UN COMUNICATO DEL COM.TE MARIO SCIOTTO A NOME DEL COMITATO GRANDE PORTO, PER L’UTILIZZO DELLE NUOVE BANCHINE PORTUALI. NON VORREMMO GLI AUTOCARRI, MA QUELLI CHE SCARICANO PER I SUPERMERCATI, IN MEZZO ALLE STRADE BLOCCANDO IL TRAFFICO, NON LI VEDE NESSUNO?
Qualche anno fa la società di navigazione svizzero – tedesca Pan-Med faceva richiesta all’ amministrazione Pino di stabilire un collegamento con una nave ro-ro da Milazzo a Gaeta. La risposta del Sindaco di allora fu categorica: “Non possiamo soddisfare tale richiesta perché essendo il porto privo di collegamenti con l’asse viario creeremmo problemi di traffico alla cittadinanza”. Oggi apprendiamo dai giornali che la società Bluferries rivolge all’amministrazione attuale una medesima richiesta. Trattasi dello stesso collegamento, stessa nave, stesso numero di automezzi (100), stessa risposta negativa con identica motivazione da parte del Sindaco in carica. A parte il fatto che due giorni fa sono transitati in un giorno dal porto alle Acciaierie del Tirreno 140 automezzi senza che nessuno se ne accorgesse, facciamo presente all’amministrazione attuale che il progetto per la realizzazione della bretella di collegamento tra il porto e l’asse viario giace da mesi nei cassetti del comune di Milazzo. È stato redatto dall’ Autorità Portuale che è anche disponibile a finanziare l’opera. A questo punto vorremmo sapere chi impedisce la realizzazione dell’opera. Chi impedisce la nascita di una struttura che è di vitale importanza per lo sviluppo del porto e che creerebbe nuovi traffici e quindi nuovi posti di lavoro. Vorremmo sapere come si intende sistemare i lavoratori in esubero della Coop. Garibaldi alla disperata ricerca di una occupazione per il sostentamento delle loro famiglie. Tra qualche mese, completati i lavori delle banchine di sottoflutto il porto di Milazzo disporrà di nuovi attracchi per il traffico commerciale. Noi del Comitato Grande Porto ci auguriamo che amministratori locali, operatori commerciali e chi di competenza si diano da fare per sfruttare al massimo queste nuove strutture che daranno la possibilità di incrementare il traffico portuale e di conseguenza creeranno nuova occupazione e nuovo benessere per i cittadini milazzesi.
Mi spiace dover “inseguire” il comandante Sciotto in tutti i suoi interventi, ma trovo questa sua campagna “promozionale” per un verso onorevole ma in altra maniera, poco chiara. Non ho ancora trovato una riga nei suoi interventi nei quali spiega da quale parte del misero territorio libero rimasto, si dovrebbe attingere per creare questa bretella per convogliare i mezzi pesanti, “salvando” (in tono polemicamente ipocrita), il centro cittadino. Se io devo creare un tratto a doppia corsia che dal porto arrivi all’asse viario, immagino una spianata di abitazioni o occupazione dei pochi terreni rimasti liberi, per creare un’altra striscia di cemento. Bene bravi bis. Mi spiace comandante, ma anche il suo intervento legato ai tir o camion che scaricano le loro merci occupando spazio, per i supermercati, mi perdoni la trovo pretestuosa e misera (dal punto di vista dell’immaginifico). Secondo lei la bretella ci eviterebbe il flusso di camion che dovranno riempire i supermercati, o vorrebbe la totale chiusura delle attività, poche, rimaste in centro? o si è spiegato male, o ci ha provato. Ultima considerazione. Questa bretella, legata anche alla “richiesta” (che tempismo) della Blueferries, non avrebbe nessuna attinenza con l’inceneritore che si vorrebbe creare in zona? Immaginarsi tir, uno dietro l’altro che arrivano a scaricare l’impossibile da bruciare (comprese le nostre vite), nell’inceneritore non hanno attinenza? Purtroppo ho paura che tutto sia logicamente consequenziale, purtroppo. Milazzo non ha bisogno di questo ennesimo stupro paesaggistico, ma solo di una decisa forte e capace amministrazione che sappia dire no alle pressioni politiche ed economiche che provengono da più parti, e soprattutto che metta una pietra negli ingranaggi di chi vede Milazzo solo un puntino nella cartina, e non un territorio atto al suicidio, assistito da molti. Mi spiace, non è un attacco, ma una opinione diversa e molto dalla sua.
signor paolo credo che non sia stato il comandante sciotto a non sapersi spiegare,,ma credo che ha capito male le,,la bretella che viene mensionata nel servizio di terminal,dovrebbe nascere all’uscita asse viario del ciantro subito dopo il campetto di padre cutropia,,e in linea retta arriverebbe al terminal vicino al lido azzurro,,e dove passerebbe la bretella non ci sono ne case ne strade ma libera campagna abbandonata cioe a fianco la ex montecatini,non e un opera imponente tale da distruggere l’ambiente,,,e tale opra servirebbe anche a chi vuol entrare o uscire da milazzo,,cioe’ non sarebbe solo una bretella portuale,,e poi mi dica quale porto al mondo non e collegato con un asse viario,,,gli e lo dico io,,,solo milazzo,,pensi la stradina a fianco la silvanetta dove passano giornalmente centinaia di camion,,piu cariche di ferro,,,e tutto proveniente dell’acciaeria diretto al porto,,,poi il ferro che arriva nel porto circa 40.000 tonnellate l’anno,,passano per le vie del paese dissestando strade tombini e altro,,e pensi che dei camion che arrivano e partono la notte possono creare tanti problemi,,macchine che lascerebbero al comune un tiket di 5 euro,,e camion 8 euro,,e che crea posti di lavoro per portuali e gente a terra,,, e allora tutto questo non si puo’ fare per 300 mt di bretella? non signor paolo mi spiace ma io non la penso come lei,,,per il problema inceneritore e spazzatura…alla prossima,,saluti
Signor portuale buonasera, il problema grande è non vedere che solo una via di uscita. Il flusso di camion che distrugge strade e tombini, che fanno un percorso pericoloso, fosse per me, non passerebbe. Perché la città non avrà nessun futuro di tipo turistico sino a quando lo terremo legato mani e piedi a questi pesi, l’acciaieria, la raffineria, e chi porcheria ha più porcherie metta. La libera campagna di cui lei parla, perché la devo cementificare? Perché avere una visione fatta di cemento e mattoni ed acciaio solo perché altrove viene fatto? leggo di persone che sperano nell’inceneritore perché cosi sparirebbero le raccolte di immondizia sotto i ponti o nelle ore di maggior traffico, vicino ai cassonetti; nessuno valuta che una raccolta differenziata seria non è mai stata fatta, nessuno pensa che esiste un modo ed un mondo diverso da quello della cementificazione selvaggia. Esempio che calza poco con il porto ma che fotografa la mentalità contorta e, mi perdoni non parlo con lei direttamente, malata di chi “governa” la città. Su questo giornale si parla dell’Ipab e dei suoi debiti. Per far fronte ai propri debiti decidono di vendere un bene; un terreno edificabile per il quale esiste un progetto di edificabilità per un palazzo di sei piani! Sei piani ancora, sei piani di cemento e mattoni a Milazzo. Una città che è sommersa di cattedrali invendute solo per un guadagno (qualcuno malpensante parlerebbe di riciclaggio), che non si vede. E di costruzioni cosi ce ne sono. La zona che andrebbe “sacrificata” per la bretella, darebbe il via ai progetti di Franza fermi per diversi motivi? siamo sicuri che siamo di fronte ad una visione onesta della vicenda? Saluti e buona serata
Siamo alle solite bretella sì,,,bretella no,,,Ma se è un’opera come dice il portuale che non stravolge l’ambiente perche’ non si puo’ fare?,,,il portuale si è spiegato molto bene individuando il passaggio della bretella in quel terreno abbandonato da anni e pieno di sterpaglie se l’opera serve per dare lavoro hai milazzesi,,con documenti sottoscritti da blueferr e dal sindaco dove la ferry si impegna ad assumere personale a Milazzo ,,personale marittimo e di terra allora ben venga questa linea Gaeta Milazzo,,,e che lo stoccaggio dei mezzi in attesa di imbarco deve essere fuori Milazzo nella zona industriale in un terreno vicino all’asse viario e con un bus navetta e un piccolo bar per gli autisti dei camion o macchine possono usufruire dei servizi,,,,basta camion in giro a Milazzo carichi di ferro o altro,,,vai sindaco dai lavoro ai milazzesi. La blueferry è una ditta di stato, e può benissimo contribuire alle spese…o allora quel nuovo bacino portuale a che serve? agli amici degli amici che non vogliono che il porto decolli per loro convenienza,,di appropriarsi del porto intero visto che gia la meta’ del porto e nelle loro mani,,,,e tu sindaco da che parte stai? A proposito, il ferro che transita a milazzo e oltre 150.000 tonnellate
Bello sognare vero? Quanti di questi contratti son stati rispettati? Un amico di Napoli, venendomi a trovare mi ha detto che giocare con il bastone e la carota è il metodo semplice e diretto di governare; una volta era la raffineria, e si decise di seppellire la città sotto i morti per inquinamento (inutile scandalizzarsi), per un tozzo di pane e per pochi. Adesso la Blueferry; continuate cosi a pensare che il vostro bene sia quello di tutti e che cemento in più sia la soluzione. Avere una visione ristretta della vita personale non è un problema, sino a quando non incide su quella di una comunità. Respirare a pieni polmoni ed informarsi, sarebbe la soluzione più logica. Quante aziende di stato conoscete che siano in attivo? Se ha praticamente chiuso lo scalo di Villa San Giovanni, perché in rosso, anzi rossissimo, che flusso di mezzi e carichi di che cosa pensate debbano transitare in città per ammortizzare la spesa? Milazzo ha la raffineria a due metri e paga la benzina nemmeno fosse nel deserto per quanto è alta; questo balzello oltre che sulla salute (pensate che non far passare i camion per la città renderà l’aria pulita?), cosa dovrebbe portarci se non 10 o 20 posti di lavoro definitivi (le maestranze servono per poco poi servono specializzati e spesso li portano da fuori come ulteriore scempio)? Se vi svegliaste dal torpore e pensaste diversamente dai ragionamenti semplici, vedreste oltre il problema. Eravamo circondati di campagna e profumo di gelsomini. Adesso siamo circondati da bombe ad orologeria che oltre che ucciderci giorno per giorno (sfido chiunque a dire il contrario), non creano nemmeno sviluppo. Fermo restando che una bretella che unisce il porto all’asse viario, sarebbe l’autostrada per far venire dal continente (senza saperne la vera provenienza) di materiale da bruciare per l’inceneritore. Benvenuti a Milazzo discarica in provincia di Messina, per volontà di pochi ed abboccamento di molti
Caro sig. Paolo, premetto che ho pieno rispetto e convinzione per la sua difesa dell ambiente e della vita dei cittadini milazzesi e del suo hinterland. Chi le parla ha pagato a caro prezzo la scelta fatta nel lontano 1961, quando i contadini della piana scesero in città con i forconi per dare la caccia a chi si opponeva alla costruzione della raffineria ( sindaco di allora dott.Fogliani in primis) . Quasi tutti i dimostranti di allora vennero assunti in raffineria e di conseguenza cambiarono radicalmente la loro condizione di vita. Economicamente fu un bene per la comunità ma per noi che abitavamo nel rione di Vaccarella passammo dal profumo inebriante di gelsomini ad un odore nauseabondo proveniente dalla raffineria. Mi creda l’ odore che attualmente proviene dalle emissioni della raffineria sembra confrontandolo con il fetore di allora chanel n.5. Dopo aver maturato una rispettabile pensione frutto di 12 anni di navigazione su navi mercantili e 30 di servizio su navi delle FS avrei potuto godermi i restanti anni della mia vita accanto alla persona più cara al mondo se le emissioni nocive provenienti dalla Raffineria e dall Enel (probabilmente) non le avessero causato la morte prematura. Me ne sarei fottuto di Milazzo , dei milazzesi apatici, critici e con le spalle rivolte al loro porto. A causa della sua foga nel perorare la sua causa ambientalista mischia capre e cavoli che attinenza hanno i problemi della riconversione della centrale Enel o le colate di cemento nel territorio milazzese con la bretella di collegamento con l asse viario? le faccio presente che , eccettuando Milazzo, non esiste al mondo nessuna città di mare che non sia collegata con il suo porto. Allo stato attuale eviteremmo che centinaia di migliaia di tonnellate di ferro transitassero nella città che, ogni giorno decine e decine di camion diretti alle Eolie girassero per le vie del paese che migliaia di automezzi che vanno alle Eolie rimanessero bloccati nel caotico traffico cittadino. Sa cosa è la bretella di cui parlo? un sottopasso (se non si vuole creare un cavalcavia di discutibile impatto ambientale) che andrebbe dallo svincolo di Ciantro all imbarco delle navi . Lei è in buona fede e non sa chi non vuole questa soluzione. Poteri occulti che si sono impossessati della parte migliore del nostro porto facendo lauti guadagni escludendo da tali benefici il comune di Milazzo e che sono interessati a non cambiare le cose . Collegare il porto con l’ asse viario per utilizzare le banchine in fase di ultimazione per incrementare il traffico portuale vuol dire creare lavoro e quindi benessere per la citta. Tutto questo va contro i loro interessi perchè vanifica la loro strategia che vorrebbe lo spostamento dei mezzi adibiti ai servizi portuali nelle nuove banchine in modo da utilizzare gli spazi rimasti liberi per aumentare la presenza nel porto. Le faccio presente che è l’ ultima volta che rispondo ad un commento a un mio articolo non perchè non accetto critiche ma perchè alla mia età faccio parte di una generazione che non ha dimestichezza on il Pc per l utilizzo del quale devo ricorrere a persone terze. E allora per eliminare tale inconveniente non manderò più articoli a Terminal ma continuerò a scrivere sul quotidiano locale.
Decisione sbagliata quella di non mandare comunicati a TERMINAL, caro Comandante! Proprio TERMINAL ha dedicato un numero al suo intervento, ospitando anche i commenti degli altri, incluso PAOLO.. Solo così ognuno può dire la sua, libero da condizionamenti, e informare i cittadini che non sanno o non vogliono sapere! Lei pensa che mandando comunicati al giornale possano seguire critiche e commenti? Meglio! Le danno modo di esporre le sue ragioni, a nome personale e a nome del COMITATO GRANDE PORTO!
Comandante grazie per la risposta. Mi spiace aver creato trambusto circa la sua “difficoltà” nel rapportarsi con il pc, e creando il presupposto per un suo silenzio futuro. Spero che in questo senso ci ripensi, per mille motivi, in primis perché essendo figlio adottivo di questa città la sto difendendo come se fosse mia (in tal modo la sento), e probabilmente il mio vedere la situazione in maniera radicalmente diversa dalla sua, non comporta problemi. Sia perché sono opinioni condivisibili e sia perché, alla fine, due opinioni, seppure radicalmente diverse mirano al benessere della città. Chi vivrà vedrà. Sul sottopasso, mi permetta, considerata la natura della città, rischi di allagamenti da sorgenti salmastre sarebbero altissime e questo continuo ricorrere alla cementificazione lo trovo ormai sorpassato. Vogliamo unire il porto alla città? perfetto, colleghiamo Giammoro con un attracco o sfruttando quelli presenti. Tagliamo fuori dal centro il traffico legato allo smercio industriale e liberiamoci dal problema. Se facciamo circolare, attraccando direttamente nella zona industriale, le navi che trasportano i materiali per la zona industriale stessa avremmo risolto il problema alla radice. Il terreno vicino alla Silvanetta, facciamolo diventare un parco a tema, con gelsominaie e produzione florovivaistica, evitandoci un ulteriore scempio territoriale. Come vede la mia visione diversa, diversissima dalla sua, pone delle opzioni che possono dare uno sviluppo. Ci sono territori in Italia e fuori, che grazie al turismo ed al florovivaismo, vivono ed anche molto bene. Io la mia idea l’ho gettata sul piatto; alla prossima, nel frattempo grazie comunque
Buongiorno signor Paolo,
Per creare un porto a giammoro ,essendo il luogo esposto alle intemperie provenienti da SW a NE (in senso orario) ,occorrerebbe costruire una diga foranea ad una profondità di almeno 60 mt. il cui costo previsto supererebbe i cento milioni di euro,dovendo completare l’opera con il banchinamento necessario per costruire il porto.
Ammesso che si trovassero i finanziamenti, bisognerebbe considerare che tale opera potrebbe arrecare danni alla linea di costa, insabbiando i pontili della raffineria ,nonché le strutture del porto attuale.Ragione per cui sarebbe più logico ,spendendo molto meno,prolungare il porto verso acqueviole ,delimitandolo con l’ estendere il molo di sottoflutto all’altezza dell’attuale Lido Azzurro, come per altro risulta dal progetto redatto dall’ ingegnere Mallandrino , del quale progetto, se la conoscessi, le darei copia.
Concordo sul fatto che,seppur con idee diverse,tendiamo entrambi allo sviluppo del porto come volano per il benessere della città. Ancora una volta ho dovuto ricorrere all’aiuto di persone terze,ma ci tenevo a fare qualche precisazione. Saluti C.te Sciotto
Signor Paolo, comandante Sciotto, siete distanti mille miglia uno dall’altro, non si risolve il problema su un accordo taciturno tra di voi; il problema c’è e rimane, caro Paolo, è inutile insistere su fattore inquinamento, inceneritore o dissesto idrogeologico, se ne parlera’ quando il direttore di Terminal publichera’ notizie inerenti al caso, parliamo di portualità. Forse lei non ha capito che il porto di Milazzo è in vendita, anche se il sindaco parla di dare i molini Lo Presti all’autorità portuale per farne una stazione marittima. Cosa se ne fa l’autorità portuale, quando Milazzo le chiede di spostare tutto il traffico marittimo a Giammoro? E’ come farsi una barca a Cervinia… Fare il porto a Giammoro costa un’enorme marea di euro e diventa impraticabile con il grecale e con la risacca dei venti da ovest, mettendo a repentaglio portuali che caricano le navi e personale sui pontili.. visto l’ondometria locale, non so se ci fa caso che già con un po’ di risacca le petroliere grosse vanno tutte in rada aspettando la bonaccia. Tornando al porto sono in tanti a volerlo svendere al peggior offerente per farne un porto hub totale! E no, caro Paolo: i porti hub non si fanno nei porti, bensì spendendo i soldini fuori dal porto commerciale. Ma qualcuno ha trovato la tavola apparecchiata anni fa e si è impadronito del porto per meta’ ora vogliamo dargli anche l’altra meta? No, ora basta, il porto deve ritornare alla città, la città che qualche secolo fa lo ha costruito con i sacrifici di armatori milazzesi e marittimi, e sotto la guida del Marullo non sono 300 metri di bretella a bloccare e consegnare il porto di Milazzo a loro! Stia tranquillo, la bretella non dissesta, non inquina, non distrugge un bel niente, ma se poi distrugge gli interessi di qualcuno, allora chiudiamola qui! In quanto a lei, Comandante, scriva pure su Terminal, unico giornalino che riporta alla lettara i messaggi della gente, è grazie a Terminal che si puo’ dibattere. Bisogna accettare i complimenti, ma anche le critiche. Questa si chiama democrazia. Grazie a tutti
Gentile uno dei tanti, ringrazio lei, il comandante Sciotto e Terminal che permette a me comune mortale di interloquire con persone che altrimenti non saprei come incontrare o contattare sull’argomento. Apprezzo moltissimo il vostro intervento tecnico relativo alle maree ai venti che, ed è palese, non sono assolutamente mia materia. Sul fatto che il porto di Milazzo sia in vendita vorrei correggerla sulla verità, non è solo il porto ad esserlo. Qui, e son certo aprirò un vespaio, la città stessa è in vendita. Da quando hanno deciso di regalare centinaia di metri di mare o lungomare, per creare i porticcioli turistici, violentando il contesto naturale e alterando le correnti in maniera drammatica (basta vedere a Vaccarella come si sia trasformata da qualche anno in qua, per colpa di correnti che non avendo più lo sbocco naturale al percorso di secoli e secoli, si stia mangiando l’arenile), o il porto stesso che, rispetto alla mia memoria di cinquantenne è diventato un mostro che praticamente arriva dove una volta non era possibile immaginare e soprattutto, ennesimo porticciolo turistico, che ha chiuso il contesto ai milazzesi stessi. Sulla praticità del porto in zona industriale rinuncio, viste le difficoltà naturale dei venti e delle maree, e soprattutto dei soldi, ma su quella della bretella di congiunzione con l’asse viario, mi permetta (in questa materia son più ferrato per mille motivi), i problemi conseguenti sono molti. La mia idea di coniugare la natura morfologica della città allo sbocco “naturale” di città turistica e florovivaistica, continua a resistere, malgrado tutto. E non è creando una bretella di collegamento “su un terreno incolto e senza nulla”, che diventeremmo città operativa ed industriosa. Lei parla di interessi di qualcuno; direi che probabilmente qui si stanno combattendo due battaglie distinte e separate. Da una parte abbiamo quella politica, che ci vede lontani, lontanissimi. Poteri forti che stanno valutando come meglio operare sul nostro territorio “fottendosene allegramente” del volere cittadino; ed in questo ne siamo consapevoli da parecchio. Milazzo terra di conquista, ma non per il bene della città, piuttosto della parte politica maggiormente in voga al momento ed ai suoi interessi. E la seconda battaglia, meno importante dal punto di vista strategico e dal peso politico pressoché nullo, tra milazzesi, con opinioni diverse. Questa la possiamo definire la lotta della salvezza (in un ipotetico campionato), quindi tra squadre di valore e importanza minore. Perché alla fine siamo questo, pedine e nulla più. Io ritengo che il porto vada “sfruttato” in maniera razionale ( e mi rendo conto che per una città caotica come Milazzo il raziocinio sia un termine sconosciuto); turistico e nulla più. Bisogna operare in maniera tale che i flussi per le isole siano gestite e gestibili in maniera diversa, con le conseguenti attenzioni da parte dell’amministrazione. A Milazzo il caos ci sarebbe anche se non ci fosse il porto, per la sua natura lunga e stretta, non solo perché non c’è un minimo senso civico e tutti quelli su quattro ruote fanno come ca….o gli pare appena entrano in città. Ma questo ai milazzesi non bisogna ricordarlo spesso, perché molti, oltre a non sapere cosa siano le regole, sono pure permalosi e si offendono se gli fai notare certe cose. Diciamo che la città andrebbe riorganizzata, sotto mille profili e prima di mettere o buttare cemento in uno dei pochi spazi verdi rimasti (seppure incolto e pieno di erbacce), vedrei cosa si deve (non può), fare per renderla più fruibile. So che questo ragionamento mi allontana ancora di più dalle sue opinioni, ma questo mio pensiero non è, mi creda, frutto di un paio di giorni di ripensamento, ma di anni di attenzioni (come le vostre suppongo) dettate anche dall’esperienza lavorativa ed all’aver viaggiato (su terra) vedendo i comportamenti delle città che per tanti motivi han vissuto o vivono le stesse nostre sofferenze. La mia paura, il mio terrore è rendere Milazzo come Villa San Giovanni. Quel paese (non è nemmeno tanto grande da definirla città), è una discarica di auto nella quale non andrei a vivere nemmeno se mi seppellissero di oro. E parlando con gente del posto (per lavoro son costretto ad attraversare una trentina di volte l’anno), anziana, tutti si ricordano di come tanti, tanti, tanti anni fa il paese fosse un posto di mare, bellissimo (soprattutto per loro che ci son nati) e che per due gocce di finto benessere si sono condannati al caos ed ai problemi che son sotto gli occhi di tutti…..nemmeno una bretella che unisse direttamente l’imbarcadero con l’autostrada li salverebbe. Ecco il mio incubo, spacciare per benessere l’ennesima violenza ad un territorio che andrebbe invece ripulito di buona parte di porcherie (porticcioli in primis), e di abusivismi e comportamenti contrari alla logica del vivere civile. A Milazzo molti guardano ai propri affari, altrimenti non saremmo a questi livelli. Grazie alla Redazione per la pazienza.
buonasera a tutti i lettori di terminal,,,se non e normale fare un raccordo tra asse viario e porto,,,non e normale lasciare il porto in mano a gente che da tempo si vuol impadronire di tutto cio’ che ruota attorno al porto di milazzo,,,,,,,,Ieri milazzo non ha voluto il porto hub a vaccarella dove ora tutti, per primi i pescatori di vaccarella rimpiangono quella sciagurata scelta di dire un secco no,,,consegnando il porto al governatore ,,mi ricordo le battaglie del signor de flavia un vecchio uomo di mare competente sia di mare che di porti,,,ma gia’ d’allora l’indirizzo era unico come dice il signor erebo..svendere il porto a chi gia ‘e governatore in pectore ,,,allora colleghiamo questo benedetto,,o maledetto porto con il raccordo viario,,e smettiamola di fare interessi personali,o del governatore ombra ,cerchiamo ogni tanto di fare anche gli interessi dei cittadini,,,ridiamo la citta di milazzo,porto compreso hai milazzesi,,,scusate il disturbo
cari amici che avete commentato l’articolo di terminal,,scusate se anchio intervengo sulle problematiche del porto,e sui porti hub,si sta facendo un po di casino,,vedi paolo i nostri vecchi anni fa per il nostro bene hanno scelto l’industria,,anche perche’ non sapevano a cosa andavano incontro,,,la distruzione dell’ambiente,,,ma non possiamo rimproverarli per questo,,con l’avvento delle industrie a milazzo e stato come una pagina del risorgimento.scrivo questo perche’ mi sembra tardi parlare dell’avvento del turismo a milazzo,,,e indietro,,,purtroppo non si torna,,allora cosa vogliamo fare distruggere tutto?,,sappiamo tutti che raffineria,,, enel,,,acciaeria ,,,sono un ricatto per tutti anche per i politici,,detto questo torniamo al porto ,, a che serve senza le strutture adeguate?,,serve solo a fare gli interessi di pochi,,visto che il maggior numero di marittimi imbarcati sono di altre localita’ solo una minima percentuale e di milazzo,l’unica ditta che dava ,,e spero continui,,sono il lavoratori portuali ,e quarda caso la crisi tocca solo loro,,e il ricatto della legge dove sta’?se ce lavoro nel porto in base al tonnellaggio e i mezzi in transito lavorano 30 portuali,,,se ce poco transito di navi e merci ,,lavorano solo un 9 portuali,,,legge italiano per tutti i porti,,,allora se a milazzo arriverebbero queste navi ro ro notturne sia da gaeta o livorno ,o genova ecco che le maestranze portuali aumenterebbero di numero,,,e vogliamo bloccare il tutto per qualche centinaio di metri di bretella?sbaglio che a fatto l’amministrazione di allora,di non creare un uscita dell’asse viario sia nella raffineria sia nel porto,,,oggi nelle strade di milazzo transitano centinaia di camion carichi di ferro e altro in citta con strade dissestate,,e autobotti a decine che vanno al porto per il bunkeraggio delle navi o stazioni di bunker nel porto,,parliamo di transito giornaliero,,,e tutto questo si risolverebbe con quei cento o piu metri di bretella,,,rifletta un po’ su questo,fare un porto a giammoro,?,,non si costruiscono i porti a mare aperto e un oera costosa e pericolosa gli e lo dico io che di porti ne o costruiti tanti sia con la micoperi che con l’impregilo,IN quanto i porticcioli a vaccarella io o fatto una querra quasi da solo dove gli abitanti locali se ne sono fottuti,,lasciandomi da solo,,,e io per rabbia o affondato la mia barca a motore fuori dal cimitero,,,questa e dignita’,,,il porto hub di vaccarella non lo hanno voluto i pescatori e come dice il signor milazzesi emigrato,,,io ero presente in quella riunione a vaccarella dicendo che sarebbero stati assunti 25 pescatori con stipendio regionale,,loro non hanno accettato ,ora e vero che rimpiangono quella scelta sbagliata,,,,visto che ormai i pontili galleggianti crescono come i funghi,,,tra un po’ ne nascera’ un’altro,,,in quando alla mancanza di sabbia a santa m maggiore non e colpa dei pontili,,,ma di quello sciagurato che a fatto il molo pennello a croce di mare fermando il flusso delle correnti e della sabbia stessa,,e quei massi in marina che sono la vergogna del lungomare,,se qualcuno pensa che quel moloa vaccarella,e quei massi in marina possono fermare una gregalata come nell 81,,bene quell’ingegnere non a capito un ca,,,,,,se vuole ci possiamo incontrare io Lei e il comandante Sciotto e altri per chiarire meglio,,,fatti,e misfatti
ha ragione il signor matteo nel dire che a vaccarella lo scempio e stato sponsorizzato dagli stessi pescatori,,,io se anche lontano dal mio paese leggo tutte le vicende su milazzo,,e se ben ricordo il signor matteo ha fatto una querra per evitare la costruzione dei pontili galleggianti,,ma nessuno dico nessuno ha aderito a quella sommossa con lui lui,,oggi i pescatori si lamentano che vaccarella e ammalata,,ma il male lo hanno causato loro stessi allora sarebbe stato piu giusto fare il porto hub a vaccarella che avrebbe dato lustro a quella zona sarebbe diventata una piccola portofino,,con tanti posti di lavoro sia in mare,che in terra,,,e non sarebbe nato quel mostro di porticciolo all’interno del porto ma forse era gia’ scritto con la complicita’ di milazzo.vip,scempio,voluto anche dall’allora amministrazione complice del,,misfatto,,E milazzo non ha nessun introito economico visto che i danari vanno hai padroni messinesi, e all’autorita’ portuale che si prende l’affitto annuale,,,e milazzo? solo spazzatura da smaltire,,e cosi’ anche per i pontili di vaccarella,,i danari hai padroni e i al demanio marittimo,,e milazzo? spazzatura,,in quanto riguarda l’attuale porto o letto che la bluferries vorrebbe portare la sua nave a milazzo,per trasporto mezzi,,ebbene mi sembra cosa affidabile visto che ce lo stato presente,,e sperando che crei posti di lavoro sia a bordo che in terra,,e li che il sindaco dovrebbe fare un documento dove si ,,,,,scrive,e si firma ,,,, e non parole con stretta di mano,,,documento dove si chiede che tutto o quasi tutto il personale marittimo e di terra sia assunto a milazzo,e che i mezzi in transito paghino una tariffa,,,AL COMUNE DI MILAZZO,,ecco perche’ va fatto il raccordo porto asseviario,,,caro sindaco basta svendere milazzo a costo zero,,,,se poi la destinazione d’uso del porto e gia stata stabilita,,da messina, e complici milazzesi,,,,allora,,,,,ciatu pessu