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SE NE VA IN SILENZIO STEFANO GITTO “BRANCALEONE”

VECCHIO ALUNNO DEL LICEO CLASSICO G.B. IMPALLOMENI, FU UNO DEI PRIMI ISPIRATORI DI TERMINAL. STEFANO SI E’ SPENTO OGGI DOPO UNA LUNGA MALATTIA. I FUNERALI SI TERRANNO LUNEDI’ 2 APRILE, ALLE 15.30, NEL SANTUARIO DI SAN FRANCESCO

In pochi sapevano quale fosse il suo vero cognome: fin dalla nascita aveva ereditato quel soprannome che lo aveva reso popolare, e che anche oggi, sul necrologio, lo stesso soprannome ha voluto indicare ai milazzesi la sua scomparsa. Stefano Gitto, ma questo nome dice ben poco… Non è la prima volta che in questa città si ricorra al soprannome per indicare una persona. Senza voler tuttavia essere irriverenti nei confronti della stessa persona, ma per sottolineare la popolarità con cui si riesce, addirittura, a passare alla storia! BRANCALEONE era una sorta di nome d’arte, di insegna per quel negozio di frutta e verdura di via Umberto I, della “strata arreti”, in anni ormai lontani, prima dell’avvento dei supermercati, quando fare la spesa era un impegno quotidiano.

Stefano, una mole possente e un’andatura caratteristica dovuta proprio alla sua stazza, era cresciuto in via Umberto I, in quella bottega in cui i gestori erano il papà e la mamma. Lui, alunno del Liceo Impallomeni negli anni di padre Bonaventura, conseguita la maturità aveva preferito rimanere a curare gli interessi della famiglia, e grazie alla sua cultura, ai rapporti umani e cordiali con tutti, alle sue amicizie disinteressate era una garanzia per i genitori, una volta che gli stessi avessero deciso di godersi il meritato riposo. Così avvenne, specie quando il padre fu colpito dalla cecità e la “vecchia” signora Grazia da sola, nonostante la grinta ed il temperamento, non sarebbe stata in grado di portare avanti l’attività commerciale. Stefano aveva fatto tesoro degli insegnamenti familiari, ma aveva arricchito il suo bagaglio culturale nei frequenti rapporti quotidiani risultando aperto alle discussioni, acuto osservatore della vita politica cittadina, ammirevole nella disponibilità e ottimo amico di tutti, in grado di suggerire e di consigliare. E anche noi di TERMINAL, quando iniziammo la nostra avventura editoriale, lo annoverammo fra i nostri ispiratori; non fu difficile averlo con noi, visto la comune provenienza scolastica e l’obiettivo satirico che caratterizzava i nostro foglio. Assieme ad altri amici, rimasti sempre nell’ombra, era autore di pungenti satire, di rime scritte con ironia, di provvidenziali suggerimenti che costituivano spesso la prima pagina, anche ricorrendo all’uso del dialetto e con qualche parola volgare. Quella “redazione” improvvisata che si era costituita presso l’edicola Filoramo, e che si riuniva quando lo stesso Giorgio alzava la saracinesca, in cui i partecipanti alle discussioni erano come cospiratori abilmente occultati da lettori occasionali, fu la musa ispiratrice del periodico. I redattori “esterni” suggerivano e criticavano, fornivano direttive e si facevano portavoce degli umori della città! Poi Stefano cominciò ad assentarsi per problemi di salute: nonostante tutto, ci davano forza la sua simpatica bonomia, il carattere gioioso, gli spunti che per anni apparivano in una pagina realizzato proprio per quelli di una certa età, “Anni 60 o 60 anni? I primi…!” e che con l’edizione cartacea del giornale costituiva il piatto forte per gli amanti della satira e dei ricordi! 

Oggi è arrivata la triste notizia, proprio alla vigilia della Santa Pasqua: Stefano, tornato dalla solita terapia, si era addormentato serenamente! Perdiamo un amico, senza dubbio. Ma il suo nome, la sua attività commerciale, quel nomignolo che lo ha accompagnato per tutta la sua vita saranno ricordati anche da chi non ha avuto la fortuna di conoscerlo e di averlo come amico. E’ vero che i ricordi del passato si spengono se non saranno trasmessi a chi viene dopo di noi, ai più giovani… Ma Stefano Gitto “Brancaleone” fa parte della storia di questa città, e la storia non può essere cancellata. E Stefano Brancaleone vivrà per sempre!  

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