UN SOSPETTO, DOPO L’ALLARME DELL’OMS: DOBBIAMO NUTRIRCI DI SCHIFEZZE?
Allarme rossa! Nel senso della carne. E’ notizia degli ultimi giorni che la carne, quella in scatola, nonché quella rossa “lavorata”, ma anche i wurstel e gli insaccati, sono entrati nel mirino dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che li ha inseriti in una apposita tabella di rischio, accomunandoli, quali fattori che possono causare l’insorgere di patologie tumorali, al fumo di sigaretta e all’amianto. Certamente quello espresso dall’OMS è un principio di cautela, anche se era noto che, per stare in salute,occorresse limitare il consumo di carne (in genere si raccomanda di consumarne dai 160 ai 300 grammi settimanali), non eliminarla del tutto, perché comunque la carne rossa contiene importanti proprietà nutritive, almeno così dicono i nutrizionisti. Il problema è che, anche volendo variare la dieta – e la nostra mediterranea è alquanto variegata -, il pericolo non credo diminuisca poi di molto: al giorno d’oggi, chi ci assicura che il pesce che arriva sulle nostre tavole sia totalmente genuino? Il dramma dell’inquinamento dei mari non ricade forse anche sui pesci che li popolano? O quest’ultimi godono di una particolare immunità? Secondo me, tra non molto dovremo abituarci a mangiare insetti.
E’ noto che da anni è in corso una vera e propria campagna d’invasione dell’Europa da parte degli asiatici, in particolare cinesi; costoro contemplano nella loro dieta, oltre a riso e bacche, anche una gran varietà di specie d’insetti. Ora, è notizia recente che l’Unione Europea sta aprendo le porte ad un nuovo mercato alimentare, guarda caso, proprio quello degli insetti a tavola: si starebbe infatti pervenendo ad un accordo, in sede di Parlamento europeo, tra le maggiori forze politiche, per regolamentare l’introduzione di insetti nei nostri ristoranti ed anche in alcuni tipi di bevande e barrette per sportivi (fonti comunitarie li definiscono “una potenziale fonte di proteine”). Tutto ciò mi induce a formulare un’ipotesi avveniristica:aver messo al bando la carne a allo stesso tempo aver aperto agli insetti, potrebbeessere interpretato comeun segnale, un avvertimento di ciò che ci spetta in un futuro non remoto, al quale dobbiamo cominciare sin d’ora ad abituarci: completata la colonizzazione del Vecchio Continente e instaurato il nuovo regime politico ed alimentare, cosa ci consentiranno di mangiare i nostri nuovi governanti dell’Estremo Oriente? Prevedo la seguente, catastrofica, unica opzione: o ti mangi questa minestra (di bacherozzi, di scorpioni o di cavallette), o ti butti dalla finestra. Tertium non datur. Sarà alquanto dura, per le generazioni che verranno, dover crescere a pane e insetti;anzi, verosimilmente,solo a insetti. Fino a quando non troveranno il modo di avvelenare pure quelli.
P.S. In queste ore, anche il caffè sta passando sotto la lente dell’OMS, che tra poco ci dirà se possiamo continuare a berlo oppure no. Ma intanto è inutile farsi cogliere dal panico anzitempo: in attesa del responso, ci conviene rimanere mansi. Oppure manzi, scegliete voi.
Francesco D’Amico