L’8 MARZO DEL 2008 CHIUDEVA LA SUA ESISTENZA TERRENA ALL’ETA’ DI 90 ANNI. MAI NESSUNO CHE LO ABBIA RICORDATO IN QUESTI ANNI…
… ma ci pensa TERMINAL, aggiungiamo noi! Sì, perchè non accettiamo che alla sua uscita di scena, in silenzio, debba oggi seguire il silenzio di una città che sembra averlo cancellato dalla memoria! Eppure Nino Pellegrino fu uno degli artefici della crescita di questa città! Fiero dei suoi ideali, romantico e stravagante, guascone e rivoluzionario, sincero, profondamente generoso e altruista, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia quotidiana di Milazzo. Amico, fratello, padre, compagno di mille battaglie, camerata secondo il significato che lui stesso dava all’aggettivo, il vecchio maestro di scuola, il MAESTRO UNICO di altri tempi, si spegneva l’8 marzo 2008. Un saluto frettoloso, senza quell’adunata oceanica che avrebbe meritato. Perchè così aveva voluto. Andarsene in silenzio. Un idealista, come tutti lo riconoscevano. Un puro, come gli avversari lo definivano. Un folle, come gli amici lo intendevano. E Giorgio Almirante, con lui nella foto, sintetizzando efficacemente questi ultimi due aggettivi, lo definì PURO FOLLE, riconoscendogli quel pizzico di follia che sfocia nella temerarietà, nell’intransigenza, nel rifiuto dei compromessi, nella scelta a volte sbagliata di non percorrere la via di mezzo; e la purezza dei suoi sentimenti, dell’amicizia, del credo politico, del rimanere sempre sulle barricate.
Nino Pellegrino era solo questo? Era anzitutto un educatore, legato ai valori della Patria, e ne trasmetteva ai suoi discepoli, per decenni, i valori. La sua idea politica non fece mai irritare gli avversari, che lo rispettavano e si auguravano che tutti quelli del suo stesso credo politico fossero come lui. E gli alunni, per la maggior parte residenti nella Piana e iscritti alle elementari di San Pietro, oggi tutti avanti negli anni, se pensiamo che quest’uomo nacque nel 1918, lo ricordano ancora con affetto e rimpianto. E di lui è rimasto impresso in loro quel saluto romano che faceva entrando in classe, e la totale disponibilità nei confronti dell’intera scolaresca, quando provvedeva personalmente alla refezione dei bambini più bisognosi, coinvolgendo, con la sua schiettezza, la sua simpatia, la sua amicizia, i commercianti di Milazzo di allora: cibo gratis per i “picciotti”. La stessa disponibilità la ricordano i ragazzi della Fiamma, a corto di liquidità per affrontare lunghe e costose trasferte. Lui era il genio della lampada: bastava solo chiedere, e il professore Pellegrino, sicuro di non avere rifiuti da nessuno, chiedeva a sua volta.
E ancora mille e mille episodi. E se i milazzesi non l’hanno dimenticato… sì… ricorderanno anche loro che Milazzo ha avuto anche questo grande figlio, andato via in silenzio, un giorno di marzo di nove anni fa. Il professor Nino Pellegrino. Anzi, semplicemente Nino Pellegrino.