ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE, MA SOLO SULLA CARTA… CI SONO SEMPRE OSTACOLI PER CHI NON HA POSSIBILITA’ DI DEAMBULARE LIBERAMENTE. IN COMPENSO, AUMENTANO GLI STALLI PER LA SOSTA DEGLI INVALIDI!
La foto è eloquente: ritrae il passaggio pedonale predisposto in Marina Garibaldi (lato mare rispetto alla Chiesa di San Giacomo). Nonostante lo scivolo realizzato sul marciapiedi lato “passeggiata” sia un chiaro presupposto che indica che quello è un “varco” per persone diversamente abili, a chi disgraziatamente vi si avventura – avendone motivo perché costretto dalla sorte su una carrozzina – si apre uno scenario drammatico. Infatti il solito distratto ha fatto le cose a metà e non ha predisposto un analogo accorgimento sul marciapiedi opposto, dove MANCA l’altro scivolo per la risalita.
Come al solito, il milazzese DOC conosce tutto a memoria ed attraverserà altrove (ma – in ogni caso – non dove a lui sarebbe tornato comodo, ma costretto). Chi non è del luogo, attraverserà su quelle strisce pedonali e poi andrà a sbattere contro un ostacolo insormontabile: il ciglione del marciapiedi che sfiora i 25 centimetri. Imprecherà? Certamente! Chiederà aiuto a qualcuno? No, si mortificherà ed ancor più avvilito di quanto non lo sia per la sorte ria, girerà la sua carrozzina ed umiliato tornerà indietro.
Il furbetto di turno potrebbe obiettare che venti metri a ritroso verso Piazza della Repubblica, sempre sullo stesso lato della Chiesa, c’è uno scivolo proprio adatto allo scopo. Giusto, l’ho visto anch’io ed è per questo che prevengo i colpi di “genio”. Ma per raggiungerlo, risalire il marciapiedi e portarsi (per es.) verso la Via Medici, lo sventurato di turno – che per sua disgrazia è capitato a Milazzo – dovrebbe percorrere a ritroso un tratto della Via F. Crispi non protetto dal traffico veicolare. Quindi, soluzione poco favorevole. Ma a proposito di questo scivolo “inventato” ed ubicato fuori posto, c’è da dire che, lato “passeggiata”, non ha la corrispondente risalita, né vi sono strisce pedonali che consentano, in quel punto, l’attraversamento di un portatore di handicap che provenga, ad esempio, da Via Medici o da lato Chiesa. Tuttavia tale problema non è affatto isolato, e, giacché ci troviamo nel ballo diciamola tutta: solo uno dei quattro passaggi pedonali in quel tratto di Marina Garibaldi (fino alla C. Colombo) è dotato di scivolo regolamentare realizzato in ambo i lati della strada. Tutti (sempre milazzesi DOC) sappiamo quanto sia alto il ciglio del marciapiedi lato “passeggiata”. Ne deriva che il portatore di handicap o conosce a menadito la dislocazione e la fruibilità (vera) degli scivoli o va a sbattere contro la disorganizzazione più insopportabile. Preferiamo fermarci qui, senza “incriminare” altri scivoli come quello che dalla Farmacia Castelli permette (o quanto meno dovrebbe permettere) di raggiungere il marciapiede opposto di via San Giovanni: lì il portatore di handicap, grazie a chi ha realizzato i lavori della rotatoria, va a sbattere direttamente al muro! In ogni caso, visto che c’è poco rispetto per i portatori di handicap, quelli veri intendiamo, chi sa spiegare il motivo per cui esistono TANTI PARCHEGGI PER INVALIDI CHE TALI NON SONO? O, ma è la stessa cosa, per quale motivo TANTI PARCHEGGI DI INVALIDI PASSATI A MIGLIOR VITA CONTINUANO AD ESISTERE E IMPEDIRE LA SOSTA AD AUTOMOBILISTI CHE NE AVREBBERO IL DIRITTO? Anche per questa, come per tutte le segnalazioni che da anni facciamo, non nutriamo alcuna illusione: scommettiamo fin da ora che RESTERA’ LETTERA MORTA!
Qualcuno ha mai notato che da noi, forse solo, esistono i parcheggi per invalidi personali? In giro per lo stivale si vedono parcheggi per invalidi e basta, senza numero di targa o altro. Milazzo è in questo una terra a se, fatta di amicizie e sotterfugi e soliti furbi. Sarebbe interessante scoprire quanti, di quelli che ne usufruiscono, né abbiano diritto. Ma torniamo al marciapiede incriminato; nessun colpevole del danno? Possibile che il cretino di turno la passi liscia? Risulta difficile essere o passare per credibili, quando certe minchiate passano indenni sopra il capo di un soggetto simile. Ma di queste opere d’arte ne abbiamo diverse, solo che a farne la conta, si rischierebbe l’infarto per incazzatura profonda. Una ditta privata avrebbe fatto pagare di persona l’errore; un ente pubblico può permettersi di mantenere, a spese nostre, un incapace. Pronto a far danni in futuro senza colpo ferire. Benvenuti a Milazzo