LA FESTA DEL PATRONO? TROPPI DISAGI, TROPPE VIOLAZIONI, TROPPI SCONTENTI!
Gli unici ad essere contenti della festa di Santo Stefano sono proprio i venditori di nucillìna e càlia. I soliti, tradizionali venditori milazzesi. A costoro non si può rimproverare nulla, perchè abitano a Milazzo, la sera tornano a casa, non si accampano sotto la bancarella o nel furgone parcheggiato sul lungomare. rispettano tutte le norme igieniche e sanitarie, ma soprattutto costituiscono l’unica vera attrattiva di ogni ricorrenza in piazza! Frassica? E chi lo ha sentito? Sul lungomare, colpevoli i torronari posizionati ormai da decenni accanto alla chiesa di San Giacomo, in linea d’aria a pochi metri dal palco, diffondevano musiche con i loro altoparlanti la cui potenza superava quella messa a disposizione, non certo gratuitamente da chi ha fornito il service! Nei pressi del palco, in decine hanno avuto la sgradita sorpresa di averci rimesso il portafogli. Migliaia di auto giravano a vuoto intasando le strade dalla Silvanetta a piazza Roma, dall’asse viario a ponente, alla ricerca di un improbabile parcheggio che sarebbe stato meglio individuare in piazza Marconi (mettere a disposizione l’area del garage…) o nell’area di imbarco dopo il lido Azzurro, o sul litorale di ponente. A chi ha chiesto di mettere a disposizione il bus navetta, ricordiamo che ne sarebbero occorsi almeno 200, per trasportare i diecimila e passa cittadini di altri comuni venuti a Milazzo a bordo di almeno 4000 autovetture, e richiamati dallo spettacolo del popolare comico messinese. E siccome 200 navette non sono disponibili, considerando pari ad un quarto d’ora il tragitto percorso con una media di 50 persone a bordo, ne sarebbero occorse almeno 25 per trasportare TUTTI in due ore. E lasciarli sul posto: quindi ritorno a piedi! A questo punto meglio fare percorrere a piedi anche il tratto di strada di andata, anzichè fare giungere il serpentone davanti alla fontana del Cartesio e farlo tornare indietro! Inutile lamentarsi: si sa da mezzo secolo che per la festa di Santo Stefano il lungomare è chiuso, che non si dicano minchiate! Mettere i vigili davanti ai segnali? Per fare cosa? Per litigare con l’automobilista che circola con l’aria condizionata e non gliene frega una mazza se al vigile fa respirare veleni? Per una sera quelli emessi dalla macchina, non dalla Raffineria… Perchè comunque è sempre la Raffineria ad essere la pietra dello scandalo! E ha la grave colpa di assecondare le richieste dei politici, non sappiamo se per generosità o per oscuri disegni che vorrebbero un nuovo serbatoio a Piazza Roma (se prende fuoco, ci pensa il milite a pisciare dentro e a spegnere le fiamme, visto che è sempre pronto per l’uso con il suo… idrante). Signori, le cose sono due! O la si finisce con certi festeggiamenti che non hanno più motivo di esistere in una città nella quale abbiamo avuto tutto, e il contrario di tutto, al centro ed in periferia, per motivi di ordine pubblico, di viabilità, di sicurezza e così via; o si costituisce un COMITATO ORGANIZZATORE PER I FESTEGGIAMENTI, nello specifico quelli del Santo Patrono, così come esisteva un tempo ormai lontano, e fissare regole precise, a cominciare dalle richieste di occupazione di suolo pubblico, evitando sterili polemiche che si ripetono ogni anno, ma soprattutto per poter raccogliere, tramite i cittadini e i benefattori, una somma da spendere per l’organizzazione degli eventi. che ognuno verserebbe secondo le proprie possibilità. E se qualcuno, devoto al Santo ed in condizioni disagiate, versa anche un semplice euro, sarebbe preferibile, per una questione di riconoscenza, che costui venga ringraziato per primo: la cifra che lui ha potuto mettere da parte in cambio di nulla è sicuramente maggiore, e di molto, della generosa elargizione di chi i milioni non sa dove metterli e fa pesare il proprio contributo!