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NO ALL’INCENERITORE, INCARICO ALL’AVV. PARMALIANA

INCENERITORECONFERITO DAL COMITATO CITTADINI CONTRO L’INCENERITORE, DALL’ASS. FUTURA DI PACE DEL MELA, DALLA COMPAGNIA DEL CASTELLO DI MILAZZO, DALL’ASS. O2 ITALIA.

Il Comitato dei cittadini contro l’inceneritore del Mela, l’Associazione Futura di Pace del Mela, la Compagnia del Castello di Milazzo e l’Associazione O2 Italia hanno affidato all’avv. Biagio Parmaliana l’incarico di essere rappresentati nel proprio intervento in giudizio contro il ricorso di Edipower al fine di scongiurare la realizzazione dell’inceneritore. Ricordiamo che Edipower (ormai nelle mani del gruppo A2A) ha depositato lo scorso 23 Febbraio al TAR del Lazio ricorso contro il parere negativo, di natura vincolante, del Ministero per i Beni e le attività culturali. Tale parere, espresso dopo un analogo parere della Soprintendenza di Messina, è legato all’incompatibilità del progetto dell’inceneritore con il vigente Piano Paesaggistico dell’Ambito 9. Infatti quest’ultimo, riconoscendo il pregio paesaggistico e culturale del golfo di Milazzo, nonché le non indifferenti potenzialità economiche ad esso connesse, constata come i maggiori insediamenti industriali che vi insistono – raffineria e centrale termoelettrica – costituiscano dei gravi detrattori e fattori di degrado. Pertanto il Piano vieta il loro potenziamento e la realizzazione di nuovi impianti, nell’ottica invece di una progressiva eliminazione di quelli esistenti. Mentre i comuni temporeggiano (finora si è costituito in qualità di resistente solo San Filippo del Mela, direttamente chiamato in causa nel ricorso), i comitati e le associazioni del territorio non stanno a guardare. Opporsi al ricorso di Edipower è cruciale per impedire la realizzazione dell’inceneritore perché il suo esito potrebbe essere decisivo. Ringraziamo l’avv. Biagio Parmaliana per aver dimostrato grande sensibilità verso la tutela dell’ambiente e della salute dei 150 mila abitanti del comprensorio. La battaglia contro l’inceneritore si può vincere, ma bisogna combatterla. Invitiamo le altre associazioni del territorio potenzialmente interessate ad intervenire aggregandosi alla nostra azione legale o autonomamente. Lanciamo un appello a tutti i cittadini che hanno a cuore la propria terra e la propria salute a partecipare a questa importante battaglia, aderendo ad uno dei comitati o delle associazioni impegnati nell’azione legale. Invitiamo anche i comuni che avevano annunciato l’intenzione di intervenire a procedere con la propria azione legale, che non risulta ancora formalizzata. Un invito a costituirsi in giudizio lo estendiamo inoltre a tutti gli enti chiamati in causa nel ricorso di Edipower, tra cui la Città Metropolitana di Messina e l’Assessorato regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana. Anzi proprio quest’ultimo, se volesse, potrebbe vincere la partita “a tavolino”. Infatti la principale argomentazione del ricorso di Edipower-A2A consiste nella mancata approvazione, da parte dell’Assessore regionale ai beni culturali, del Piano Paesaggistico. Tale argomentazione è a nostro giudizio inconsistente, poichè tale Piano, anche se non ancora approvato dall’Assessore, risulta vigente in regime di salvaguardia, in quanto adottato nel Dicembre 2009 con Decreto del Direttore Generale del Dipartimento regionale dei beni culturali. Tuttavia la definitiva approvazione assessoriale potrebbe chiudere la partita con Edipower. Invitiamo pertanto l’Assessore regionale, avv. Carlo Vermiglio, ad approvare al più presto il Piano Paesaggistico dell’Ambito 9, essendo peraltro già passati quasi sette anni dalla sua adozione. Sarebbe inaccettabile per la valle del Mela rischiare l’oltraggio del mega-inceneritore di A2A a causa delle lentezze burocratiche della regione.

Comitato dei cittadini contro l’inceneritore del Mela www.cittadinicontroinceneritore.org

Associazione Futura di Pace del Mela https://futuraassociazione.wordpress.com

Compagnia del Castello di Milazzo http://compagniadelcastellomilazzo.it

Associazione O2 Italia www.o2italia.org

Commenti

1 Commento

  1. Una volta mio nonno, paterno, mi disse:” nipote mio, il coraggio di affrontare la vita, se non sei abituato, nessuno te lo regala, te lo devi conquistare”.
    A sette, otto anni, difficilmente riesci a dare un senso a queste parole, ma ti ritornano utili il giorno in cui ti rendi conto di come vada il mondo. Certi argomenti a Milazzo e zone limitrofe (mi fermo al territorio di conoscenza diretta), diventano tabù, spinosi. Sono la prima causa di allontanamento dalla discussione civica e democratica, per la quale molti dei nostri nonni o padri (dipende sempre dall’età), combatterono. L’inquinamento delle grandi industrie, la malavita, equivalgono nelle menti (nei cuori no, altrimenti avremmo altri risultati) a: pericolo campo minato.
    La stessa filosofia di memoria scolastica che don Abbondio faceva sua, per non incorrere in pericoli o problemi, senza per altro ottenere il risultato. A Milazzo il tema raffineria non si tocca e non si affronta, i pochissimi posti di lavoro che “regala” al territorio, sono sacri e non fotte niente a nessuno se molti amici, grandi o giovani, nel frattempo ci abbiano lasciato perché l’aria e l’acqua non sono pulite così come ci raccontano.
    Adesso, come tori nella corrida, ci sventolano il fazzoletto rosso dell’inceneritore. E noi come bestie destinate al macello ed alla tortura (il riferimento del toro era voluto), scalpitiamo per poterci entrare a lavorare, ma anche solo di averlo in casa, rifottendocene di quelli che stanno fuori e destinati a subire, l’ennesima violenza ad un territorio che necessita di coraggiose scelte, ma soprattutto diverse.
    Siamo terra di conquista e come tale, ci si abitua ad una vita conseguente a queste scelte, scriteriate e ormai, fuori dal tempo. Immaginarsi una terra, un panorama diversi da quelli che ci “accolgono” ogni mattina, non è da sognatori, ma da pragmatici e perseveranti. Potrei fare un patto, e promettere che tolta di mezzo quell’ammasso di veleni e acciaio, Milazzo si libererebbe anche di certi personaggi che sulle disgrazie e sulle tragedie hanno “costruito” (se il termine possa calzare anche per il nulla), una carriera, anche politica. Sarebbe una diretta conseguenza; nulla da criticare ed attaccare e tutto il mondo sul quale si son creati una immagine (di che livello lascio gli altri decidere), crollerebbe o si sgonfierebbe. Pensare che di colpo avremmo aria, terra e mare, oltre che testa, libere da pensieri del genere, sarebbe fantastico. Milazzo merita altro, di meglio. Capisco che la fame di lavoro sia la molla che spinge molti a tapparsi il naso ma, a che prezzo?
    Il conto, reale non lo abbiamo ancora visto arrivare. E credo, mia grande paura, che sia più di quanto abbiamo pensato di dovere pagare. I nostri genitori amavano dire che l’esempio è la migliore pratica per capire le cose. Fatevi un giro al cimitero, e guardate quanti amici parenti o conoscenti ci hanno lasciato per strada. E su questi, il silenzio, è calato dopo poco, perché non si ama parlare di certe cose, abbandonando i parenti alla loro tragedia ed al loro dolore. Li abbiamo traditi due volte. Rimediare non si può, purtroppo. Ma il coraggio di un’idea diversa di sviluppo, potrebbe metterci nelle condizioni di un futuro diverso e sicuramente migliore.

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