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SE NE VA UN’ALTRA COMPAGNA DI CLASSE, DOLORES GUINDANI!

doloresIMPROVVISAMENTE, VIENE A MANCARE AI SUOI CARI UNA DONNA ENERGICA E COMBATTIVA, ESTROVERSA E AFFETTUOSA… 

Mi telefona Pino Ragusi. La solita telefonata, visto che da giorni sono relegato in casa, complici una tosse fastidiosissima ed un clima non certo ottimale per andarmene a spasso! “E’ morta Dolores“. Mi sento raggelare, ma quello continua “E’ morta nel sonno, ho avuto la notizia poco fa, i funerali li faranno a Catania…“… Sembra un rullo compressore il mio vecchio compagno di banco, ma la verità è una sola: un’altra della 3^ A del Liceo Impallomeni 1968/69 non c’è più. Dopo Letizia, è lei ad andarsene per sempre, prima della fine dell’anno. Informo Attilio, che resta di sasso… 

L’immersione nei ricordi di ieri è immediata: Dolores Guindani era arrivata a Milazzo quando noi eravamo già in terzo. Un anno più grande di noi, tutta da ammirare perchè ognuno di noi aveva la sua “fidanzata” e all’epoca non erano consentite trasgressioni, fin dal primo giorno aveva sposato lo spirito rivoluzionario di quella classe, dove non c’erano anteposizioni alla linea politica dettata da me e da Attilio, e dove chi non era con noi, era contro di noi. Ma il fatto che siamo ancora qui,  dopo mezzo secolo, a raccontarci, a ridere e a commuoversi, sta a significare che erano … tutti con noi! Aveva una sua macchina, Dolores: un duetto, che guidava con i capelli biondi al vento lungo la marina Garibaldi e la via Medici, in quegli anni di contestazione. Contestatrice, a modo suo, anche lei. Non ricordo chi approfittava per fare un giro, ma preferivamo, allora, essere noi a guidare la macchina che prendevamo di nascosto ai nostri genitori, piuttosto che farci dare un passaggio da altri.

Non ci perdemmo di vista dopo il Liceo. Si sposò, ebbe tre figli, maschi. Rimase vedova, con tre figli da portare avanti, ma la sua forza d’animo era notevole, e non si fece sopraffare dagli eventi. 

Negli anni della radio, l’avemmo ospite in studio perchè era diventata improvvisamente famosa in tutta Italia. Campionessa in una trasmissione a quiz di Mike Bongiorno, aveva vinto la bellezza di 250 milioni di lire! Tutti davanti alla tv, per la domanda finale. Alla quale Dolores diede la risposta senza esitare: Bagatto, che lei abbinò a Tarocchi! E chi lo sapeva, pensammo!

Ci vedevamo per le consuete ricorrenze, e ci raccomandava di ricordarci di lei: “Anche se vivo fuori da Milazzo, chiamatemi!”…

La chiamammo una volta sola, dopo che salutammo per l’ultima volta Letizia Caravello: la nostra promessa fu quella di evitare tutti gli incontri, i divertimenti, le goliardate… C’era anche Pino Imbesi, a malincuore, quella sera; anzi, lo trascinammo con noi per non farlo stare da solo: non c’era nulla di male. Eravamo a Capo Milazzo, non era una festa, ma solo la voglia di stare assieme ad un caro compagno di classe, Totò Grasso, che non vedevamo da anni, e non sapevamo quando lo avremmo rivisto.

Fu l’ultima volta. Proprio l’ultima che rividi Dolores…

Non solo per me, ma anche per altri che approfittarono di quell’incontro a sorpresa per riabbracciarla. Senza pensare che la stavano salutando per sempre, nonostante le sue raccomandazioni “Chiamatemi…!” 

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