantum o eventi straordinari per attrarre, ma solo la quotidianità; che a Milazzo è mancanza di programmazione, spazzatura nei cassonetti già dopo lo svuotamento dei contenitori, erbe alte nelle strade e ai bordi dei marciapiedi, autovetture che inquinano il centro storico, un Castello chiuso perchè nessuno sapeva nulla, altrimenti si sarebbe provveduto diversamente. Cosa significa “diversamente”, di grazia? Forse aprendo i cancelli e facendo visitare sale vuote ristrutturate secondo progetti fantasiosi? Nessuno pensa che quelle sale potrebbero essere riempite da tutto ciò che è stato esposto (visitabile solo ad orari che non stabilisce il comune) in altri locali gestiti da terzi. Basterebbe solo questo, per rendere appetibile turisticamente il Castello! Ma nessuno sembra voler capire che il CASTELLO, presente nelle guide di tutto il mondo, può costituire un richiamo quotidiano per tutti e non solo per chi scende dalla nave e si trova a gironzolare senza meta in un’isola pedonale con le flebo, davanti a negozi in rianimazione, un lungomare da sala mortuaria. E così le poche centinaia di turisti amanti della bassa stagione, a spasso nel Mediterraneo, sono giunti in Sicilia, aspettandosi chissà cosa, e sono state prelevate per l’escursione di rito a Tindari, programmata al momento della prenotazione della crociera (è così che funziona, Milazzo non appare sui depliants dei tour operator…). Poche decine di persone sono rimaste a Milazzo, libere di prendere qualche ora d’aria! Un po’ come i famosi “turisti fai da te” di una vecchia pubblicità: ma siccome di navi ne dovranno arrivare altre quindici, secondo quanto diffuso dal Comune, cosa si aspetta per cominciare a far qualcosa di concreto? Coinvolgere qualcuno che a terra abbia qualcosa da proporre, organizzare una escursione a piedi alla scoperta del centro storico, delle sue chiese, della città vecchia al Borgo, anche un autobus privato che li porti a Capo Milazzo per una visita al santuario di S. Antonio, con una rapida puntata al Tono, dove fra qualche mese sarà possibile anche fare il bagno… E poi fermarsi in un bar a gustare una granita, una brioche, un gelato, acquistare una cartolina o un magnete, un ricordo qualsiasi di Milazzo. Perchè poi ci sarà il ritorno a bordo, almeno due ore prima della partenza! Farebbe bene il Comune, tramite i due Assessori Trimboli e Presti, a predisporre un piano per l’accoglienza, coinvolgendo le associazioni: non certamente balli e canti sul molo Marullo, ma ragazzi animati dalla voglia di portare i turisti per la città, seguendo itinerari stabiliti. Non importa se sono pochi: il convento passa questo. Intanto attrezziamoci per il futuro, anche se ogni giorno che passa perdiamo buone occasioni: se quest’anno le navi sono quindici, non è detto che potrebbero sempre aumentare di numero in futuro. E non è detto che a costoro non possano aggregarsi anche i turisti che per qualsiasi motivo scelgono Milazzo per un paio di giorni. Ci penseranno le associazioni degli albergatori o quelle dei commercianti, se il Comune non sa da che parte cominciare? O dobbiamo per l’ennesima volta piangerci addosso e rimanere nell’abulia e nell’ozio, pretendendo il flusso turistico di Taormina o di Capo d’Orlando e dire che Milazzo è di gran lunga migliore? Nelle chiacchiere, senza alcun dubbio, ma nei fatti non ci siamo ancora!